STUPIDA RAZZA

lunedì 28 marzo 2022

Docenti no vax a scuola senza insegnare L’ultimo pasticcio ai danni degli alunni

 

Migliaia di professoresse e professori potranno tornare a scuola, ma senza poter insegnare. Abolito il super green pass, non l’obb l i - go vaccinale. Un buco legislativo a cui non si è pensato di porre rimedio in tempo. Una follia che avrà una conseguenza grave. Altro caos nella scuola, soprattutto nei più settori critici, che non aiuta gli alunni e ricade sulle spalle di chi ha già infiniti oneri, il corpo docenti.Fate un momento attenzione perché la questione è un p o’ i n ga rbug l i ata. Dunque, rientrano i professori a scuola perché dal 1 aprile - secondo quanto stabilito dal decreto Riaperture - non ci sarà più l’obbligo del super green pass per gli over 50 sul lavoro, ma permarrà l’obbligo vaccinale fino al 15 giugno sempre per gli over 50 per cui non potranno avere contatti, in particolare con gli studenti. Dunque questa massa di professori e professoresse no vax saranno parcheggiati nelle scuole, non si sa bene a che fare e soprattutto non si capisce bene perché siano stati richiamati a scuola. Non sappiamo se saranno predisposte delle stanze apposta per coloro in posizione distante dalle zone frequentate - come nei reparti malattie infettive degli ospedali - o se, vista la bella stagione saranno adibiti degli spazi all’aria aperta con tanto di panchine stile prepensionati. È stato calcolato che non si tratterà di due gatti ma di diverse migliaia di docenti. Non pochi quindi. E poi, soprattutto, numeri che il ministero conosce da tempo nel dettaglio, nome cognome e indirizzo, e che - come succede spesso da un p o’ di tempo a questa parte nella scuola - si arriva all’u ltimo momento senza sapere cosa fare e come gestire un problema che si trasforma subito in una emergenza. A parte che ci sfugge la logica per la quale il super green pass non sarà più obbligatorio dal primo aprile e invece, per le stesse categorie, l’obbligo vaccinale rimarrà obbligatorio fino al 15 giugno. Non se ne capisce proprio la ragione anche perché ci è sempre stato detto - al contrario - che le due regole andavano di pari passo giustificandosi a vicenda. Se non hai fatto il vaccino non ti do il green pass così non puoi svolgere tutta una serie di attività potenzialmente contagiose. E ora? Non vale più, o meglio, vale ancora, o meglio vale in parte, o meglio valgono tutte e due ma in modo separato, non più congiunto come prima, o meglio una ora vale più dell’altra, o meglio ancora l’obbligo vaccinale permane ma non sarà obbligatorio mostrare che uno ha ottemperato all’obbligo (e allora a che cacchio serve?), o meglio non ci si capisce più una mazza, non green e non obbligatoria, s’i nte n d e. Ci ricorda la storia delle aule. Dal mese di giugno dell’anno scorso si sapeva benissimo che ne sarebbero mancate ben 20.000 all’ap - pello e arrivati a settembre mancavano ancora le stesse 20.000 aule per assicurare spazi adeguati e prevenire in modo migliore il contagio. Per fortuna ci ha aiutati il virus - pensate voi a chi siamo costretti a rivolgerci - che è più contagioso ma meno letale e complicato in particolare per i giovani che non presentano particolari fragilità da un punto di vista medico, perché se avessimo dovuto attendere il ministero oggi, con tutta probabilità, saremmo nei pasticci. Indipendentemente come uno la pensi sull’obb l i go vaccinale, sui vaccini in generale, sugli obblighi e le restrizioni, quello su cui non si può non essere d’ac - cordo e che sono stati combinati una serie di casini dei quali questo è solo l’u l t im o. Poi è venuta la guerra e la pandemia è passata in secondo piano e con essa anche le discussioni che vi si facevano attorno fino anche sembra non sia più un problema quando in parte lo è ancora. Certamente il caos della scuola, soprattutto negli ultimi mesi dell’anno scolastico, cioè i più critici per tutti, alunni e docenti, non aiuta e ricade sulle spalle di chi ha già infiniti oneri, il corpo insegnante.

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