Il problema è che ne parliamo da decenni, di un declino dei libri e 
della loro centralità, e quindi pochi prendono sul serio quello che 
invece sta succedendo in questi ultimi anni e mesi, e che succederà 
ancora di più. Malgrado le resistenze psicologiche di nostalgici e 
affezionati – che sono ancora molti e protestano, ma io credo che vedano
 solo un pezzetto della scena – il libro non è più l’elemento centrale 
della costruzione della cultura contemporanea. Non parlo, insomma, 
dell’annosa e noiosa questione del “si leggono pochi libri” eccetera: 
parlo di quelli che prima li leggevano, i libri; e parlo di quello che 
comunque ritenevamo “fossero”, i libri, letti o no.
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 http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=12792
NEL 2012 NON CI SARA' LA FINE DEL MONDO IN SENSO APOCALITTICO,MA UN CAMBIAMENTO A LIVELLO POLITICO ED ECONOMICO/FINANZIARIO. SPERIAMO CHE QUESTA CRISI SISTEMICA ,CI FACCIA FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI SUL "PROGRESSO MATERIALE:BEN-AVERE""ECONOMIA DI MERCATO" FIN QUI RAGGIUNTO E SPERARE IN UN ALTRETTANTO "PROGRESSO SPIRITUALE:BEN-ESSERE"ECONOMIA DEL DONO,IN MODO DA EQUILIBRARE IL TUTTO PER COMPLETARE L'ESSERE UMANO:"FELICITA' NELLA SUA COMPLETEZZA".

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