STUPIDA RAZZA

lunedì 20 gennaio 2014

Elogio del silenzio. Ecco perché riscoprirne il piacere

Il fastidio che l’uomo comune nutre nei confronti del silenzio è uno dei tratti distintivi della società odierna. Nelle relazioni interpersonali esso è causa di imbarazzo o sinonimo di maleducazione, soprattutto quando si viene interrogati. Domandare è lecito, rispondere è cortesia, si dice. Come se domandare, in luogo del semplice osservare, fosse sempre opportuno. Dal silenzio, inteso come assenza di suono, si desidera fuggire e lo si fa con tutti i mezzi, in particolare quando si è soli, proprio allo scopo di non sentirsi tali. Televisione, radio, cellulare, musica, informazioni, chiacchiere, contenuti stereofonici devono il valore che attribuiamo loro all’intolleranza dell’individuo contemporaneo verso la solitudine, la meditazione, il contatto con le parti più sottili del proprio essere. Verso tutto ciò che il silenzio evoca e favorisce.
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