Macron e
Scholz si vedono e tentano di
cambiare strategia rispetto
agli Usa. «Non
bisogna umiliare Putin.
Niente revanscismi. Ucraina
nell’Unione? Ci vorranno decenni». Mario Draghi vola a Washington da Joe Biden, mentre l’Europa cerca di ritrovare una compattezza intorno
ai suoi due pilastri, Francia e
Germania. Sarà un caso, ma
proprio ieri sera, 24 ore prima della visita alla Casa
Bianca del nostro presidente del Consiglio, il leader
francese Emmanuel Macron
e quello tedesco Olaf Scholz
si sono incontrati a Berlino.
È stata la prima visita ufficiale dopo la sua rielezione,
quella di M ac ro n , con l’obiettivo di rinsaldare l’asse
franco-tedesco. In mattinata, il presidente francese ha
pronunciato a Strasburgo
un discorso per la cerimonia
di chiusura della Conferenza sul futuro dell’Europa. Le
parole di M ac ro n sulla guerra in Ucraina sono state tutt’altro che banali: «Non dobbiamo cedere», ha detto Mac ro n , «alla tentazione dei revanscismi. Domani avremo
una pace da costruire e dovremo farlo con Ucraina e
Russia attorno al tavolo. Ma
questo non si farà né con
l’esclusione reciproca, né
con l’umiliazione e nemmeno con lo spirito di rivincita,
che già troppo, in passato,
hanno saccheggiato i sentieri della pace». Evidente, cristallina la differenza dei toni
utilizzati da M ac ro n r i s p etto
a quelli di Usa e Gran Bretagna, e del resto l’atteg g i a -
mento di chi sente di avere
una responsabilità di leadership a livello europeo
non può che essere diverso
da quello della cosiddetta
a n g l o s fe ra .
Una leadership europea
che D ra g h i , nelle prime settimane del suo mandato da
premier italiani, sembrava
essere pronto a ereditare da
Angela Merkel, considerata
la stima di cui godeva per le
sue capacità professionali.
Sembrava: in questi mesi di
guerra, D ra g h i ha preferito
indossare i panni del fedele
alleato americano. «Continueremo ad adottare le sanzioni contro la Russia», ha
precisato M ac ro n , «per fermare la guerra ma agiremo
anche responsabilmente
per evitare che il conflitto si
espanda oltre. La pace va anche costruita portando al tavolo la Russia e l’Uc ra i n a:
con quali termini, lo decideranno loro. Non siamo in
guerra contro la Russia», ha
argomentato ancora M ac ro n , «lavoriamo per la preservazione dell’integ r ità
dell’Ucraina, per la pace nel
nostro continente. Ma sta
solo all’Ucraina definire i
termini dei negoziati con la
Russia. Nostro dovere è essere al suo fianco per ottenere un cessate il fuoco e poi
costruire la pace». All’insegna del realismo anche la
riflessione di Mac ro n su ll’ingresso dell’Ucraina nella
Ue: «L’Ucraina», ha precisato il presidente francese,
«con la sua lotta e il suo
coraggio è già oggi membro
del cuore della nostra Europa, della nostra famiglia,
della nostra Unione, ma anche se le accordassimo domani lo status di Paese candidato, e spero che si vada
veloci, sappiamo tutti perfettamente che il processo
che consentirebbe loro l’adesione prenderebbe più
anni, probabilmente decenni».
In serata, M ac ro n è volato
a Berlino e ha incontrato il
cancelliere tedesco S ch ol z ,
che in mattinata aveva avuto
un colloquio in videoconferenza con il leader cinese Xi
J i n pi n g . «Siamo insieme al
fianco dell’Ucraina», ha detto Scholz nel corso della
conferenza stampa congiunta con M ac ro n , «come
parte della famiglia europea. In Europa», ha aggiunto
S ch ol z, «le frontiere non
possono essere cambiate
con la violenza», ha detto
ancora il cancelliere tedesco, «vogliamo andare insieme su questa strada. Puti n
ha fatto male i conti quando
ha invaso l’Ucraina», ha sottolineato S ch ol z , «poiché la
Ue e la Nato si sono unite nel
sostenere l’ex repubblica sovietica contro Mosca».
Scholz ha sottolineato che
Germania e Francia continueranno a sostenere l’Ucraina, «che appartiene alla
famiglia europea», anche
con le forniture di armi, e
che Parigi e Berlino appoggeranno l’adesione di Kiev
alla Ue e daranno una accelerazione ai progetti di difesa comune. «Siamo di fronte
a una sfida per la nostra generazione», ha aggiunto Mac ro n , «per il nostro continente, dobbiamo stare al
fianco dell’Ucraina e allo
stesso tempo proteggere le
nostre popolazioni da un
conflitto più ampio». L’immagine di M ac ro n e S ch ol z a
Berlino ha un significato politico importante, quello di
una Europa che, dilaniata da
posizioni contrastanti come
quelle ad esempio sulle sanzioni alla Russia, cerca di
ricompattarsi intorno all’asse franco-tedesco. S ch ol z ha
detto anche di ritenere «interessante» l’idea di M ac ro n
di una Comunità politica europea che vada oltre i confini
della Ue, «una nuova organizzazione europea», ha
spiegato il leader francese,
«che consentirebbe alle nazioni europee democratiche
che aderiscono ai nostri valori fondamentali di trovare
un nuovo spazio per la cooperazione politica, la sicurezza e la cooperazione». Si
tratterebbe di una Ue allargata a paesi come Ucraina,
Georgia, Moldova, e nella
quale «anche la Gran Bretagna», ha sottolineato M ac ro n , «può trovare il proprio posto». È stato M ac ro n , ancora una volta, a esporsi per
la pace: «In effetti oggi», ha
detto il presidente francese
a un giornalista che gli ha
chiesto di commentare il discorso mattutino di V l ad i -
mir Putin, «non abbiamo
avuto una escalation verbale. Serve subito una tregua».
«Il coraggio dimostrato dai
Paesi dei Balcani occidentali», ha sottolineato S ch ol z ,
«nel loro percorso verso l’adesione all’Ue non deve essere deluso. Germania e
Francia portano avanti il
processo di integrazione europea, per un’Ue forte e sov ra n a » .
NEL 2012 NON CI SARA' LA FINE DEL MONDO IN SENSO APOCALITTICO,MA UN CAMBIAMENTO A LIVELLO POLITICO ED ECONOMICO/FINANZIARIO. SPERIAMO CHE QUESTA CRISI SISTEMICA ,CI FACCIA FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI SUL "PROGRESSO MATERIALE:BEN-AVERE""ECONOMIA DI MERCATO" FIN QUI RAGGIUNTO E SPERARE IN UN ALTRETTANTO "PROGRESSO SPIRITUALE:BEN-ESSERE"ECONOMIA DEL DONO,IN MODO DA EQUILIBRARE IL TUTTO PER COMPLETARE L'ESSERE UMANO:"FELICITA' NELLA SUA COMPLETEZZA".
STUPIDA RAZZA
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