Maggiori c o nsu m i ed efficienza zer o

 

Qualcuno la chiama «oro blu», a sottolinearne l’i mportanza strategica per il futuro dell’intera umanità. Al giorno d’oggi l’acqua rappresenta un bene sempre più prezioso, e non ci si può permettere di sprecarla. Secondo stime della Banca mondiale, negli ultimi 55 anni nell’Ue le risorse idriche sono diminuite del 17%. Non c’è solo la crescita demografica a esercitare pressione sui consumi dell’ac - qua. Anche i cambiamenti climatici, e il conseguente aumento delle temperature che provocano con maggiore frequenza eventi atmosferici estremi come la siccità, giocano un ruolo imp o rta nte.Nonostante la situazione in costante peggioramento, a fine settembre una relazione della Corte dei conti europea ha messo in luce che le politiche dell’Ue non solo non riescono a far sì che gli agricoltori utilizzino l’acqua in modo sostenibile, ma al contrario promuovono un consumo addirittura maggiore a scapito di una maggiore efficienza. In ballo ci sono i pagamenti diretti della Pac, pari a circa 35 miliardi di euro all’anno e soggetti a condizionalità in base anche al rispetto dell’uso sostenibile dell’acqua. Certo, le risorse idriche sono fondamentali per l’a g r ic o l - tura, ma quando si tratta di effettuare i controlli i revisori accusano Bruxelles di chiudere tutte e due gli occhi. La Corte contesta sia la scarsa frequenza dei controlli, dal momento che solo una minima parte (1,2%) dei destinatari dei fondi Pac viene verificata, sia la lieve entità delle sanzioni applicate (riduzione del 3% dei versamenti). Gli stessi fondi stanziati dall’Ue «hanno un effetto neutro sull’i r r i ga z io - ne», lamenta la Corte, considerato che non rappresentano un incentivo né al maggiore, ma nemmeno al minor consumo dell’ac qu a.