STUPIDA RAZZA

mercoledì 27 ottobre 2021

«Il Pd ci riprova, ma ci opporremo all’ideologia gender nelle scuole»

 

PAPA BERGOGLIO,SE CI SEI BATTI UN COLPO.....!
«Fino a quando sarò sottosegretario farò di tutto per oppormi all’ingresso dell’ideolo - gia di genere nelle scuole. Va bene la lotta alle discriminazioni, ma propagandare la fluidità di genere per ragioni ideologiche o commerciali è inaccettabile: giù le mani dai bambini». Rossano Sasso, sottosegretario leghista all’Istru - zione, è determinato. Alla vigilia della riapertura della discussione sul ddl Zan al Senato, Sasso si rivolge a «tutte le persone di buon senso, di destra e di sinistra» perché evitino la deriva ideologica nelle scuole. «Bisogna lasciare in pace i bambini, lo dico da pedagogista. Quando saranno più grandi avranno tutta la libertà di seguire i propri orientamenti. Ma nella scuola la propaganda non deve entrare. Da padre e poi anche da sottosegretario mi opporrò con tutte le mie forze a questo tentativo subdolo di infiltrare le nostre istituzioni scolastiche». Sta per ripartire la discussione sul ddl Zan. Il cui testo prevede proprio attività specifiche per le scuole. «Al Pd e alla sinistra italiana non basta più che ogni giorno i nostri figli vengano bombardati attraverso i social dal pensiero unico sulle teorie di genere. Vip e influencer si fanno quotidianamente paladini di una narrazione che esalta la mancanza di una precisa identità sessuale, il percepirsi a tutti i costi come “f lu id i”. È una realtà di cui purtroppo dobbiamo prendere atto. Ora si prova anche l’assalto all’ulti - mo baluardo che cerca di resistere a questa folle ideologizzazione: la scuola». Per ora, almeno in teoria, la propaganda a scuola non è permessa. «C’è una circolare, la 1972 del 2015, che la vieta esplicitamente. È grazie a quella circolare che, mesi fa, ho potuto intervenire con decisione sulle “linee guida trans” che a un certo punto furono proposte nel Lazio». Forse però quella circolare sta diventando una barriera un po’ f ra g i l e. «Purtroppo nelle nostre classi si moltiplicano i tentativi di imporre certe teorie, utilizzando l’alibi dell’auto n omia dell’insegnamento e facendosi beffe del consenso informato delle famiglie. Non sono ancora molti, per fortuna, ma vediamo casi di insegnanti o dirigenti scolastici ideologizzati che hanno già cominciato a spingersi oltre». Ad esempio? «Quando vedo Alessandro Zan andare in una scuola a illustrare la sua proposta senza contraddittorio mi sembra che ci sia spinti oltre». Ci sono scuole che hanno introdotto i bagni «gen der f re e ». «Se in una scuola c’è uno studente che sta seguendo un percorso di transizione bisogna tutelarlo, senza alcun dubbio. Ma da lì a dare vita a iniziative spot che servono a far parlare di sé e a propagandare la fluidità di genere ce ne pa s s a … Io vorrei che non succedesse mai quel che è accaduto in una scuola americana, dove un ragazzo con la gonna ha stuprato una ragazza in bagno». Nel ddl Zan si parla di istituire una giornata contro l’om otra n s fo bi a a scuola. È d’ac - c o rd o ? «Quando sento parlare della celebrazione dell’id e o l og i a Lgbt nelle scuole mi imbestialisco. Quando si fermeranno gli ideologi? Cos’altro vogliono? Hanno praticamente già vinto la battaglia culturale…». In che senso? «È evidente: tutto il sistema mediatico tende dalla stessa parte. Ormai basta esprimere un dubbio sull’ideologia Lgbt per essere tacciati di omofobia. A ogni livello, ovunque, si tenta di incentivare il disorientamento. Vedo ragazzi di 10 anni che finiscono dallo psicologo per questo. Le famiglie sono molto in difficoltà. È molto dura per i genitori competere con il resto del mondo che dà per acquisite certe teorie. È per questo che vorrei che la scuola fosse lasciata in pace, e spero in un’alleanza tra famiglie e educatori». Diranno che lei non vuole che si combattano le discrimin a z io n i . «Io trovo giustissimo combattere le discriminazioni. Ma qui le discriminazioni non c’entrano niente. C’è un’offen - siva che è dovuta a motivi ideologici oppure commerciali. Nessuno vuole minimizzare fenomeni odiosi come la discriminazione, il bullismo o gli atti di violenza nei confronti della comunità Lgbt, ma qui stiamo parlando di un’a l tra cosa. A 10-12 anni non si ha ancora la necessaria consapevolezza per affrontare determinati temi ed è facile rimanere disorientati e acuire il conflitto generazionale con le mamme e i papà. Le famiglie devono trovare nella scuola un alleato e non un amplificatore di queste teorie». Insomma secondo lei non servono altre azioni contro le d i s c r i m i n a z io n i . «Oggi le scuole hanno già tutti gli strumenti per fermare le discriminazioni. C’è già l’in - segnamento dell’educ az io ne civica, ad esempio. E poi, sinceramente, io mi fido molto dei professori e dei maestri e del lavoro quotidiano che fanno proprio per opporsi a ogni violenza e al bullismo». Se il ddl Zan dovesse passare al Senato che farà? «Mi auguro che non accada. In ogni partito ci sono sensibilità diverse e mi auguro prevalga il buonsenso. Non voglio immaginare che venga sdoganata la propaganda istituzionalizzata, sarebbe un punto di non ritorno. E poi questo non è un argomento di cui dovrebbe occuparsi un governo di unità nazionale, non rientra nell’agenda Draghi. Confido che si possano, per lo meno, eliminare dal ddl i punti controversi». E se non avvenisse? «Useremo tutti gli strumenti democratici, costituzionali e parlamentari per impedire prevaricazioni e derive ideolog ic h e » .

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