STUPIDA RAZZA

giovedì 23 gennaio 2014

Il benessere è quel che passa il Convento

«Ciò che compriamo sono le merci, ciò che ci serve sono i beni. La società consumistica è costruita in modo da farci ritenere che tutti i beni debbano essere acquistati e tutto ciò che si acquista è un bene». È uno dei rhttp://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=47184agionamenti alla base di un curioso quanto interessante piccolo libro di Maurizio Pallante (Monasteri del terzo millennio, Lindau, pp. 169, euro 13), ex docente di Lettere ed ex preside, noto come fondatore del «Movimento per la decrescita felice». La sua idea è che la società produce molto più di quello che serve, sostenendo lo spreco come elemento funzionale alla crescita, identificata nel Prodotto interno lordo. Mentre in realtà è possibile stare meglio producendo meno, senza intaccare l’evoluzione tecnologica, come sostenuto dal romeno Nicholas Georgescu-Roegen (1906-1994), teorizzatore della «bioeconomia» e dal britannico Richard Sennett, allievo di Hannah Arendt e docente alla London School of Economy; ma anche dall’italiano Claudio Napoleoni (1924-1988). Simbolo di questo ideale, secondo Pallante, sono i monasteri, comunità religiose che si sostengono attraverso autoproduzione e condivisione.
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