STUPIDA RAZZA

mercoledì 16 ottobre 2013

Coop, gli oligarchi rossi che giocano in Borsa con i soldi dei soci


Potremmo parlare di banca clandestina, se non fosse tutto alla luce del sole. Basta entrare in un supermercato Coop e diventare socio (che è come fare la tessera sconto in qualsiasi catena) per depositare i propri risparmi. Le nove grandi cooperative del consumo raccolgono ben 10,4 miliardi di euro. Sarebbe vietato: non è che un giorno uno si sveglia di buon umore, apre una banca e comincia a farsi affidare i risparmi dei passanti. La Coop infatti lo chiama “prestito soci”, senza però spiegare al popolo che il prestito soci è un capitale messo a rischio nell’impresa che, sia essa una coop o una società di capitali, lo usa per la sua attività, come aprire un supermercato.
Infatti accadono sotto gli occhi di tutti, comprese le autorità di vigilanza, due cose strane. La prima è che le Coop utilizzano i risparmi dei loro soci non per mettere scaffali nuovi, ma per dedicarsi alla speculazione finanziaria. Esempio: l’Unicoop Firenze, la maggiore per fatturato (ben 3 miliardi di euro), ha in bilancio immobilizzazioni tecniche (ciò che serve per funzionare) per 2 miliardi e debiti verso i soci per 2,3 miliardi. Ma il debito complessivo è di 3 miliardi. Che ci fa la Coop con tutti quei soldi? Unicoop Firenze ha in bilancio 644 milioni di immobilizzazioni finanziarie: una vera merchant bank.
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