In Austria hanno deciso, nel caso ci fosse un aumento dei contagi, di rinchiudere in casa i non vaccinati. Se hai offerto il braccio alla patria sei libero di circolare, cioè sei un cittadino di serie A, con tutti i diritti civili sanciti dalla costituzione. Se invece sei renitente al siero devi pagare pegno, cioè essere ristretto in casa, privato della libertà di movimento, in pratica agli arresti domiciliari come chiunque debba scontare una pena detentiva. L’a nnuncio del cancelliere Alexander Schallenberg non lascia spazio a esitazioni, se i posti occupati in terapia intensiva supereranno il 30% del totale (pari cioè a 600 letti), i non vaccinati proveranno un lockdown solo per loro. La decisione, non c’è da avere dubbi, riattizzerà le polemiche anche in casa nostra, ridando fiato a chi ritiene che le persone non vaccinate siano un rischio per quelle che già siano state inoculate. Quante volte avete sentito la frase di chi rimprovera i no vax di essere un pericolo ambulante? Dopo aver premesso che ognuno è libero di immunizzarsi o meno (la qual cosa è u n’ovvietà, non essendo stato introdotto l’obbligo vaccinale), i cultori della campagna pro vaccini aggiungono che la libertà di chi rifiuta il siero si deve fermare laddove comincia quella di coloro che non intendono essere infettati. In pratica, si rimprovera alle persone che si sono sottratte all’iniezione di essere potenziali untori, dunque persone da punire, costringendole a pagarsi i tamponi e, se del caso, anche a rinunciare al lavoro, alla vita sociale e forse perfino alla libertà di moviment o. Ma le persone che parlano di libertà di non infettarsi, scaricando sui non vaccinati la responsabilità di diffondere il virus, dimenticano alcuni aspetti fondamentali, che cercheremo in breve di riassumere e che servono a dimostrare come la tesi che, eliminando i no vax, si eliminerebbero i rischi di contagio sia una pia illusione, buona per il cancelliere austriaco, non certo per chi conosca la realtà dei fatti. Cominciamo con il dire che dal valico del Brennero, uno dei passaggi principali per entrare e uscire dall’Au - stria, transitano ogni anno oltre 2 milioni di automezzi pesanti, senza contare poi le auto. Voi pensate che a ogni autista sia fatto un controllo per accertare la negatività al Covid? Figuratevi. Se così fosse, verrebbe bloccata la circolazione di alcune decine di milioni di tonnellate di merci. Dunque, si pensa a rinchiudere in casa chi non è vaccinato, ma nessuno riflette sul fatto che ogni giorno il Tirolo (e di riflesso anche l’Italia) è attraversato da migliaia di Tir guidati da autotrasportatori che nessuno ha controllato. In casa nostra, per risolvere la questione, si sono inventati una norma ad hoc, ridicola solo a raccontarla. Il conducente di veicoli in arrivo dall’estero e sprovvisto di green pass non può entrare in azienda, né può scaricare la merce, compito che verrebbe affidato al dipendente provvisto di certificato verde. Ma secondo voi, un tizio che arrivi dalla Polonia o dalla Romania e abbia attraversato mezza Europa, una volta entrato in territorio italiano non si fermerà neppure per fare pipì? E una volta scaricato il materiale che trasporta, ripartirà lasciando l’Italia senza fermarsi un secondo di più, cioè senza mangiare, senza fare rifornimento, senza avere alcun contatto umano? Solo un cretino può bersi questa balla. O meglio: solo un funzionario ministeriale in malafede che abbia voglia di prendere per i fondelli gli italiani. Ora, fermatevi un attimo a riflettere: quanti sono gli autisti che transitano dai valichi con la Svizzera, quanti quelli che vanno avanti e indietro da Ventimiglia e quante migliaia ne arrivano ogni giorno dall’Austria e dalla Slovenia? Solo questo dovrebbe farci comprendere che l’idea di rinchiudere in casa gli italiani non vaccinati, lasciando che da ll ’estero arrivino persone che nessuno sa se lo siano perché nessuno chiede loro un green pass, è una scemenza. Se poi aggiungete che a Sud, ogni giorno, arrivano centinaia di migranti sprovvisti di green pass, che tuttavia vengono accolti a braccia aperte, e dopo sono liberi di circolare in tutta Italia, vi rendete conto che chiedere il passaporto vaccinale solo a chi è residente è una presa per i fondelli. Questo per dire che, se anche domattina raggiungessimo il 100% di over dodicenni vaccinati, il virus non smetterebbe ugualmente di circolare, perché non viviamo in una stanza sterile, ma in un Paese aperto, dove la circolazione è libera e come circolano le merci e le persone circola anche il virus. Non siamo in una bolla e men che meno in un acquario. Tra le tante balle che raccontano i cosiddetti esperti, l’altro giorno il portavoce del Comitato tecnico scientifico ha detto una verità, cancellando l’idea che con il 90% di vaccinati raggiungeremo l’immunità di gregge. Silvio Brusaferro ha strappato il velo in un’intervista alla Sta m p a: «L’immunità di gregge, intesa come livello di immunizzazione che azzera la circolazione di un virus, non è un obiettivo che ci possiamo porre con il Sars-Cov-2». Non so se la frase gli sia scappata o se il virologo abbia deciso di vuotare il sacco e di fare piazza pulita di un cumulo di illusioni sparse a piene mani dai talebani del green pass. Sta di fatto che l’ammissione poggia su alcuni fatti incontrovertibili. Primo, a differenza di altri vaccini, quelli impiegati contro il Covid non sono come i diamanti, cioè per sempre, ma dopo un po’ riducono la loro efficacia, al punto che, se fin dall’inizio lasciano parzialmente scoperti i vaccinati dal rischio di contagio, dopo sei mesi possono aver ridotto lo scudo anti Covid anche del 50%. Secondo, allo stato attuale meno di un terzo della popolazione mondiale risulta vaccinata. Significa, a occhio e croce, che ci sono in circolazione poco meno di 5 miliardi di persone che non lo sono. È vero che non tutte transitano da ll’Italia e nemmeno tutte sono in contatto con i nostri concittadini, ma non ci vuole molto a capire che rinchiudere in casa i connazionali - o privarli del diritto al lavoro nel caso non siano vaccinati e senza green pass - non servirà a fermare il virus. E purtroppo non servirà neppure a fermare le stupidaggini di chi, in nome della libertà di non contagiarsi, vuole togliere la libertà agli altri. Cari liberali dei miei stivali e cari compagni sempre pronti a imbracciare le cause perse del mondo, avete voluto la circolazione delle merci e delle persone? E ora beccatevi anche la libera circolazione del virus.
NEL 2012 NON CI SARA' LA FINE DEL MONDO IN SENSO APOCALITTICO,MA UN CAMBIAMENTO A LIVELLO POLITICO ED ECONOMICO/FINANZIARIO. SPERIAMO CHE QUESTA CRISI SISTEMICA ,CI FACCIA FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI SUL "PROGRESSO MATERIALE:BEN-AVERE""ECONOMIA DI MERCATO" FIN QUI RAGGIUNTO E SPERARE IN UN ALTRETTANTO "PROGRESSO SPIRITUALE:BEN-ESSERE"ECONOMIA DEL DONO,IN MODO DA EQUILIBRARE IL TUTTO PER COMPLETARE L'ESSERE UMANO:"FELICITA' NELLA SUA COMPLETEZZA".
STUPIDA RAZZA
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