Minore è il pubblico che utilizza i media tradizionali per informarsi, maggiore è la distanza tra realtà e Narrazione che i media propongono. Lo Stato di sorveglianza ha bisogno di una Narrazione ma non ha bisogno che essa sia vera, né tantomeno verosimile. La Narrazione serve per dare la tonalità, serve come canovaccio di base sopra al quale i solerti cantastorie intonano le loro variazioni sul tema: c’era una volta un agnello che beveva in un ruscello, chi non si vaccina muore, l’agente infiltrato stava provando il moto ondulatorio, e così via. Non siamo anime candide e non ci scandalizziamo. Non ci scandalizziamo degli idranti che vanno a disperdere i violenti che impediscono ai buoni di obbedire, magari ridacchiamo se a dirlo sono quelli che sfilavano per la Palestina e magari ci sentiamo un po’a disagio se ad applaudire alle cariche della polizia sono quelli che hanno intestato u n’aula del Senato a Carlo Giuliani. Ma come faranno questi qui a dire che a Genova la polizia era fascista e a Trieste i fascisti sono quelli caricati dalla polizia? Riescono a dirlo - e soprattutto a dirselo - perché sentono la nota del primo violino e si accordano. Ma senza spinte, senza secondi fini, senza aiuti, senza essere pagati in soldi o in favori. Assolutamente niente di tutto questo: si accordano per il piacere di far parte di un coro. Un coro prestigioso, il coro dei buoni, il coro della ripresa, il coro della resilienza, il coro dei responsabili. Il paradosso consiste nel fatto che questo coro, sempre più piccolo e autoreferenziale, intensifica sempre più la Narrazione, non perché ce ne sia bisogno ma per riscaldarsi tra di loro, il primo dei benefici del gregge. In fondo è anche quello cameratismo, in fondo è bello trovare il letto già caldo. Dei due milioni di lettori di giornali dichiarati, tutti quelli che non leggono La Verità l eg go n o la stessa cosa con sfumature diverse e impercettibili per distinguere le quali più che un lettore ci vorrebbe un sommelier. Ma a cosa serve un luogo del dibattito e della critica se non ci deve essere nessun dibattito visto che tanto quello che è giusto e quello che è sbagliato si sa già da prima? A cosa servono le inchieste giornalistiche basate sull’istigazione a delinquere se vengono percepite come strumentali alla campagna elettorale già nel momento stesso in cui vengono utilizzate? Insomma qual è il metamessaggio? Il punto decisivo di una Narrazione che descrive ogni decisione come già presa e come la migliore possibile, dalle mascherine all’aperto alla patrimoniale, dai manganelli alla terza dose, dalla transizione verde al bonus ristrutturazioni, consiste proprio nel non far percepire alcuna dissonanza nei contenuti esposti, perché sui contenuti ci si può anzi ci si deve scontrare - il fascismo è sempre alle porte e Giorgia Meloni si deve scusare ma non lo fa mai abbastanza e Matteo Salvini vuole i pieni poteri ma lui non è all’altezza di averli - l’im - portante è che si accetti da una parte il principio della libertà di discussione e dall’altra dell’assenza di facoltà di decisione; il principio della protesta ininfluente. L’importante è che non ci si chieda mai come, quando, perché e chi certe decisioni le abbia prese e in base a quali obiettivi. Se il mondo ha deciso che bisogna fare il Grande reset, perché nessuno ne ha parlato prima, perché nessuno ha sottoposto al voto questa decisione? Chi lo ha pensato e progettato era autorizzato a farlo? Aveva un mandato democratico? Ecco a cosa serve la Narrazione: a far passare il principio che decisioni e rappresentatività non devono essere collegate. Ci sono alcuni che prendono le decisioni, da qualche parte. E poi ci sono tutti gli altri che ne vengono informati semplicemente, assistendo alla Narrazione dei media che descrive quello che ritiene come ritiene. Se sei d’accordo sei buono, se non sei d’ac c o rd o sei cattivo. La libertà oggi consiste nello scegliere una di queste due opzioni.
NEL 2012 NON CI SARA' LA FINE DEL MONDO IN SENSO APOCALITTICO,MA UN CAMBIAMENTO A LIVELLO POLITICO ED ECONOMICO/FINANZIARIO. SPERIAMO CHE QUESTA CRISI SISTEMICA ,CI FACCIA FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI SUL "PROGRESSO MATERIALE:BEN-AVERE""ECONOMIA DI MERCATO" FIN QUI RAGGIUNTO E SPERARE IN UN ALTRETTANTO "PROGRESSO SPIRITUALE:BEN-ESSERE"ECONOMIA DEL DONO,IN MODO DA EQUILIBRARE IL TUTTO PER COMPLETARE L'ESSERE UMANO:"FELICITA' NELLA SUA COMPLETEZZA".
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