Può apparire improbabile, ma la Confindustria è ottimista quando definisce da dopoguerra il Natale italiano 2013. Senza dubbio nel dopoguerra “bellico”, quello che i meno giovani fra noi hanno conosciuto (gli altri qualcosa hanno
saputo da nonni e genitori), le rovine materiali erano più numerose e
più appariscenti, con i palazzi squarciati dalle bombe alleate e le
strade fiancheggiate da macerie. ma vi era anche la forte voglia di ripartire e, soprattutto, la fiducia che si sarebbe riusciti a ricostruire.
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http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=46929
NEL 2012 NON CI SARA' LA FINE DEL MONDO IN SENSO APOCALITTICO,MA UN CAMBIAMENTO A LIVELLO POLITICO ED ECONOMICO/FINANZIARIO. SPERIAMO CHE QUESTA CRISI SISTEMICA ,CI FACCIA FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI SUL "PROGRESSO MATERIALE:BEN-AVERE""ECONOMIA DI MERCATO" FIN QUI RAGGIUNTO E SPERARE IN UN ALTRETTANTO "PROGRESSO SPIRITUALE:BEN-ESSERE"ECONOMIA DEL DONO,IN MODO DA EQUILIBRARE IL TUTTO PER COMPLETARE L'ESSERE UMANO:"FELICITA' NELLA SUA COMPLETEZZA".
STUPIDA RAZZA
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