Uno tra i concetti più truffaldini, inutili, incoerenti e dannosi elaborati dalla mente umana è quello della presunta “Fratellanza universale”, oggi imposto ovunque come grande novità etica della modernità, nonostante sia un arnese ideologico illuminista vecchio di almeno 3-4 secoli.
Ma cerchiamo di capire l’inganno celato dietro questa ennesima parola-trappola.
In primis, chiunque abbia dei fratelli, sa benissimo che questo stretto legame di consanguineità non comporta automaticamente rapporti di pace e di armonia.
Caino e Abele, Esaù e Giacobbe, i Titani e i Giganti, Efialte e Oto, Romolo e Remo, Eteocle e Polinice, Egitto e Danao, Pelia e Neleo, Atreo e Tieste… L’Antico testamento, le tragedie greche, i miti di tutto il mondo sono affollati di “fratelli-coltelli” ed anzi, è proprio l’uccisione del fratello, (meglio se gemello), che spesso dà origine alla civiltà, come nel caso di Romolo e di Caino, il quale, pure, fondò una città: Enoch.
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