Avevano ottenuto il via libera di prefettura e questura per il corteo di oggi a Trieste. Poi, ieri pomeriggio, il colpo di scena: manifestazione revocata. Con gli organizzatori affannati a spiegare che era troppo rischioso per le possibili infiltrazioni dei temutissimi black bloc «e di opposti estremismi […] da strategia della tensione». Ma anche «per non compromettere», è scritto in un comunicato, «l’i ncontro di sabato con la delegazione governativa». I portuali si erano già sfilati definitivamente dal Coordinamento no green pass. E ieri uno di loro ha subito fatto girare un video sui social: «Bisogna manifestare, ma ognuno nella piazza della propria città. Trieste sta diventando una guerriglia. Tra venerdì e sabato arriveranno centinaia di migliaia di persone. La polizia si sta preparando e stanno preparando anche l’esercito. Cerchiamo di non passare dalla ragione al torto. Ci sono delle persone con la testa calda e se questi ci caricano va a finire che passiamo dalla parte del torto». Ma la macchina dell’o rga ni z za zione ormai era avviata. E il tam tam si era diffuso sui canali Telegram. Non è detto, quindi, che gruppi spontanei non decidano di creare il caos. «Stanno venendo centinaia e centinaia di persone che vogliono rovinare il nostro obiettivo», ha detto l’ex portavoce dei portuali Ste fa n o Pu z ze r, invitando chi aveva intenzione di raggiungere Trieste a non farlo, «perché è troppo pericoloso»: «È una trappola grande e grossa, non ci caschiamo». Il corteo contro il green pass era in programma per le 14 ed era stato promosso dal Coordinamento 15 ottobre che, mercoledì, aveva comunicato alla questura l’iter della manifestazione. L’appu nta mento era stato previsto in largo Riborgo. La conclusione, invece, in piazza Unità, diventato luogo della protesta da lunedì scorso, dopo lo sgombero dal Varco 4 del porto. La piazza, proprio sotto le finestre delle istituzioni cittadine e della Regione Friuli Venezia Giulia, è diventata il centro di raccolta di chi protesta, con una media di 1.000 presenze al giorno. Anche ieri c’erano un centinaio di manifestanti. Un gruppo, seduto in cerchio, batteva bottiglioni di plastica a terra, mentre altre persone in piedi accompagnavano il ritmo battendo le mani. Il flusso verso Trieste è cominciato comunque a crescere durante tutta la giornata di ieri. I controlli sono già cominciati: alcune pattuglie piazzate al bivio Miramare hanno avviato l’att iv i tà di prevenzione fermando persone dirette in città in vista del corteo. La preoccupazione è legata soprattutto a frange di black bloc che potrebbero convergere nel capoluogo giuliano per far degenerare la situazione fino alla guerriglia urbana. Per questo il controllo sugli arrivi è elevato. E infatti il prefetto Val e r io Va le nti ha parlato di «attenzione massima», proprio per il timore di pericolose infiltrazioni. Probabilmente, però, durante il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica avevano valutato che sarebbero riusciti a governare la manifestazione, con il ministro dell’I nte r no, Luc i a n a L a m o rge s e, candidato ufficialmente alla terza figuraccia sulla gestione dell’ordine e della sicurezza pubblica. Dopo che le forze di polizia hanno accompagnato Forza nuova a devastare la Cgil a Roma e dopo l’uso degli idranti contro i pacifici manifestanti sul molo del porto di Trieste, la terza prova prevedeva almeno 20.000 persone (stando alle stime della prefettura) e l’in - tervento dei black bloc. Ma probabilmente è solo rinviata. Il sindaco, Rober to Dipiaz - za , si è detto «preoccupato» per le manifestazioni di venerdì e sabato e ha definito la situazione «drammatica». E ha annunciato che «nei confronti dei responsabili dei disordini» procederà «con ogni possibile azione a tutela dell’immagine di Trieste». Ma difficilmente questo sarà un deterrente. Dopo le preoccupazioni espresse mercoledì dal segretario del Coisp triestino, E n r ic o Mo scato (« Sper iamo che il ministro dell’Interno prenda le decisioni giuste su quante persone mandare e dia disposizioni ben chiare su cosa bisogna fare»), ieri è intervenuto A nto nio Nicolosi , segretario gene rale di Unarma, lo storico sindacato dei carabinieri: «Saremo il baluardo della sicurezza, il personale è organizzato e non abbiamo certo paura di nessuno. I carabinieri sul campo sono professionisti addestrati, la cui qualità è riconosciuta in tutto il mondo. Auspichiamo tuttavia che non avvengano gravi conflitti. Come abbiamo sempre detto, noi siamo contrari al green pass, malgrado vaccinati, poiché lo reputiamo incostituzionale. E ci auguriamo che presto la magistratura dia un forte segnale al riguardo». Intanto Trieste ha perso le due navi di Costa crociere il cui attracco era programmato per sabato e domenica. Per ragioni di ordine pubblico le Rive devono essere lasciate sgombre. La compagnia ha deciso spostarle su due mete alternative: Marghera e Ravenna.
NEL 2012 NON CI SARA' LA FINE DEL MONDO IN SENSO APOCALITTICO,MA UN CAMBIAMENTO A LIVELLO POLITICO ED ECONOMICO/FINANZIARIO. SPERIAMO CHE QUESTA CRISI SISTEMICA ,CI FACCIA FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI SUL "PROGRESSO MATERIALE:BEN-AVERE""ECONOMIA DI MERCATO" FIN QUI RAGGIUNTO E SPERARE IN UN ALTRETTANTO "PROGRESSO SPIRITUALE:BEN-ESSERE"ECONOMIA DEL DONO,IN MODO DA EQUILIBRARE IL TUTTO PER COMPLETARE L'ESSERE UMANO:"FELICITA' NELLA SUA COMPLETEZZA".
STUPIDA RAZZA
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