MI DITE QUALE E' IL PIANOSTRATEGICO PER L'ENERGIA ITALIANA......?
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L’interruzione da parte di Mosca
delle forniture di gas a Polonia e Bulgaria impone una nuova accelerarazione a Bruxelles come anche a Roma. Mario Draghi, tornato a Roma
dopo l’isolamento causa Covid, ha
avuto ieri una lunga telefonata con
Volodymyr Zelensky nella quale ha
ribadito al presidente ucraino l’impegno dell’Italia per una una soluzione «duratura» della crisi e con il
quale tornerà a sentirsi a breve per la
possibile trasferta a Kiev su cui però
al momento non ci sono certezze.
Contemporanemente da Palazzo
Chigi ma anche da Washington è arrivata l’ufficializzazione della visita
alla Casa Bianca il 10 maggio per l’incontro del premier con Joe Biden. Un
appuntamento preceduto, martedì
prossimo, dall’intervento di Draghi
al Parlamento Ue che arriverà all’indomani del via libera al nuovo decreto contro il caro energia, i sostegni alle imprese e l’accelerazione
sulle rinnovabili. Una agenda dunque fittissima quella del premier,
che ieri ha concentrato l’attenzione
su quello che a Palazzo Chigi hanno
battezzato il «piano strategico» sull’energia al quale potrebbe successivamente affiancarsi la decisione per
il contenimento del prezzo del gas.
Al momento però le posizioni all’interno dell’Unione sono ancora
distanti anche se la decisione di Putin di “punire” Polonia e Bulgaria
potrebbe paradossalmente agevolare il raggiungimento dell’intesa.
Se ne riparlerà nei prossimi giorni,
parallelamente alla decisione sul sesto pacchetto di sanzioni. «Rafforzeremo il nostro piano di sicurezza
energetico e insieme faremo in modo che a livello europeo si costruiscano le condizioni per un tetto
massimo al prezzo del gas», ha confermato ieri il ministro degli Esteri
Luigi Di Maio, sottolineando che
l’Europa deve scegliere «tra speculazioni finanziarie e tutele della famiglia e delle imprese».In alternativa resta la strada interna ovvero di
un price cap nazionale, come deciso
da Spagna e Portogallo che hanno
ottenuto proprio nei giorni scorsi
l’autorizzazione di Bruxelles.
«La penisola iberica ha ottenuto
questa deroga grazie alla sua posizione geografia ma credo che anche
il Governo italiano, se non si raggiunge un accordo in Europa, debba
procedere su questa strada», ha detto il segretario del Pd Enrico Letta
che in vista del viaggio di Draghi a
Washington chiede al presidente del
Consiglio di essere «molto chiaro»
con il Capo della Casa Bianca ricordando che l’Europa «non è a traino»
ma al contrario esiste «una guida e una leadership europea di questa
crisi». Quanto al prezzo del gas da
segnalare la proposta presentata dal
presidente della commissione Bilancio del Senato, il pentastellato
Daniele Pesco in due emendamenti
al decreto Taglia-prezzi all’esame di
Palazzo Madama. L’obiettivo è sterilizzare l’impatto del TTF(Title Transfer Facility) il mercato olandese «le
cui speculazioni sono state stigmatizzate dallo stesso premier Draghi
e dal ministro Cingolani» introducendo «un tetto massimo del prezzo
di gas ed elettricità sul mercato tutelato fissato a un valore che non ecceda il triplo del valore medio 2017-
2019» o, in alternativa,«il prezzo minore tra quello del TTF e il prezzo
d’importazione».
Intanto il Copasir, nella relazione sulle conseguenze della guerra
sulla sicurezza energetica sottolinea che la crisi in atto può diventare
un’opportunità per l’Italia rendendola «hub mediterraneo e quindi
europeo». Per riuscirci però va accelerata la riduzione della dipendenza della Russia e il raggiungimento dell’autonomia anche «attraverso il potere sostitutivo dello
Stato e lo snellimento di ogni processo autorizzativo» finalizzato a
incrementare la produzione nazionale. Obiettivo che in parte dovrebbe trovare una prima significativa
risposta proprio nel decreto che sarà lunedì all’ordine del giorno del
Consiglio dei ministri.
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