Il governo britannico tira dritto. Sebbene nelle ultime settimane il Regno Unito abbia registrato un aumento di contagi e decessi, Downing Street non sembra per ora intenzionata a tornare sulla strada delle restrizioni. A renderlo chiaro è stato ieri il segretario di Stato per gli Affari economici britannico, Kwa si Kwar teng, in una serie di dichiarazioni rilasciate a vari media. Interpellato da Sky News sull’eventua - lità di un nuovo lockdown, ha affermato: «Lo escluderei». «Penso che il dibattito sulle restrizioni ai viaggi, su più lockdown sia completamente inutile», ha proseguito, per poi aggiungere: «L’anno scorso in questo periodo non avevamo il vaccino […]. Non vogliamo tornare al lockdown e ad ulteriori re s tr i z io n i » . In un altro intervento su Times Radio, Kwar teng ha affermato inoltre che il Paese «sta imparando a convivere con il virus». «I nostri esperti, consulenti scientifici, ministri esaminano i dati ora per ora e prenderanno decisioni sulla base di ciò», ha proseguito. «Stiamo esaminando i dati su base oraria […]. Per ora, pensiamo che la politica funzioni. Sì, si stanno osservando aumenti dei tassi di infezione. Ma allo stesso tempo stiamo monitorando molto attentamente i ricoveri e i tassi di mortalità. Per fortuna, sono molto, molto più bassi di quanto non fossero all’inizio dell’anno», ha inoltre dichiarato a Bbc Radio. Di parere opposto si è invece detto il direttore esecutivo della Nhs Confederation, M atthew Taylor, che ha esortato il governo britannico ad adottare delle misure più restrittive, per far fronte all’i n c re m e nto dei contagi. Ricordiamo che Downing Street ha predisposto un piano B, nel caso la campagna in corso per i richiami vaccinali s’inceppasse e le strutture ospedaliere dovessero tornare sotto pressione. Un piano B che, secondo quanto riferito ieri dal G ua rd ia n , «include mascherine obbligatorie in alcuni ambienti, chiedendo alle persone di lavorare da casa e introducendo passaporti vaccinali». Una strada, questa, che - almeno per ora - sembrerebbe tuttavia destinata a restare nel cassetto. Al di là degli interventi di Kwar teng ieri, martedì scorso il portavoce di Boris Johnson, Max Blain, aveva in tal senso detto che «il governo vuole proteggere le vite e la qualità delle vite». «Chiaramente», aveva proseguito, «stiamo tenendo d’occhio l’aumento dei tassi di contagio. Il messaggio più importante da comprendere per il popolo è l’impor - tanza vitale del programma di richiamo […]. Non ci sono pianificazioni per passare al piano B». Downing Street punta, insomma, a tenere d’oc c hio soprattutto il numero dei ricoveri: numero che è indubbiamente aumentato dall’ini zio di ottobre, ma che è ancora lontano dalle spaventose cifre di gennaio e febbraio. In tutto questo, particolarmente ondivago si sta mostrando il leader laburista Kei r Sta r m e r, che - come notato ieri dal G ua rd ia n - accusa Johnson di non ascoltare adeguatamente gli esperti, ma che al contempo si sta guardando bene dall’i nvo c a re il ricorso al piano B.
NEL 2012 NON CI SARA' LA FINE DEL MONDO IN SENSO APOCALITTICO,MA UN CAMBIAMENTO A LIVELLO POLITICO ED ECONOMICO/FINANZIARIO. SPERIAMO CHE QUESTA CRISI SISTEMICA ,CI FACCIA FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI SUL "PROGRESSO MATERIALE:BEN-AVERE""ECONOMIA DI MERCATO" FIN QUI RAGGIUNTO E SPERARE IN UN ALTRETTANTO "PROGRESSO SPIRITUALE:BEN-ESSERE"ECONOMIA DEL DONO,IN MODO DA EQUILIBRARE IL TUTTO PER COMPLETARE L'ESSERE UMANO:"FELICITA' NELLA SUA COMPLETEZZA".
STUPIDA RAZZA
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