Sono finiti i tempi delle mance per arrotondare lo stipendio: sono a tutti gli effetti parte del reddito e quindi lo Stato ha tutto il diritto di tassarlo. A stabilirlo, rispolverando un vecchio orientamento secondo cui le mance rientrano nel reddito di lavoro dipendente, è la sezione tributaria della Corte di Cassazione, in un’ordinanza depositata lo scorso giovedì nell’ambito di una causa tra l’Agenzia delle Entrate e un uomo impiegato come capo ricevimento in un hotel in Sardegna.
La Suprema Corte ha accolto il ricorso dell’Agenzia delle Entrate annullando con rinvio la decisione della Commissione tributaria della Sardegna che aveva invece dato ragione al lavoratore. L’uomo aveva ricevuto un avviso di accertamento per l’anno 2007 per reddito da lavoro dipendente non dichiarato per 83.650 euro… tutti di mance!
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