STUPIDA RAZZA

martedì 12 maggio 2015

Sulla “globalizzazione”


In un interessante testo “Il destino della tecnica” Emanuele Severino compie un’analisi del nostro tempo la cui sintesi è che: “La tecnica è destinata a diventare lo scopo supremo”.
Nel VI capitolo intitolato “Sulla globalizzazione”, l’autore ragiona sul Cristianesimo, che è prodotto dell’Occidente e agisce nel mondo come un blocco compatto secondo principi assoluti. In ragione di ciò non è adatto a essere un processo globalizzante, essendo un pensiero unificante (compattato da Dio) è costretto a scontrarsi e a escludere ciò che non può riconoscere e che quindi è inaccettabile. Al contrario il pensiero tecnico-scientifico trae la totalità dalla sommatoria dei particolari, la cui interpretazione è in continuo divenire in ragione di principi statistici-probabilistici che la scienza ha fatto propri e che ormai sono alla base della moderna società democratica. Conseguentemente si crea un mondo parcellizzato dove un elemento vale l’altro, integrandosi e adattandosi senza un progetto o un fine che da causa dell’azione diviene conseguente all’azione. Questa frantumazione annullando ogni scala di valori, libero il desiderio che realizza e immagina senza più timori nel principio divino, messo ormai tra parentesi o esplicitamente negato come ogni etica e morale.
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http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=51056

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