STUPIDA RAZZA

lunedì 20 marzo 2023

Chi pagherÀ per social network tutti uguali?








 social non se la passano benissimo. Almeno da un punto di vista creativo. Si assomigliano sempre di più, è come andare in quei locali in centro di Milano che sembrano arredati dalle stesse persone. Da alcuni anni, c'è una corsa al centro come si dice in politica cha rende un po' tutto piatto e noioso. Dove tutti si copiano a vicenda. le Stories nascono su Snap che è il social network di Snapchat arrivano su Instagram ma esplodono su TikTok che si inventa un format di video brevi che contagia un po' tutti. Il successo del social cinese dei balletti è diventato in brevissimo tempo il motore immobile che ha travolto tutti. Ha influenzato YouTube che è corsa a inventarsi gli Shorts, Instagram ha risposto con i Reels e recentemente pure Spotify che video non ne ha si “tiktokkizzata” nell'interfaccia. L'obiettivo per la piattaforma di streaming musicale sembra essere quello di spingere gli utenti a uscire dall'algoritmo e indirizzarli verso nuovi contenuti come podcast e audiolibri, su cui Spotify ha investito. La ricetta di design sembra quella di puntare sullo scorrimento verticale a schermo intero. Si usa il pollici e non si smette di accarezzare dall'alto verso il basso lo schermo fino a quando non si trova il contenuto giusto. Come avviene con la mail, le notifiche, le notizie e i video brevi. Pure TikTok non è rimasta ferma. Non sul fronte dell'information design ma su quello dei contenuti. Pare che stia aggiungendo un nuovo feed dedicato esclusivamente ai contenuti scientifici, tecnologici, ingegneristici e matematici, con una moderazione ad hoc. Niente balletti e giochetti, quindi. Il feed Stem - vivrà accanto ai due feed esistenti, Following e For You, e mostrerà contenuti per gli utenti che cercano specificamente video scientifici e tecnologici di tendenza. Visto dall'altro sembra un tentativo di allargare la clientela anche a secchioni e persone serie. Che sulla carta non è sbagliato ma è un po' come mettere una sala lettura in discoteca. Perché in fondo i social per chi li ha visti nascere sono dei locali, anzi dei centri sociali dove incontrare quelli come te che magari hai perso di vista ma sai sempre dove potere ritrovare. Per chi orami si è arreso al destino di navigare tra i pensieri e i video degli amici con i pollice, per chi insomma è entrati sui social senza ambizioni di diventare ricco e famoso l'idea di pagare è né facile e neppure praticabile. Le fine lenta lentissima della gratuità dei social media sarà una opzione per i più giovani. Per chi sui social ha costruito una professione, per chi ha imparato a usarli e per chi li interpreta in modo attivo è diverso. Come accade al bar a cui sei più affezionato quando il gestore decide di cambiare sedie, mobili e menù se non ci trovi più nulla di divertente è tempo di cambiare aria. Non è solo una questione anagrafica. Ma di postura, di chi sei, di come sei fatto e di come intendi passare il tuo tempo.



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