STUPIDA RAZZA

martedì 12 maggio 2015

Noi che viviamo nell'interregno fra il "non più" e il "non ancora"

Viviamo in una fase di interregno, e questo può spiegare la crisi della governance, dell'autorità, della rappresentanza. Siamo sospesi tra il "non più" e il "non ancora", siamo instabili per forza di cose, nulla è solido attorno a noi, nemmeno la direzione di marcia. Non ci sono infatti movimenti politici che, avendo messo in crisi il vecchio mondo, siano oggi pronti a ereditarlo; non c'è un'ideologia che selezioni un pensiero vincente e lo diffonda; non c'è uno spirito costituente - morale, politico, culturale - che prometta di dare forma a nuove istituzioni per il mondo nuovo.

Stiamo scivolando verso un territorio sconosciuto e lo facciamo da soli, in ordine sparso, con le forme e i modi che hanno regolato le nostre vite che perdono contorno mentre smarriscono efficacia e autorità. Non usiamo più la politica, diffidiamo delle istituzioni che ci siamo dati, dubitiamo persino della democrazia, che sembrava l'unica religione superstite - e secondo alcuni destinata a diventare universale - dopo la fuga dalle false divinità che avevamo creato nel Novecento. Tu spieghi la ragione ultima di tutto questo: quando la politica non riesce a incidere sulla nostra vita quotidiana, non interseca le nostre inquietudini sul futuro dei nostri figli, a che cosa ci serve, qual è il suo valore d'uso? Chi ha perso il lavoro per la crisi e non lo trova più a cinquant'anni, potrebbe dire qualcosa di terribilmente simile addirittura per la democrazia: tu non mi aiuti, le tue regole auree valgono solo in tempi di benessere oppure valgono solo per i garantiti; noi esclusi siamo fuori da tutto, dalla procedura democratica concreta e anche dai diritti, perché senza libertà materiale non c'è libertà politica.

LEGGI TUTTO: 
http://www.repubblica.it/cultura/2015/05/08/news/bauman_mauro_babel-113831624/

Nessun commento:

Posta un commento