questi non molleranno mai finchè non li prenderemo a calci nel culo e pedalare.
In marzo, insieme alle rondini e alla primavera, arrivano le cambiali europee e l’ultimo telegramma da Bruxelles. Francia e Germania, che posseggono 700 miliardi di euro del nostro debito, per continuare a sostenere i titoli pubblici italiani chiedono un piano di rientro nei parametri di Maastricht per portare il rapporto tra il debito pubblico lordo e il Pil al 60 %. Il rapporto attuale è quasi il doppio, circa il 120%. Il Pil è al palo. Non cresciamo. In 10 anni l’unico Paese a far peggio dell’Italia nel mondo è stato Haiti. Il debito va al galoppo, a botte di 100 miliardi di euro in più all’anno. Se il Pil non cresce e il debito pubblico è arrivato a 1.870 miliardi, c’è un solo modo per rientrare: ridurre il debito di circa 900 miliardi. Il dilemma è quindi: “Debito o default?“. L’Europa non può permettersi un nostro default, rischierebbe di crollare come un castello di carte. I titoli italiani in mano alla Francia equivalgono al 20% del Pil francese e con un default diventerebbero carta straccia. La cosiddetta “ristrutturazione” del debito di cui si discute non è altro che il quasi azzeramento del valore del titolo. Un po’ come quando viene “ristrutturata” un’azienda per mandare tutti a casa.
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http://www.stampalibera.com/?p=22398#more-22398
NEL 2012 NON CI SARA' LA FINE DEL MONDO IN SENSO APOCALITTICO,MA UN CAMBIAMENTO A LIVELLO POLITICO ED ECONOMICO/FINANZIARIO. SPERIAMO CHE QUESTA CRISI SISTEMICA ,CI FACCIA FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI SUL "PROGRESSO MATERIALE:BEN-AVERE""ECONOMIA DI MERCATO" FIN QUI RAGGIUNTO E SPERARE IN UN ALTRETTANTO "PROGRESSO SPIRITUALE:BEN-ESSERE"ECONOMIA DEL DONO,IN MODO DA EQUILIBRARE IL TUTTO PER COMPLETARE L'ESSERE UMANO:"FELICITA' NELLA SUA COMPLETEZZA".
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