STUPIDA RAZZA

mercoledì 6 ottobre 2021

Il foglio verde abbaglia i salotti tv

  Come dice il proverbio? Non c’è peggior sordo di chi non vuole sentire? Beh, in questi giorni in tv mi è capitato di ascoltare un certo numero di persone affette oltre che da sordità anche da cecità. I non vedenti e non udenti sono di regola colleghi, cioè giornalisti, i quali prima di commentare i fatti dovrebbero documentarsi sugli stessi. Con chi ce l’h o? Con un paio di invitati speciali nelle trasmissioni tv, di cui oltre a fare i nomi faccio anche i cognomi: Antonella Boralevi e Tommaso Labate, la prima giornalista e scrittrice e il secondo cronista parlamentare del Corriere della Sera. Durante la puntata di Controcor - re n te, la trasmissione condotta da Veronica Gentili su Rete 4, Boralevi è riuscita sostenere che il green pass, oltre a garantire la libertà agli italiani, cioè di non essere rinchiusi, ha fatto crescere il Pil. Tralasciamo il fatto che coloro che non sono in possesso del certificato verde sono privati della libertà di entrare in qualsiasi luogo pubblico e presto anche di lavorare, per cui parlare di libertà a proposito di un passaporto che non è un documento sanitario (lo ha ribadito più volte nella medesima trasmissione il professor Andrea Crisanti) è quanto meno improprio. Il meglio però la collega lo ha espresso quando ha sostenuto che grazie al green pass il Pil de ll ’Italia è aumentato del 6 per cento. In tv mi sono permesso di dire che senza green pass la Germania quest’anno aumenterà il suo prodotto interno lordo del 9 per cento. Gli Stati Uniti, anch’essi senza far uso del certificato verde, sono dati in crescita di circa il 6 per c e nto. Insomma, senza scomodare Paesi asiatici dove l’econo - mia viaggia anche più velocemente, chiunque può rendersi conto che il green pass non sembra avere nulla a che fare con gli indici della produzion e. Ma a proposito del famoso lasciapassare introdotto dal governo, a dar man forte alla collega sull’utilità del certificato verde è intervenuto Laba - te, sostenendo che grazie al prezioso documento si è registrato un boom delle vaccinaz io n i . Ho fatto presente che consultando il sito del governo si può agevolmente notare che se prima del 5 di agosto si viaggiava al ritmo di circa 300.000 vaccinazioni al giorno e a fine settembre eravamo a meno della metà, forse non si poteva parlare proprio di un success o. Ma le obiezioni sono state considerate irrilevanti, perché il collega, che ha ribadito di aver fatto le elementari, ha aggiunto che è da ritenersi naturale il fatto che il numero di nuovi immunizzati sia inferiore a due mesi fa, in quanto il grosso degli italiani ha già provveduto a offrire il bracc io. Si dà il caso che a sostenere come non ci sia stato il boom dei vaccini sia non il governo, che ha progressivamente fatto slittare la data in cui si raggiungerà l’80 per cento di ultra dodicenni vaccinati (avremmo dovuto arrivarci entro settembre, ma se va bene sarà per l’8 di ottobre), ma anche uno dei guru a cui si abbevera lo stesso quotidiano per cui lavora La - b ate. Il 30 settembre, Nino Cartab el l otta , presidente della Fondazione Gimbe, spiegava: «La progressiva estensione del green pass ha ottenuto un effetto molto netto in testing della popolazione, ma sinora non ha indotto nessuna impennata nella curva dei nuovi vac c i n at i » . Cioè: sono cresciuti i tamponi (grazie ai quali si può ottenere il green pass e accedere ai locali pubblici e ai treni ad alta velocità), ma non le iniezioni. Prova ne sia che la media mobile registrata nell’u l t im a settimana, segnala che sono state vaccinate ogni giorno 97.000 persone. Di queste, oltre 91.000 hanno ricevuto entrambe le dosi e dunque c’è da presumere che si siano sottoposte al trattamento ai primi di settembre, più di 5.000 sono invece persone che hanno avuto il Covid e si sono vaccinate con una sola iniezione. A conti fatti, i nuovi vaccinati scarseggiano: evidentemente il green pass non sta ottenendo il risultato di costringere i no vax al gran passo. Perché un conto sono le chiacchiere in tv, un altro - per chi ha fatto le elementari e non vive solo nei  salotti televisivi - i numeri.





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