STUPIDA RAZZA

mercoledì 27 ottobre 2021

Senza una farmacovigilanza attiva non si può dire che il vaccino è sicuro

 

 Il tema della discussione è l’obbligo di subire un trattamento sanitario contro la propria volontà, perché lo Stato è più intelligente di noi, sa cos’è bene per noi e non può permettere che la volontà del singolo si opponga al bene proprio e a quello comune garantito da un vaccino efficace e sicuro. Ringrazio del pensiero, ma preferisco continuare a pensarci io alla mia salute e non permettere a nessuno di pensarci al posto mio. Mi spiegano che così danneggio gli altri, perché il vaccino è talmente scarso n el l ’immunizzare che potrebbe, forse, proteggere solo se lo facessero tutti almeno tre volte l’anno, l’unico medicinale a memoria d’uomo che non funziona per colpa di quelli che non vogliono assumerlo. Queste affermazioni sono semplicemente ridicole e dimostrano la pochezza de ll ’efficacia del cosiddetto vaccino. Le seconde affermazioni sulla meravigliosa sicurezza di tali prodotti sono ancora più discutibili. I danni da cosiddetti vaccini Covid sono in Italia volontariamente sottostimati. Qualcuno che rifiuti di subire l’inoculazione o semplicemente osi manifestare qualche perplessità a qualsiasi dose, tutte, solo la terza, la quarta, la quindicesima, viene etichettato con dispregiativo termine «no vax», accusato di essere un irresponsabile zuzzerellone che per pura idiozia sommata a mera malvagità vuole prolungare u n’incurabile malattia e impedire la ripresa economica e sociale del Paese. Peccato che nessuno ascolti le loro ragioni, perché quelle ragioni ci sono. I vaccini a Rna non sono costituiti da virus attenuati come serenamente dichiara in televisione il generale Francesco Paolo Figliuolo, ma sono terapie geniche. I due vaccini proteici sono ufficialmente coltivati su cellule di feto abortito. Gli altri due sono ufficiosamente testati su quel tipo di cellule. Ci sarebbe anche un diritto all’obiezione di coscienza, che però non è riconosciuto. L’effetto immunizzante dei sieri è scarso e di breve durata, motivo per cui andrebbero ripetuti ogni sei o forse anche solo ogni quattro mesi. Come spiega il dottor Anthony Fauci i vaccinati possono contrarre la malattia e contagiare, quindi che senso ha discriminare chi rifiuta di farlo? I vaccinati spesso sviluppano una forma più attenuata, a volte sviluppano una forma più grave a causa del fenomeno Ade. I danni non possono essere conosciuti perché nessuno si sta prendendo disturbo di fare farmacovigilanza. Si tratta di farmaci in fase sperimentale, per i quali quindi è indispensabile una farmacovigilanza attiva. Vuol dire che le persone devono essere visitate prima di subire l’inoculazione del farmaco e dopo. Sia prima che dopo devono essere sottoposte ad alcuni esami tra cui il sierologico, così da evitare di sprecare vaccini inutilmente in persone già immunizzate e così da verificare se i farmaci iniettati immunizzano sul serio o no. La farmacovigilanza si fa contattando il paziente a intervalli regolari, ripetendo visite ed esami, e prendendo nota di qualsiasi effetto avverso, incluso il fatto che il paziente sia finito sotto il tram o abbia avuto un incidente stradale, perché non si può escludere che la sua caduta sotto il tram o l’incidente siano stati dovuti a vertigini o malore causati dal suddetto farmaco. Ripeto: la farmacovigilanza con farmaci in fase sperimentale deve essere attiva. La farmacovigilanza attiva consiste nel contattare periodicamente il paziente e verificare i suoi esami e l’eventuale presenza di un qualsiasi elemento avverso. Dopo aver esaminato l’e lemento avverso si potrà eventualmente escludere che sia dovuto al farmaco. L’esc lusione di un qualsiasi rapporto si può fare solo dopo aver esaminato attentamente l’e ffetto avverso, mai a priori. Ogni effetto avverso deve essere considerato dovuto al farmaco fino a prova contraria, se facciamo cose giuste e non sbagliate. Se invece le facciamo sbagliate, si arriva alla dichiarazione del sottosegretario di Stato alla Salute Andrea Costa del 10 settembre 2021: «La sospetta reazione avversa alla vaccinazione viene segnalata quando sussiste un ragionevole sospetto che gli eventi siano correlati e si necessario effettuare app ro fo n d i m e nt i » . Il ragionevole dubbio in base a che cosa si determina? Chi stabilisce che ci sia o non ci sia? La farmacovigilanza attiva non si fa così. Ecco spiegato come mai gli effetti collaterali dei cosiddetti vaccini in Italia sono infinitamente più rari non solo di quelli che segnalano tutte le altre nazioni, ma anche di quelli che hanno segnalato le stesse case produttrici durante il loro piccolo e breve periodo di una sperimentazione attuata solo su persone sane. I danni da vaccino ci sono e corrono sul Web ignorati dalle autorità s a n i ta r ie. Un altro punto fondamentale della farmacovigilanza attiva, di cui evidentemente al ministero della Salute italiana non hanno mai sentito parlare, è il fatto che ogni fatto avverso è da ascrivere al farmaco testato, anche dove sussistano patologie precedenti, come ovvio che sia, fino a prova contraria. In Italia l’esistenza di patologie pregresse fa escludere a priori il danno da vaccino. In Italia riescono a sorvolare anche sulle trombosi che uccidono sedicenni. Mai calcolate sono le trombosi e tutti gli altri fatti avversi che stanno uccidendo e danneggiando gli ottantenni nelle Rsa, ma andrebbero calcolate anche quelle in una farmacovigilanza seria, tanto più in una nazione come l’Ita - lia dove è stato reso difficilissimo, per non dire possibile, ottenere un’esenzione. Un paziente che abbia una trombofilia non riesce a ottenere l’esenzione, ma se muore è colpa della sua trombofilia. Spiega il professor Paolo Bellavite in un articolo riportato su l l ’ottimo blog di Sabino Pac iol l a: «Purtroppo, il metodo di esclusione delle concause è viziato da un grave difetto tecnico, che sfugge a chi non conosce la patologia generale: le reazioni avverse più gravi di solito sono dovute proprio alla interazione tra il prodotto iniettato e una predisposizione o suscettibilità del soggetto. Si tratta, in altre parole, di due o più con-cause che interagendo determinano l’eve n - to avverso. […] Alcuni autori hanno cercato di valutare il nesso di causalità in una serie di decessi dopo i vaccini anti Covid-19 negli Usa e hanno riscontrato che solo nel 14% dei casi si poteva escludere la responsabilità del vaccino stesso. Perché in Italia è difficilissimo avere un’es e n z ion e? Nessuno sta monitorando sistematicamente l’aumento di cefalea invalidante, sindrome poliinfiammatoria, sindrome di Guillain Barré, di miocarditi, di herpes zoster, trombosi di vario tipo, autoimmunità, problemi mestruali, stanchezza invalidante, glomerulonefrite, demenza e via dicendo. Le persone vengono trattate con fastidio e tachipirina e spesso devono pagarsi di tasca propria gli esami per averli in tempo utile. Alcuni dichiarano che i vaccini sono sicuri, sempre e tutti. Nessun farmaco è sicuro. Tutti hanno effetti collaterali e tutti quindi devono essere calibrati paziente per paziente, facendo un calcolo danni/benefici. Ci sono antibiotici che uccidono, come quello usato dalla Pfizer sui bambini nigeriani a Kano nel 1996, ci sono antibiotici che sono stati ritirati dal mercato per gli effetti collaterali devastanti, ci sono antibiotici buoni e ottimi, ma anche ques t’ultimi non sono caramelle. Ci sono stati nella storia dell’umanità vaccini pessimi che hanno assassinato le persone, vaccini mediocri che hanno fatto più danni di quanti evitati, vaccini buoni, che però, anche loro, hanno effetti collaterali e rischi e devono essere somministrati solo n el l ’interesse certo del paziente e solo nel suo, non della comunità, del nonno, del vicino di casa. Che un farmaco per il solo fatto che sia un vaccino, o che così venga chiamato, debba essere al di sopra di critiche e verifiche in quanto automaticamente buono è u n’idea insensata.

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