il futuro politico,sarà dei movimenti e delle liste civiche.
Il  fatto che in Sardegna il 60% degli aventi diritto si sia recato alle  urne, per ribadire in maniera plebiscitaria (97% dei voti) la propria  contrarietà alla costruzione di centrali nucleari o depositi di scorie  radioattive sull'isola, è sicuramente l'indicazione più interessante fra  quelle emerse in questa tornata elettorale.  
Ma  purtroppo resterà una notizia per pochi intimi, dal momento che  l'informazione mainstream ha bellamente ignorato l'accaduto, preferendo  proporre titoloni ad effetto aventi per oggetto improbabili svolte  epocali e "cambiamenti di vento", nel tentativo di creare interesse  intorno a risultati elettorali in larga parte scontati e scarsamente  indicativi.
Il  PDL ha segnato il passo e rischia seriamente di non conquistare nessuna  delle quattro grandi città oggetto della contesa, ma tutto sommato  l'emorragia di voti è stata più contenuta di quanto fosse lecito  supporre a fronte di una forza politica incappata in una lunga sequela  di scelte scellerate, dal ritorno al nucleare fino alla guerra in Libia,  passando attraverso il bunga bunga di un leader ormai in tutta evidenza  sul viale del tramonto......
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