STUPIDA RAZZA

venerdì 18 marzo 2022

«Occidente traditore Con le sanzioni Putin sarà più forte»

 

Per Sergey Gurkin, giornalista russo, l’Occidente ha sempre trattato Mosca come avversaria. Ma le sanzioni non la piegheranno. Sergey Gurkin è un giornalista del l’agenzia di stampa indipendente russa Regnum. Vive a San Pietroburgo, conosce l’i ta l i ano, segue con interesse le vicende di casa nostra, e ha una posizione piuttosto decisa riguardo alla questione ucraina. È un punto di vista, il suo, che dalle nostre parti non ha trovato grande spazio, ma che merita di essere conosciuto. Se non altro per capire come molti stiano leggendo la situazione sul versante russo. Perché secondo lei è iniziata questa azione militare? «Perché l’Ucraina è stata trasformata - dai politici occidentali e dagli oligarchi ucraini - in un territorio pieno di armi, nazismo e russofobia. L’Ucraina è il nostro vicino, ed è un vicino pericoloso che doveva essere neutralizzato. Non il Paese, ovviamente, ma il suo regime. Che sfortunatamente ha 35 milioni di ostaggi». Non è un po’ esagerata, come descrizione? «Allora mi dica: come mai lo stato più povero d’Europa ha così tante armi moderne? Chi e per quale scopo le ha fornite all’Ucraina? Forse c’era la possibilità di un conflitto con la Moldavia o la Romania? Che cosa fanno in Ucraina gli addestratori della Nato, e perché lavorano in segreto? Perché i neonazisti con le svastiche vanno liberamente per le strade di Kiev e perché l’Europa fa finta di non vederli? E potrei fare ancora tante domande come queste. Per la Russia le risposte sono chiare. L’Uc ra i n a è stata trasformata in una sorta di anti Russia per colpirci. Così come ha attaccato per otto anni il Donbass perché voleva essere russo: tutto questo nel mutismo totale del mondo “c iv i l i z zato”». Secondo lei come si può concludere questa guerra? « L’Ucraina nella sua forma attuale cesserà di esistere. Questo vale sia per i suoi confini che per il suo regime. Non ci saranno più neonazismo e russofobia, e le autorità dello Stato non potranno più svolgere il ruolo di kamikaze di Washington. Come tutto questo sarà formalizzato non lo so, dipenderà in parte dalle circos ta n ze » . Mi sembra una posizione molto dura. «Vede, la Russia ha cercato di negoziare con l’Occid ente per molti anni, ma in risposta alle richieste ha sentito solo bugie ipocrite. Vogliamo parlare dell’incidente dell’a l tro ieri all’aeroporto di Pisa? In ogni caso, ora il governo russo considera l’Occidente “un impero di bugie” e risolverà le questioni importanti senza cercare di ottenere la sua app rova z io n e » . Lei crede che Putin abbia sottovalutato gli ucraini e si aspettasse una operazione vel o c e? «Non sono un esperto militare. Forse. In ogni caso, è stato fissato l’obiettivo di causare il minor numero possibile di perdite tra la popolazione ucraina. Sono nostri fratelli, in moltissimi casi letteralmente. L’esercito ucraino, insieme con i battaglioni neonazisti ufficialmente inclusi nella sua struttura, usa gli abitanti delle grandi città come scudi viventi. D’altra parte, la Russia non ha fretta. L’esito di questo confronto è chiarissimo. Se l’indu - gio permette di salvare migliaia di vite, non c’è niente di male nell’i n dug i a re » . Pensa che sia possibile ottenere la pace o una tregua? «Zelensky ha avuto chance di trovare la pace accettando lo stato neutrale, la demilitarizzazione, la denazificazione: questi punti non sono in discussione. Doveva accettare la resa e, riportare l’Ucraina alla normalità, con la sua vera storia, la sua vera lingua (per lo più russo) e i suoi veri interessi. La scelta è tra essere uno stato sovrano che pensa al suo progresso oppure essere uno strumento occidentale anti russo. Tanto più che “l’a i uto” de ll’Occidente all’Ucra ina consiste in armi con cui far aumentare i morti. Zelensky non ha colto l’occasione. Non credo che volesse e che voglia. Mi sembra che gli siano stati assegnati altri compiti. La demonizzazione della Russia è un compito per il quale molti sono disposti a pagare». Chi è disposto a pagare? «Ad esempio, coloro che forniranno gas costoso al posto di quello meno costoso, o quelli che gestiranno i bilanci militari. O quelli che vinceranno le elezioni, nonostante tutti i loro errori. Zelensky avrebbe ancora la possibilità di arrivare alla pace, ma le condizioni della Russia non cambieranno». Hanno fatto impressione qui le immagini degli ospedali bombardati. L’esercito russo sta colpendo anche i civili? «Certo che no. Mi scusi, ma non pensa che questo conflitto potrebbe finire in tre ore, semplicemente distruggendo tutto il possibile in Ucraina? Perché la Russia dovrebbe continuare a sparare agli ospedali in questo modo? In realtà, unità neonaziste ufficialmente incluse nell’esercito ucraino mettono armi in strutture come ospedali, scuole, asili. Lo abbiamo già visto in tanti conflitti mediorientali. Se giudicate la guerra basandovi sulle immagini, tutto è semplificato. Creare un’immagine non è d i f f ic i l e » . Secondo lei il popolo russo cosa pensa di questa guerra? «Nessuno vuole la guerra, soprattutto in Ucraina. Questa non è una “guerra con l’Ucrai - n a”, è la guerra con il regime, ma comunque i russi e gli ucraini si sparano tra loro… Però un conto è non volere la guerra, un altro conto pensare che potesse essere evitata. Secondo i sociologi russi, tre quarti della popolazione pensa che la decisione di iniziare l’operazione sia stata corretta, cioè sono d’accordo con il presidente russo sul fatto che in conflitto fosse inevitabile. Ci sono migliaia di cose che l’Oc - cidente non sa». Quali sarebbero? «In Ucraina ci sono centrali che gestiscono frodi telematiche, ci sono provocazioni e omicidi a danno di coloro che hanno un punto di vista diverso da quello “eu roatl a nt i s ta”. La censura è totale, la corruzione e l’assenza di giustizia sono totali. Forse non sapete che l’Ucraina è uno stato poverissimo. Negli ultimi 30 anni le sue autorità si sono occupate solo di derubarla, causando povertà e disperazione. In u n’atmosfera del genere per molti, specialmente giovani, è molto facile credere che il problema sia il “nemico antico”, con il quale “l’Ucraina è stata sempre in conflitto”. Ma la realtà è l’esatto opposto. Russia e Ucraina sono due parti di una cosa sola, per quasi tutta la loro storia sono state un unico Stato. L’indipendenza è stata data all’Ucraina dalla Russia. Nessuno ha dato all’Ucrai na più della Russia, economicamente, culturalmente e politicamente, anche dopo il crollo dell’Urss. Ma più una bugia è sfacciata più facile credere che sia vera». Che effetto avranno le sanz io n i ? «Sarà un periodo difficile, non c’è dubbio. Ma se chi ha posto le sanzioni crede che aiuteranno a cambiare il regime in Russia, si sbaglia. Avranno l’effetto contrario. Stiamo già vedendo nei sondaggi che il consenso al presidente e al primo partito aumenta. Inoltre le sanzioni ci daranno la possibilità - rendendolo necessario - di costruire uno Stato più forte e più sovrano, abbandonando le fantasie sul “mondo civilizz at o ” e “l’economia di mercato”. L’ultima volta non abbiamo approfittato di questa occasione, ora capita di nuovo». In generale come giudica il comportamento di Usa e Ue? «Non mi sorprende. L’Occi - dente si riferisce alla Russia come a un avversario e così la tratta. Quando è necessario, mente o picchia. Ci censura? Tutto a posto. Ruba i nostri soldi? A posto. Scatena un’i s te r i a di insulti e propaganda? Tutto a posto. Ciò che i principali media italiani ed europei raccontano di questo conflitto è fantascienza con elementi di melodramma (quando si parla dell’Ucraina) e thriller (quando si parla della Russia). La Russia amava l’O ccidente. Tanto, tantissimo. Voleva davvero diventarne parte. Ma l’Occidente le ha risposto così: porta i tuoi soldi, e noi ti cacceremo quando decideremo che è giunto il momento di guadagnare con metodi nuovi. La Russia non crederà mai più all’Occidente, non lo considererà più un amico. E tutto questo l’Occidente l’ha prodotto con le sue mani».

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