STUPIDA RAZZA

giovedì 23 marzo 2023

Tutto digitale, perfino i bugiardini

 


«Digitalizzazione» è una di
quelle parole impossibili da
non trovare nei programmi
politici di tutti i partiti. Presentata spesso come la panacea di tutti i mali, si delinea
ormai sempre di più come un
mostro destinato a fagocitarsi
tutto lo spettro dell’e s i s te nte.
Il prossimo passo? I bugiardini dei medicinali smaterializzati. Ebbene sì, la Commissione europea intende sostituire
con un Qr code i celebri foglietti illustrativi all’i nte r n o
delle confezioni dei farmaci.
L’occasione viene da un ampio progetto di riforma del sistema farmaceutico europeo.
Avviata nel 2020, cioè dopo
che la pandemia ha messo in
risalto le carenze e i problemi
strutturali del settore, la Strategia farmaceutica per l’Euro -
pa si propone di rinnovare la
legislazione vigente al fine di
assicurare farmaci accessibili
a tutti, promuovere la competitività, la capacità di innovazione e la sostenibilità del sistema e migliorare i meccanismi di risposta alle crisi. Fin
qui tutto bello. Il campanello
di allarme suona quando si
legge che l’iniziativa sarebbe
in linea, tra le altre cose, con le
priorità delineate nella Strategia digitale europea e nel
Green deal europeo.
Nel documento di presentazione del progetto (facilmente
consultabile sul sito della
Commissione) si legge, tra i vari obiettivi prefigurati, quello
di «sviluppare e attuare informazioni sul prodotto in formato elettronico (ePI) per tutti i medicinali dell’Ue, coinvolgendo gli Stati membri e l’in -
dustria, valutare e rivedere le
pertinenti disposizioni della
legislazione». A tal proposito,
il quotidiano spagnolo El Pais
riporta che, in uno dei documenti in cui l’esecutivo analizza l’impatto di queste nuove
regole, si trova scritto che tutte le parti coinvolte nella negoziazione supportano l’id ea
che digitalizzare le informazioni sui famaci sia un passo
inevitabile. «I vantaggi», scrive sempre El Pais, «sono molteplici: le catene di approvvigionamento diventeranno più
semplici, ci saranno meno
problemi di carenza di farmaci, le informazioni disponibili
potranno essere aggiornate
immediatamente e ci sarà un
notevole risparmio di carta».
Ora, non ci sono dubbi sul
fatto che il prezzo della carta
sia aumentato notevolmente e
che anche gli approvvigionamenti siano diventati più
complicati. Tuttavia, ci arriva
chiunque a capire che l’even -
tuale eliminazione dei bugiardini in carta andrebbe a penalizzare le fasce di popolazione
più vulnerabili, ovvero gli anziani e coloro che, per qualunque motivo, hanno difficoltà
nel l’accedere al digitale. Secondo il quotidiano spagnolo,
la riforma che la Commissione presenterà nelle prossime
settimane prevede che la decisione su come e quando fare il
passo sia lasciata agli Stati
membri. In ogni caso, è altrettanto evidente che, se anche
non venisse esplicitamente
proibito il foglio illustrativo
ma venisse soltanto data la
possibilità di sostituirlo con
un Qr code, le aziende farmaceutiche andrebbero naturalmente in questa direzione, visto che consentirebbe loro di
ridurre i costi di produzione.
La digitalizzazione in ambito sanitario «ha fatto anche
cose buone», come il fascicolo
sanitario (perché offre un servizio in più, anche comodo,
ma non è uno strumento obbligatorio senza il quale non si
può – per esempio – andare a
ritirare un referto), e ha prodotto dei veri e propri mostri,
come il green pass (e il Qr code
lo rievoca infelicemente). Il
problema, dunque, è come
sempre non la digitalizzazione in sé, ma il rischio di condizionare l’intero accesso alle
informazioni a uno strumento, il digitale, non agevolmente
accessibile ai maggiori fruitori dei farmaci (gli anziani) e
facilmente controllabile.

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