Non sono figlio di contadini. Non ho mai 
lavorato la terra, non vivo  in campagna. Insomma, non ho molti titoli 
per parlare di agricoltura,  vecchia o nuova che sia. In effetti io non 
conosco i nuovi agricoltori.  Conosco gli anziani che una volta erano 
contadini. Li trovo sperduti in  paesi sperduti. Hanno le radici in un 
tempo lontano e adesso sono qui in  un tempo che non capiscono. Sono in 
esilio. Hanno sguardi e posture che  a volte commuovono: il lirismo 
degli sconfitti. Tutto questo forse  c’entra poco con le nuove attività 
agricole, di fatto un vecchio  contadino mi fa più simpatia di un 
vecchio borghese. E sento che la via  della campagna è la via del 
futuro. Non si tratta di dismettere la  civiltà industriale, ma di 
metterla al servizio del mondo agricolo. Non  so se lavorare la terra 
servirà a salvare il mondo, ma ho fiducia in chi fa il formaggio, mi piacciono i filari delle viti, gli alberi di arance, le balle di fieno.
  E provo simpatia anche per le terre vuote, per i paesaggi inoperosi. 
Mi  piacciono i sassi, le crete, mi piacciono i cardi e i fiori che  
spuntano ai bordi delle strade.
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 http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=47215
NEL 2012 NON CI SARA' LA FINE DEL MONDO IN SENSO APOCALITTICO,MA UN CAMBIAMENTO A LIVELLO POLITICO ED ECONOMICO/FINANZIARIO. SPERIAMO CHE QUESTA CRISI SISTEMICA ,CI FACCIA FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI SUL "PROGRESSO MATERIALE:BEN-AVERE""ECONOMIA DI MERCATO" FIN QUI RAGGIUNTO E SPERARE IN UN ALTRETTANTO "PROGRESSO SPIRITUALE:BEN-ESSERE"ECONOMIA DEL DONO,IN MODO DA EQUILIBRARE IL TUTTO PER COMPLETARE L'ESSERE UMANO:"FELICITA' NELLA SUA COMPLETEZZA".

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