STUPIDA RAZZA

giovedì 5 maggio 2022

Vendite di auto in caduta libera, in aprile -44% sul pre pandemia

 



A poco meno di un mese dal varo del nuovo piano di incentivi per l’acquisto di un’auto nuova, con le misure però non ancora operative, il mercato registra l’ennesimo risultato disastroso con un gap nelle immatricolazioni rispetto al periodo pre Pandemia che si allarga sempre più. Il mese scorso sono state immatricolate poco più di 97mila autovetture, sotto la soglia “psicologica” delle 100mila unità, volumi che si registrano di solito nel mese di agosto, come fanno notare gli operatori. Il dato registra un calo del 33% su aprile 2021 e del 44,4% rispetto ad aprile 2019. Se si guarda invece il quadrimestre, il salto all’indietro è del 26,5% sul primo quadrimestre 2021 e del 38,9% sullo stesso periodo del 2019. La perdita di volumi dapprima intorno al 20% nei mesi scorsi sta aumentando fino a superare, con il mese scorso, il 40 per cento. A contribuire a questa situazione assai complessa è ancora l’effetto attesa verso le misure a sostegno del mercato varate dal Governo il 6 aprile scorso ma non ancora in vigore. I fattori che condizionano il mercato italiano e l’intera filiera automotive in Europa, però, sono legati alle incertezze generate dal conflitto tra Russia e Ucraina – con effetti su Pil e costo delle materie prime e dell’energia – oltre che alla persistenza delle difficoltà di approvvigionamento dei semiconduttori e dei componenti elettronici. Un elemento, quest’ultimo, destinato ad aggravarsi secondo molti operatori per colpa del nuovo lockdown in molte zone della Cina. Tutte in negativo le performance delle case produttrici, con cali che vanno dal 25 al 40% e con pochissime eccezioni come Ds per Stellantis, Dacia per Renault e Dr Motor, che da inizio anno ha triplicato i volumi. Cresce a due cifre Honda sia nel mese che nel quadrimestre. Secondo Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor, l’entrata in vigore del piano triennale per gli incentivi potrà sbloccare la domanda per circa 200mila autovetture portando le stime di immatricolazioni per l’anno in corso a un milione e 317mila, «un livello che mette seriamente in dubbio la tenuta del sistema auto nel complesso e in particolare la resistenza della rete di distribuzione legata ai concessionari». Per Paolo Scudieri, presidente dell’Anfia, «si aggrava ulteriormente la flessione a due cifre che, dal secondo semestre dello scorso anno, caratterizza l’andamento mensile del mercato auto». Per evitare ulteriori danni al mercato, aggiunge Scudieri, «è necessario accelerare il più possibile sul fronte dell’applicazione degli incentivi, così da stimolare la ripresa della domanda, già fortemente penalizzata dai rallentamenti nell’approvvigionamento di materie prime e componenti e, quindi, dei processi produttivi». Per chiudere il cerchio sugli ecobonus però mancano all’appello la registrazione della Corte dei conti, la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e l’aggiornamento della piattaforma web dell’Ecobonus. Fortemente depresso, come fa notare Unrae, «anche il comparto delle auto con motori elettrici e delle ibride a basse emissioni. Ad aprile con 3.050 unità immatricolate le elettriche hanno ridotto al 3,1% la loro quota sul totale, mentre le ibride plug-in con il 5,6% riescono a tenere la posizione». Sugli incentivi, dunque, bisogna far presto insiste il presidente di Unrae Michele Crisci, inoltre «ci auguriamo che quanto prima si possa discutere come modificare l’originario impianto degli incentivi, includendo nei benefici anche le persone giuridiche, categoria sempre più rilevante nel mercato della mobilità e, quindi, motore della transizione energetica».

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