STUPIDA RAZZA

mercoledì 27 ottobre 2021

L’allarme Covid in Gran Bretagna è un’invenzione dei giornali italiani

 

A leggere i giornali italiani, ma anche ad ascoltare i programmi tv di casa nostra, causa Covid l’Inghilterra sembrerebbe sull’orlo del disastro. Io, che per ragioni familiari in Gran Bretagna mi reco spesso, a dire il vero di questa situazione da collasso del sistema non mi sono finora accorto. Può essere che il sottoscritto, nonostante per mestiere sia abituato ad osservare ciò che vede attorno a sé, sempre per ragioni familiari si sia distratto, tuttavia posso assicurare che i ristoranti sono pieni di persone senza mascherina e senza green pass, che sui mezzi pubblici il distanziamento è stato archiviato e così pure, da molti, anche i dispositivi di protezione, e lo stesso dicasi nei negozi. Sono pazzi questi inglesi? Può essere, però,a differenza di ciò che scrivono e dicono i giornalisti italiani, sulla stampa del Regno non si trova traccia di alcun allarme. Anzi. Ieri il Daily Tele g rap h in prima pagina spiegava che gli scienziati si attendono una rapida diminuzione dei casi di Covid durante l’in - verno, escludendo di dover far ricorso al cosiddetto piano B, ovvero alle chiusure e ai pass annunciati dalle testate italiane. Forse da noi qualcuno storcerà il naso, ricordando che dalla redazione del succitato quotidiano proviene Bo ri s Joh n s o n e dunque si potrebbe sospettare di intelligenza con il primo ministro di Sua Maestà. Ma sfogliando altri quotidiani la situazione non cambia, semmai è dipinta ancora in maniera più rosea. Il Su n , uno dei giornali più diffusi, ieri dava spazio alle dichiarazioni del ministro Sajid Javid, con cui il responsabile della Salute annunciava un Natale normale raccomandando solo di fare un test prima di visitare i parenti anziani. Il Daily Mail, altra testata popolare, riferendo sempre le parole del numero uno della Sanità prevedeva una riduzione dei casi dell’85% per la fine dell’anno. È da segnalare, tuttavia, che la prima pagina di quello che è uno dei tabloid tra più venduti della Gran Bretagna non era occupata da notizie riguardanti il Covid, ma da un titolo a caratteri cubitali sullo spaccio di droga fra i ragazzi attraverso Instagram, il social network che tanti giovani usano per pubblicare foto, video e storie. Seguivano alcune notizie riguardanti Gwyneth Paltrow, l’attrice di Shakespeare in Lov e,e Matt Hancock, ex ministro della Salute del governo Johnson, ma non per una sua esternazione in materia di Covid, quanto per alcune fotografie che lo ritraggono in un locale insieme con l’am ante che mesi fa gli è costata il posto nell’esecutivo, in quanto i due sono stati sorpresi dalle telecamere del ministero mentre si dedicavano ad attività non strettamente ministeriali. Proseguo la rassegna stampa. Il Daily Mirror, concorrente del Su n e del Mail citati prima, calca un po’ più la mano, dicendo che la campagna vaccinale può salvare il Natale. Meno preoccupati, al punto da badare più ai soldi, cioè al bilancio presentato dal cancelliere dello Scacchiere (equivalente del nostro ministro dell’Economia) sembrano i giornali che in Italia definiremmo meno scandalistici dei tabloid. Il G ua rd ia n dà fiato alle proteste dei laburisti contro Rishi Sunak, cioè l’uomo dei conti, accusato di nascondere i veri dati di bilancio dietro una cortina fumogena. L’Inde - p e n de n t dedica invece una grande fotografia all’allenato - re del Manchster United, Ole Gunnar Solskjaer, dopo la sconfitta per cinque a zero contro il Liverpool. Poi, anche quello che un tempo era considerata la Re p ub b l ic a britanni - ca, inteso come giornale caro alla sinistra chic, si occupa del budget e delle scelte di Su n a k , il Daniele Francodella Regina. Il Ti m es , ultimo quotidiano preso in considerazione e politicamente all’opposto dell’Independent, prima si occupa di football, poi, con una grande foto di quattro ragazzine sorridenti, di come in classe si affronta la terapia per tener sotto controllo l’ansia da Covid. Segue articolo sul bilancio, con annuncio di uno stanziamento di miliardi per il servizio sanitario inglese allo scopo di accelerare le diagnosi e tagliare i tempi di attesa per gli interventi chirurgici. E il disastro, la Gran Bretagna travolta dalla pandemia e dal «liberi tutti» proclamato a luglio? A leggere l’ultimo bollettino medico i pazienti in ospedale sono 8.238 e quelli sottoposti a ventilazione meccanica 892. I morti registrati il 24 di ottobre sono stati 72. Certo, i numeri sono superiori ai nostri, ma come spiega Simo - ne Filippetti, corrispondente da Londra per il Sole 24 ore su l suo blog nel Regno Unito «i contagi zero non esistono, sono un mito, un concetto puramente scientifico». Primo, nel Regno unito «il 90% delle persone è vaccinato e nel momento in cui esiste un vaccino per il virus, il numero di contagi è irrilevante». Secondo, «in un Paese che ha aperto tutto senza limitazioni è normale che i contagi aumentino». Terzo, «In un Paese ad alta percentuale di vaccinati, contano i ricoveri e le terapie intensive, non i contagi e al momento non si registrano picchi di ricoveri o ospedali in difficoltà». Quarto, «quando la quasi totalità della popolazione è vaccinata, l’immunità di gregge non è cinismo, ma sano pragmatismo». F i l i p p etti annota che da quando Londra ha deciso di lasciare la Ue, «ogni notizia in arrivo dalla Gran Bretagna è solo negativa» e dunque bisogna parlarne male per forza. Conclusione: «È la stampa, bellezza», un sistema che si accorge dei contagi solo se salgono in Inghilterra, ma non di quelli del Belgio, Paese più vaccinato d’Europa ma simbolo - con tutti i suoi palazzi e i suoi burocrati - dell’Un io n e eu ro p ea . Ps. Anche in Germania salgono i contagi (13.000 in un solo giorno), ma il ministro della Salute è favorevole alla fine dello stato d’emergenza. E An - gela Merkel, nella sua ultima intervista da cancelliera, pubblicata sabato sulla Süddeut - sche Zeitung, ha insistito sull’importanza di «lasciare i tedeschi liberi di scegliere» per quanto riguarda i vaccini. Altro che il mondo ci copia, come raccontano le nostre gazzette e mezze calzette.

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