E’ passato qualche giorno dal 18 ottobre, eppure è ancora forte l’emozione nel ripensare alle scene viste. Idranti, lacrimogeni e uso della forza su manifestanti pacifici, tra cui anziani, donne e bambini, alcuni intenti a pregare, seduti a terra, rosario tra le mani. Immagini che in un attimo hanno attraversato la mente e il cuore, che hanno fatto il giro del mondo, e che rimarranno indelebili.
A Trieste sono state violate persone inermi e territori sovranazionali con libertà particolari, sono stati calpestati diritti costituzionali, in primis il diritto allo sciopero e quello di manifestare liberamente il proprio pensiero. Tuttavia si è imposta agli occhi di tutti una forma di protesta lucida e non violenta che non è voluta cadere nei tranelli di chi, molto probabilmente, si aspettava gesti esasperati e inconsulti per legittimare subito una stretta ancora più forte.
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