Leggo che il ministro Ro - berto Cingolani avrebbe dichiarato la necessità di installare 70 Gw di potenza rinnovabile entro il 2030, allo scopo di raggiungere gli obiettivi cosiddetti del Fit for 55, secondo cui di dovrebbero ridurre del 55% le emissioni di CO2 entro il 2030. Rimango allibito dal pressapochismo di questo ministro. Dico pressapochismo perché C ingolani, essendo professore di fisica, l’aritme - tica sa come si fa. Siccome il proposito che ha dichiarato cozza con l’aritmetica, dobbiamo necessariamente dedurre che codesta aritmetica egli non l’abbia fatta. Da cui il pressapochismo. Siccome non è difficile farla, facciamola insieme; coi conti della serva, che vanno benissimo: i dettagli dei decimali lasciamoli alle teste d’uovo che hanno fatto i calcoli al ministro e dei quali egli s’è fidato. Il consumo energetico del nostro Paese si attesta a poco più di 200 Gw, dei quali 170 da combustibili fossili e 30 da rinnovabili. Per ridurre le emissioni del 55% bisogna portare quei 170 Gw a 77 Gw o, detto diversamente, bisogna che ai 30 Gw già prodotti dalle rinnovabili vi si aggiungano altri 93 Gw da rinnovabili. In linea di principio non avrebbe importanza quale settore sia coinvolto, visto che il calcolo è sul totale. In pratica, però, la riduzione dovrà operarsi nel settore della produzione elettrica. Perché solo in questo settore? Perché se si sperasse di farlo coinvolgendo altri settori, per esempio nei trasporti promuovendo l’inesistente idrogeno, bisognerebbe che questo sia prodotto con energia elettrica. E lo stesso nei settori residenziali e produttivi: essi dovrebbero aumentare la loro elettrif ic a z io n e. Ora, posto che il nucleare è bandito e che l’id ro e l ettr ic o, per conformazione idrogeologica del nostro territorio, non potrà comunque dare se non qualche unità di gigawatt in più, rimangono solo eolico e fotovoltaico. E qui veniamo a ll ’aritmetica che C in gol an i non ha fatto. Riuscirà il nostro eroe, col proposito dichiarato di installare 70 Gw di rinnovabili, a produrre i 93 Gw necessari per centrare l’obiett ivo del Fit for 55? È evidente che no, perché 70 è inferiore a 93. Probabilmente le già nominate teste d’uovo avranno messo in conto una impossibile riduzione dei consumi energetici, che di suo sarebbe più un incubo che un sogno. Ma il punto è tutt’a l tro. Il punto è che 70 Gw di eolico producono, se va bene, 13 Gw elettrici (gli attuali 11 Gw di eolico installato producono meno di 2 Gw). E 70 Gw di fotovoltaico producono, se va bene, 9 Gw elettrici (gli attuali 22 Gw di fotovoltaico installato producono meno di 3 Gw). Lo scoop giornalistico qui è che il vento non soffia H24 e il sole non brilla H24. Allora, un mix tra eolico e fotovoltaico dei 70 Gw vagheggiati dal ministro C i n gol a n i pro durranno qualcosa compreso tra 9 e 13 e Gw. Cioè circa un decimo del necessario per ridurre le emissioni del 55%. Ammesso e non concesso che questo governo di ministri pasticcioni riesca a installare 70 Gw di rinnovabili, le emissioni si ridurranno non del 55% ma del 5%. Ma ci sono i soldi per questa riduzione del 5%? Leggo che nell’ambito del pacchetto Fi t for 55, dei 600 destinati all’Ita - lia, 100 miliardi andranno al settore elettrico. Ma l’im pegno economico per 70 Gw eolici è non meno di 70 miliardi, e per 70 Gw fotovoltaici è non meno di 300 miliardi. Per farla breve: nessuno dubita che i 100 miliardi delle nostre aumentate tasse saranno in qualche modo spesi, ma parimenti nessuno dubita che, delle emissioni, alcuna riduzione maggiore del 3% ci sarà.
NEL 2012 NON CI SARA' LA FINE DEL MONDO IN SENSO APOCALITTICO,MA UN CAMBIAMENTO A LIVELLO POLITICO ED ECONOMICO/FINANZIARIO. SPERIAMO CHE QUESTA CRISI SISTEMICA ,CI FACCIA FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI SUL "PROGRESSO MATERIALE:BEN-AVERE""ECONOMIA DI MERCATO" FIN QUI RAGGIUNTO E SPERARE IN UN ALTRETTANTO "PROGRESSO SPIRITUALE:BEN-ESSERE"ECONOMIA DEL DONO,IN MODO DA EQUILIBRARE IL TUTTO PER COMPLETARE L'ESSERE UMANO:"FELICITA' NELLA SUA COMPLETEZZA".
STUPIDA RAZZA
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