STUPIDA RAZZA

domenica 20 marzo 2022

Putin come una rockstar allo stadio «Fermeremo il genocidio dei russi»

 



Chi ieri si aspettava un discorso alla nazione lungo e dettagliato da parte di Vladimir Putin è rimasto deluso perché il presidente russo, apparso allo stadio «Luzniki» di Mosca davanti a migliaia di persone, ha parlato per pochi minuti. Per il ministero dell’Interno, regista d e ll ’intera operazione, ad ascoltare il padrone assoluto della Russia c’erano più di 200.000 persone dentro e fuori dalla struttura sportiva. Forse la stima è eccessiva, tuttavia, l’evento intitolato «Per un mondo senza nazismo, per la Russia, per il presidente» è stato trasmesso anche in diretta televisiva in modo da continuare a martellare incessantemente la popolazione con la propaganda. Mai come oggi tutto questo serve per evitare che la popolazione inizi a comprendere la drammaticità di quanto sta accadendo, ma soprattutto che inizi ad incolpare Puti n per il ciclone finanziario che si sta abbattendo sulla Russia. Qualcuno presto inizierà a chiedere conto della mancanza di generi di prima necessità e le 15.000 (numero per difetto) persone arrestate perché protestavano contro la guerra sono un chiaro segnale. Tornando alla manifestazione, i conduttori che si sono alternati durante l’evento organizzato ufficialmente in occasione dell’ottavo anniversario dell’annessione della Crimea, indossavano delle giacche con appuntata la «Z» che contraddistingue le truppe che hanno invaso l’Ucraina e che significa «per la vittoria» (Za Pobedu). Vladimir Putin, appar so lontano dalla forma fisica dei tempi migliori, è arrivato all’interno del «Luzniki» alle 14.15 (ora italiana) tra rigidissime misure di sicurezza che sono aumentate a dismisura visto che si temono non più solo le minacce consuete ma una possibile azione spettacolare organizzata dalla milizia ucraina Azov, della quale «il Servizio federale per la sicurezza della Federazione russa avrebbe le prove». Putin, che indossava giacca a vento blu e un maglione a collo alto, ha iniziato il suo discorso tra gli applausi con queste parole: «Gli abitanti della Crimea vogliono abitare nella loro terra, con la loro patria storica, la Russia, e hanno fatto la cosa giusta opponendosi ai nazisti». Ma cosa ha detto della cosiddetta operazione speciale nella quale i russi si sono ormai impanati da ormai più di tre settimane, e dove sarebbero morti più di 7.000 soldati compresi quattro generali e un numero imprecisato di ufficiali? La narrazione è la solita, ovvero il richiamo alla lotta al nazismo, ai valori patriottici (quelli della Madre Russia), e quella della missione condotta in nome dei valori della cristianità per difendersi dal presunto genocidio commesso contro i russi. Puti n che alle spalle aveva due cartelli con scritto «Per un mondo senza nazismo» e «Per la Russia» ha spiegato che «Kiev organizzava operazioni militari punitive contro il Donbass e siamo intervenuti con un’operazione speciale per fermare un genocidio dei russi e ora porteremo a termine i nostri piani». Gran finale con il riferimento alle sacre scritture, visto che ha citato il Va n ge l o di San Giovanni: «Non c’è amore più grande che donare l’anima per gli amici» per poi continuare, «Queste parole provengono dalla Sacra scrittura, il Cristianesimo, da ciò che è caro a coloro che professano questa religione. Tutto sta nel fatto che questo è un valore universale per tutti i popoli e per i rappresentanti di tutte le fedi in Russia», terminando con «la migliore conferma di ciò è come combattono, come si comportano i nostri ragazzi durante questa operazione militare. Non vedevamo questa unità da tanto tempo». Secondo la dottoressa Cristi - na Brasi, psicologa criminologa e analista comportamentale: «Puti n si rivolge al pubblico con un tono di voce pacato, con movimenti lenti, morbidi e ben calibrati. Le mani vengono utilizzate come illustratori per dare maggiore enfasi al discorso. Sono presenti anche delle bacchette che indicano decisione e sicurezza. È sempre controllato, appare solo un cambio di tonalità di voce accompagnato da rabbia quando fa riferimento all’a n n e s s io n e della Crimea, ricordando che le persone avevano votato per tornare alla loro patria naturale, la Russia, raggiungendo il loro obiettivo e fa loro gli auguri in quanto è la loro festa. Il non verbale è coerente con il verbale e non mostra eccessi emotivi. Fa riferimento ai ragazzi che stanno combattendo, coinvolgendo empaticamente gli auditori nel momento in cui racconta che essi si coprono reciprocamente i corpi per difendersi dalle pallottole. Troviamo un Puti n , co - me già si evidenziava dal discorso di mercoledì, sempre più pragmatico e controllato » . Qualcosa però è andato storto nell’organiz zazione dell’evento visto che ad un certo punto la tv di Stato russa ha tagliato improvvisamente le sue parole e la sua immagine figura è scomparsa dallo schermo. Non vorremmo essere nei panni del responsabile del guasto. 

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