STUPIDA RAZZA

venerdì 18 marzo 2022

L’oscurantismo verso la Russia ci annienterà

 

 In guerra la prima vittima è la verità. Ognuna delle parti in causa sta evidentemente facendo propaganda. Questo il motivo per cui ascoltare una sola delle due parti è la ricetta perfetta per il disastro, anche perché impedisce di accorgersi che in tutti i conflitti, con pochissime eccezioni, non ci sono solo in gioco due contendenti, ma anche altre entità che hanno interesse a buttare benzina sul fuoco e a danneggiare entrambi, addirittura a sacrificare cinicamente migliaia di vite incentivando la guerra. È evidente, a chiunque non sia in malafede, che lo stesso Occidente che ha ottusamente ignorato le violenze che dal 2014 hanno insanguinato le regioni russofone dell’Uc ra i n a , nutre la volontà di destabilizzare la Russia impedendo un negoziato che per essere accettabile deve permettere a tutti di salvare la faccia. L’im - pressione è che molti siano assolutamente disposti a sacrificare il popolo ucraino, del quale in realtà non importa niente a nessuno, malamente definito un popolo di badanti e amanti da una giornalista della tv pubblica. Le condizioni elencate per il cessate il fuoco, vale a dire il riconoscimento della Crimea, il riconoscimento delle repubbliche del Donbass e la neutralità dello Stato ucraino, sono accettabili e vale la pena di accettarle immediatamente. È stato impressionante assistere a come l’Occi - dente abbia cortesemente ignorato 14.000 morti. Come un Occidente che ha fatto la guerra contro il nazifascismo abbia serenamente sorvolato sulle svastiche del battaglione Azov, sulle violenze inaudite ai civili, l’assassinio del giornalista Andrea Rocchelli che ne aveva raccontato gli orrori. È stato impressionante vedere come l’Occidente pacifista ritenga di risolvere i conflitti inviando armi a una delle parti in causa. È stato impressionante vedere come l’Occidente abbia rinnegato in pochi istanti tutte le regole decenti della guerra. Le regole decenti della guerra ci dicono che i canali devono restare aperti. Lo sport, l’a rte, la musica, la letteratura, i libri per ragazzi, il gatto alla competizione sono canali che devono restare aperti. Il divieto di partecipare alle Olimpiadi ad atleti disabili che si sono preparati per quattro anni, le violentissime aggressioni a cittadini di origine russa nelle strade e a studenti di origine russa nelle scuole, il blocco di artisti, cantanti dimostra una sola cosa: il terrore di ascoltare la verità, che qualcuno pronunciasse parole come massacro di Odessa, per esempio, oppure missili nucleari a quattro minuti da casa mia, oppure svastica, oppure battaglione Azov. Ho provato una vergogna infinita ascoltando le parole con cui quello che dovrebbe essere il ministro degli Esteri del mio Paese ha insultato il presidente della Federazione russa. Sono parole ignobili e oltre che ignobili sono ridicole, immensamente ridicole, e hanno trasformato l’Italia in una nazione ridicola che non sarà mai più invitata a un tavolo di trattative. Il ridicolo avvolge l’Italia. Abbiamo spezzato le reni alla Russia portando il carburante a un costo tale che non possiamo che diventare una nazione irreversibilmente miserabile, che sarà definitivamente annientata dal dover restituire i soldi che abbiamo preso a prestito per sperperarli in vaccini o cosiddetti tali, in regole di allontanamento dal lavoro che hanno distrutto l’economia e nell’as - sistenza a profughi che non spettano a noi (non confiniamo né con l’Ucraina né con la Nigeria) e che incentiviamo ad aumentare, sia noi che l’Euro - pa, facendo tutto il possibile per incarognire la guerra. Con l’aumento del prezzo del carburante dobbiamo implementare il nostro vocabolario e imparare la parola stagflazione, che fonde due termini antitetici, stagnazione e inflazione. L’inflazione in genere favorisce la ripresa economica. La stagnazione stabilizza la moneta. Noi riusciremo ad averle entrambe, come è successo alla Germania dopo il trattato di Versailles, come è giusto che sia, perché anche noi abbiamo perso una guerra. Abbiamo perso le elezioni, permettendo di andare al governo a una classe politica che non è inadeguata, è perfettamente adeguata a distruggerci. Se anche, come non è impossibile, la guerra finirà domani o la settimana prossima, la situazione italiana non migliorerà di nulla perché le dichiarazioni del ministro Di M a io e gli atti di D ra g h i ci mettono in una pessima condizione rispetto alla Russia, che non avrà più rapporti con noi. Dichiarare il capo di Stato di u n’altra nazione un animale o peggio è un atto di guerra, ed è stato affidato a un giovane gravemente impreparato, già venditore di bibite, che non ha la capacità di rendersene conto. Le sanzioni sono un atto di guerra. Sequestrare i beni a cittadini russi danneggerà l’economia della Costa Smeralda, ed è un atto di guerra, oltre a essere un atto di assoluta illegalità che prepara la strada a tutti noi. Come già successo in Canada, potremo continuare a possedere beni, che ingenuamente riteniamo nostri, fino a che non sgarriamo. Le università Bicocca e Luiss si sono impegnate in una strenua guerra a chi è il più ridicolo del reame. Forse vince la Bicocca. La Luiss ha fatto censura politica, come peraltro fanno le università del mondo da anni. Le università ormai sono il luogo dell’assas - sinio del pensiero libero. La Bicocca ha fatto centro anche per il livello di cultura chiedendo di affiancare a Dostoev - ski j anche scrittori ucraini. Per anni è stata una festa andare alla Fiera del libro per ragazzi di Bologna. Ho ascoltato bellissime conferenze. Ho tenuto bellissime conferenze. Era una fiera piena di colori, piena di storie, piena di speranze. Sono diversi anni che non vado più. La Fiera del libro di Bologna è diventata sempre più piatta, sempre più assurdamente noiosa, rinchiusa in un conformismo totale. La parola inclusione è stata ripetuta fino alla nausea. La letteratura per ragazzi purtroppo è sprofondata di nuovo nel suo dannato vizio del conformismo più becero. La letteratura per ragazzi è stata imbarazzante sotto Hi - tl e r, è stata imbarazzante sotto Sta l i n , è stata imbarazzante sotto Mu s s ol i n i . Adesso di nuovo imbarazzante. Predominano gli studi di genere, una boiata pazzesca, vale a dire la menzogna che maschi e femmine siano simili, intercambiabili, che senso sia un’opi - nione e i cromosomi non debbano avere più importanza nelle decorazioni sulle torte di c o m p l ea n n o. Ora, dopo aver squittito la parola inclusione in maniera ossessiva, dopo averti spiegato che osare avere il senso del peccato è un crimine contro l’umanità, la Fiera del libro di Bologna caccia gli autori russi e si affianca al linciaggio del russo che in quanto russo è malvagio, dando quindi la sua santa benedizione al linciaggio degli studenti russi che si affiancano ai non vaccinati nel ruolo del dannato. Torniamo alla prima vittima della guerra, la verità, che deve essere celata perché nessuno faccia caso a chi ci sta guadagnando veramente. Il progetto del Gran Reset che, come dai suoi stessi propugnatori enunciato, aveva guadagnato una formidabile spinta dalla «sfortunata» pandemia, causata da un virus ingegnerizzato chissà da chi e curata a tachipirina e vigile attesa chissà perché, riceverà impulso ancora maggiore dalla sfortunata guerra voluta dall’orso messo con le spalle al muro, con il sacrificio del popolo ucraino, spinto all’atro c e ruolo del kamikaze da un presidente che ha dato il meglio di sé quando ballava con i tacchi a spillo, di quello europeo che ne uscirà ammaccato, e di quello italiano che ne uscirà annientato. Ci saranno interruzioni di approvvigionamento che  distruggeranno non solo l’industria, ma anche l’agricol - tura e soprattutto l’allevamen - to. Saremo miserabili e mangeremo insetti ma, ci assicurano, felici. 

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