Il
  fastidio che l’uomo comune nutre nei confronti del silenzio è uno dei 
 tratti distintivi della società odierna. Nelle relazioni interpersonali
  esso è causa di imbarazzo o sinonimo di maleducazione, soprattutto  
quando si viene interrogati. Domandare è lecito, rispondere è cortesia, 
 si dice. Come se domandare, in luogo del semplice osservare, fosse  
sempre opportuno. Dal silenzio, inteso come assenza di suono, si  
desidera fuggire e lo si fa con tutti i mezzi, in particolare quando si è
  soli, proprio allo scopo di non sentirsi tali. Televisione, radio,  
cellulare, musica, informazioni, chiacchiere, contenuti stereofonici  
devono il valore che attribuiamo loro all’intolleranza dell’individuo  
contemporaneo verso la solitudine, la meditazione, il contatto con le  
parti più sottili del proprio essere. Verso tutto ciò che il silenzio  
evoca e favorisce.
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NEL 2012 NON CI SARA' LA FINE DEL MONDO IN SENSO APOCALITTICO,MA UN CAMBIAMENTO A LIVELLO POLITICO ED ECONOMICO/FINANZIARIO. SPERIAMO CHE QUESTA CRISI SISTEMICA ,CI FACCIA FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI SUL "PROGRESSO MATERIALE:BEN-AVERE""ECONOMIA DI MERCATO" FIN QUI RAGGIUNTO E SPERARE IN UN ALTRETTANTO "PROGRESSO SPIRITUALE:BEN-ESSERE"ECONOMIA DEL DONO,IN MODO DA EQUILIBRARE IL TUTTO PER COMPLETARE L'ESSERE UMANO:"FELICITA' NELLA SUA COMPLETEZZA".
STUPIDA RAZZA
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