Le comunità premoderne obbligavano a forti appartenenze.
  
Si
  apparteneva alla famiglia, intesa come clan familiare allargato. Ne  
discendeva l’orgoglio di portare un certo cognome, il sentimento  
dell’onore, di un nome da non infangare per guadagnarsi la protezione  
che anche il clan familiare più povero poteva garantire.
Si
  apparteneva a una comunità di paese, o di quartiere nel caso delle  
città più grandi, coinvolti nei suoi riti, nelle sue sagre, nel suo  
spirito competitivo e campanilistico.
In
  epoca più moderna, l’epoca degli Stati nazionali, lo spirito di  
appartenenza alla città e alla regione si è esteso alla nazione, con le 
 sue feste celebrative, il suo orgoglio patriottico, la sua bandiera.
Si
  apparteneva a una chiesa o, più modernamente, a un partito, con tutto 
 lo spirito di conformismo e di sentimento di fedeltà che ciò comporta, 
 ma anche con una carica autentica di passione personale.
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