STUPIDA RAZZA

giovedì 31 marzo 2022

Così «rubarono» le presidenziali Usa Un report svela le trame di Facebook

 

Per battere Donald J. Tr um p alle presidenziali di novembre 2020 è bastato aggiornare un concetto, più filosofico che matematico, alla realtà 2.0 dei social: «L’u n ic o modo per cambiare le cose, specialmente su larga scala, è che le persone si parlino l’un l’altra. Il cambiamento non accade per magia. Non accade grazie a dibattiti e convention. Non accade grazie alla pubblicità. Accade quando i cittadini si mobilitano». È l’i s pi ra z io n e alla base del best seller di Da - vid Plouffe,A Citizen’s Guide to Beating Donald Trump, che affonda le sue radici nell’attivi - smo civico teorizzato, negli anni Sessanta, dal noto organizzatore di comunità di Chicago. Come questo processo di «appropriazione» delle elezioni sia potuto accadere lo si apprende sfogliando il secondo rapporto intermedio all’orga - no legislativo statale del Wisconsin, presentato il 1 marzo da Michael Gableman, consulente legale speciale nominato dallo Stato all’Assemblea del Wisconsin. Nel fitto dossier, suddiviso in 13 capitoli per 136 pagine, G a bl e m a n ha premesso che il suo rapporto non intende rianalizzare il riconteggio avvenuto alla fine del 2020. Piuttosto, il rapporto denuncia che «il pagamento di sovvenzioni per quasi 9 milioni di dollari a cinque contee del Wisconsin, utilizzati per facilitare il voto, ha violato il divieto di corruzione del codice elettorale dello Stato». E ha violato il principio cardine, federale e statale, di «trattare in modo equo tutti gli elettori durante la medesima tornata elettorale». Secondo Mollie Heming way, editorialista del Ne w York Post e autrice del libro inchiesta Rigged - How the Media, Big Tech and the Democrats seized our Elections, Mark Zuckerberg avrebbe incanalato circa 419 milioni di dollari da spendere in tutto il Paese e in particolare nelle roccaforti controllate dai democratici. Ovvero i distretti a più alta densità di elettori liberal, targettizzati per etnia e su cui sono stati investiti circa il 99,4 per cento dei fondi per capitalizzare al massimo l’inve - stimento elettorale. Il denaro del ceo di Facebook è stato gestito da una decina di associazioni non profit, tra cui il Center for technology and civic life (Ctcl), finanziate attraverso cinque fondazioni. Questa rete di organizzazioni senza scopo di lucro, offerta per assicurare garanzie di sicurezza sanitaria durante l’election day, è servita in realtà per influenzare i funzionari elettorali democratici e costringerli a modificare le procedure. In particolare quelle legate al voto per corrispondenza, attraverso il ricorso massiccio all’ab se n te e v o ti n g e all’installazione di ab - sentee ballot drop boxes (caset - te di consegna per depositare le schede) nei quartieri individuati dalle associazioni, «indebolendo i criteri per l’iden - tificazione degli elettori e distruggendo il processo semplice e trasparente per votare di persona il giorno delle elezioni». Uno schema operativo dove degli attivisti privati si sono sostituiti ai pubblici ufficiali nell’organizzazione, e talvolta persino nella verifica dei risultati elettorali, che H e m i n g way ha così definito dalle colonne del suo quotidiano: «Era un piano geniale. E poiché nessuno avrebbe mai immaginato che un’operazione coordinata potesse portare a termine la privatizzazione del sistema elettorale, nessuna legge è stata costruita per contrastarla». Nel rapporto Gableman troviamo un’analoga constatazione: in Wisconsin, nei cinque maggiori distretti finanziati dalle Ong di Facebook, «si è varcata la linea tra l’ammini - strazione delle elezioni e la campagna elettorale, e questo non sarebbe mai dovuto accad e re » .«Quando ha iniziato a osservare il processo elettorale, cosa si aspettava di trovare?», ha chiesto il giornalista Tucke r C a rl s o n a Michael Gableman, ospite una settimana fa nello show di punta di Fox News. «Mi aspettavo di trovare u n’importante influenza dei soldi di Zucke r b e rg , che sono arrivati in Wisconsin e hanno impattato il nostro sistema elettorale, specialmente nelle cinque città maggiori della contea: Milwaukee, Madison, Racine, Kenosha e Green Bay», ha risposto l’ex giudice della Suprema corte dello Stato, autore del Rapporto, «mi aspettavo che ci fossero state interferenze ma sono rimasto scioccato da quanto profondamente siano stati arruolati gli agenti o i dipendenti privati di Zucke r b e rg . In alcune città, si sono letteralmente impossessati delle elezioni. Green Bay ne è un esempio. Il sindaco democratico Eric Genrich ha facilitato questa presa di controllo di un’elezione pubblica da parte di gruppi di interessi privati, messi in moto dal magnate di Facebook e guidati dagli obiettivi politici di Dav id P l ou f fe, uno dei due principali consiglieri politici di B a ra k O ba m a . La leader del Ctcl, appena laureata con una borsa di studio di O ba m a , nemmeno si è dovuta spostare tanto lontano perché il loro quartier generale è a Downtown Chicago, negli stessi uffici che servirono da comitato per la campagna elettorale di O ba m a ». All ’indomani della vittoria elettorale di Tr u m p a novembre 2016, David Plouffescrisse una lettera al New York Times e disse che la ragione per cui Hil - lary Clinton aveva perso era perché non aveva speso abbastanza tempo in Stati come il Wisconsin e non si era concentrata sul voto degli afroamericani, in quanto i sondaggi avevano dimostrato che circa l’86% di questo elettorato vota per i democratici. Nel 2016 proprio il Wisconsin aveva scioccato la campagna di Hil - lary Clinton, quando fu assegnato a Donald Trump, dopo aver visto il trionfo di B a rack O bam a in due elezioni. Nel 2020, il Ctcl ha investito 6,3 milioni di dollari nelle città di Racine, Green Bay, Madison, Milwaukee e Kenosha, soprannominate “The Zuckerberg 5”, che hanno esternalizzato gran parte delle loro operazioni elettorali a questo e ad altri partner privati. Il settimo capitolo è interamente dedicato «al risultato 100% positivo nella maggior parte delle case di cura e ospizi, includendo elettori non abili per il voto». G a bl e m a n detta - glia una «diffusa frode elettorale» sulla maggioranza dei circa 92.000 ospiti delle case di cura e di riposo. Abusi documentati da interviste realizzate in 90 case di cura a pazienti, loro famigliari e inservienti delle strutture, che avrebbero svelato un fraudolento sistema di utilizzo delle schede elettorali postali in deroga alle specifiche (e più restrittive) procedure di voto consentite per questo tipo di elettori. Il massiccio ricorso al voto postale ha permesso di ottenere tassi di adesione altissimi, oscillanti tra il 95% e il 100% nelle contee di Milwaukee, Racine, Dane, Kenosha e Brown Counties. Il tutto da parte di pazienti e degenti che non votavano da anni, inclusi quelli dichiarati incapaci di intendere e di volere.«Un attimo: io ho sempre creduto che i fondi per oltre un quarto di milione di dollari offerti da Zucke r b e rg fossero stati elargiti per mettere in sicurezza le nostre sedi elettorali durante il Covid. Noi abbiamo sempre pensato che sia il governo a gestire le elezioni, non ci verrebbe mai in mente che un miliardario avrebbe gestito, un giorno, le nostre elezioni. Questa non si chiama più democrazia ma assomiglia a un’oligarchia ed è esattamente quello che è accaduto», ha concluso C a rl s o n ri - volto a G a bl e m a n . 

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