Arriva ancora una volta dalla Cina e rischia di essere un virus che, al pari, quello del coronavirus sembrerà una cosa da nulla. È la crisi energetica, il combinarsi di più fattori, tra cui il crollo delle forniture di carbone, l’inasprimento degli standard di emissioni di CO2 legati agli obiettivi climatici, l’aumento dei prezzi del gas naturale e il rimbalzo della domanda seguito alle riaperture dopo il lungo confinamento. Una situazione complessa, che rischia di essere esplosiva. Se in Italia e nel resto d’Europa, con differenze nella gestione politica dei singoli Paesi, si è finora manifestata nel salasso sulle bollette dei cittadini, nel Dragone si è già tradotta in carenza di elettricità.
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