Vendite di auto in caduta libera, in aprile -44% sul pre pandemia
A poco meno di un mese dal varo del
nuovo piano di incentivi per l’acquisto di un’auto nuova, con le misure
però non ancora operative, il mercato
registra l’ennesimo risultato disastroso con un gap nelle immatricolazioni rispetto al periodo pre Pandemia che si allarga sempre più. Il mese
scorso sono state immatricolate poco
più di 97mila autovetture, sotto la soglia “psicologica” delle 100mila unità, volumi che si registrano di solito
nel mese di agosto, come fanno notare gli operatori. Il dato registra un calo del 33% su aprile 2021 e del 44,4%
rispetto ad aprile 2019. Se si guarda
invece il quadrimestre, il salto all’indietro è del 26,5% sul primo quadrimestre 2021 e del 38,9% sullo stesso
periodo del 2019. La perdita di volumi
dapprima intorno al 20% nei mesi
scorsi sta aumentando fino a superare, con il mese scorso, il 40 per cento.
A contribuire a questa situazione
assai complessa è ancora l’effetto attesa verso le misure a sostegno del
mercato varate dal Governo il 6 aprile
scorso ma non ancora in vigore. I fattori che condizionano il mercato italiano e l’intera filiera automotive in
Europa, però, sono legati alle incertezze generate dal conflitto tra Russia
e Ucraina – con effetti su Pil e costo
delle materie prime e dell’energia –
oltre che alla persistenza delle difficoltà di approvvigionamento dei semiconduttori e dei componenti elettronici. Un elemento, quest’ultimo,
destinato ad aggravarsi secondo
molti operatori per colpa del nuovo
lockdown in molte zone della Cina.
Tutte in negativo le performance delle case produttrici, con cali che vanno
dal 25 al 40% e con pochissime eccezioni come Ds per Stellantis, Dacia per Renault e Dr Motor, che da inizio
anno ha triplicato i volumi. Cresce a
due cifre Honda sia nel mese che nel
quadrimestre.
Secondo Gian Primo Quagliano,
presidente del Centro Studi Promotor, l’entrata in vigore del piano
triennale per gli incentivi potrà
sbloccare la domanda per circa
200mila autovetture portando le stime di immatricolazioni per l’anno in
corso a un milione e 317mila, «un livello che mette seriamente in dubbio
la tenuta del sistema auto nel complesso e in particolare la resistenza
della rete di distribuzione legata ai
concessionari». Per Paolo Scudieri,
presidente dell’Anfia, «si aggrava ulteriormente la flessione a due cifre
che, dal secondo semestre dello scorso anno, caratterizza l’andamento
mensile del mercato auto». Per evitare ulteriori danni al mercato, aggiunge Scudieri, «è necessario accelerare
il più possibile sul fronte dell’applicazione degli incentivi, così da stimolare la ripresa della domanda, già
fortemente penalizzata dai rallentamenti nell’approvvigionamento di
materie prime e componenti e, quindi, dei processi produttivi». Per chiudere il cerchio sugli ecobonus però
mancano all’appello la registrazione
della Corte dei conti, la pubblicazione
in Gazzetta Ufficiale e l’aggiornamento della piattaforma web dell’Ecobonus. Fortemente depresso,
come fa notare Unrae, «anche il comparto delle auto con motori elettrici
e delle ibride a basse emissioni. Ad
aprile con 3.050 unità immatricolate
le elettriche hanno ridotto al 3,1% la
loro quota sul totale, mentre le ibride
plug-in con il 5,6% riescono a tenere
la posizione». Sugli incentivi, dunque, bisogna far presto insiste il presidente di Unrae Michele Crisci, inoltre «ci auguriamo che quanto prima
si possa discutere come modificare
l’originario impianto degli incentivi,
includendo nei benefici anche le persone giuridiche, categoria sempre
più rilevante nel mercato della mobilità e, quindi, motore della transizione energetica».
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