STUPIDA RAZZA

sabato 30 aprile 2022

Draghi prepara un piano strategico per l’energia italiana

 

MI DITE QUALE E' IL PIANOSTRATEGICO PER L'ENERGIA ITALIANA......?
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L’interruzione da parte di Mosca delle forniture di gas a Polonia e Bulgaria impone una nuova accelerarazione a Bruxelles come anche a Roma. Mario Draghi, tornato a Roma dopo l’isolamento causa Covid, ha avuto ieri una lunga telefonata con Volodymyr Zelensky nella quale ha ribadito al presidente ucraino l’impegno dell’Italia per una una soluzione «duratura» della crisi e con il quale tornerà a sentirsi a breve per la possibile trasferta a Kiev su cui però al momento non ci sono certezze. Contemporanemente da Palazzo Chigi ma anche da Washington è arrivata l’ufficializzazione della visita alla Casa Bianca il 10 maggio per l’incontro del premier con Joe Biden. Un appuntamento preceduto, martedì prossimo, dall’intervento di Draghi al Parlamento Ue che arriverà all’indomani del via libera al nuovo decreto contro il caro energia, i sostegni alle imprese e l’accelerazione sulle rinnovabili. Una agenda dunque fittissima quella del premier, che ieri ha concentrato l’attenzione su quello che a Palazzo Chigi hanno battezzato il «piano strategico» sull’energia al quale potrebbe successivamente affiancarsi la decisione per il contenimento del prezzo del gas. Al momento però le posizioni all’interno dell’Unione sono ancora distanti anche se la decisione di Putin di “punire” Polonia e Bulgaria potrebbe paradossalmente agevolare il raggiungimento dell’intesa. Se ne riparlerà nei prossimi giorni, parallelamente alla decisione sul sesto pacchetto di sanzioni. «Rafforzeremo il nostro piano di sicurezza energetico e insieme faremo in modo che a livello europeo si costruiscano le condizioni per un tetto massimo al prezzo del gas», ha confermato ieri il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, sottolineando che l’Europa deve scegliere «tra speculazioni finanziarie e tutele della famiglia e delle imprese».In alternativa resta la strada interna ovvero di un price cap nazionale, come deciso da Spagna e Portogallo che hanno ottenuto proprio nei giorni scorsi l’autorizzazione di Bruxelles. «La penisola iberica ha ottenuto questa deroga grazie alla sua posizione geografia ma credo che anche il Governo italiano, se non si raggiunge un accordo in Europa, debba procedere su questa strada», ha detto il segretario del Pd Enrico Letta che in vista del viaggio di Draghi a Washington chiede al presidente del Consiglio di essere «molto chiaro» con il Capo della Casa Bianca ricordando che l’Europa «non è a traino» ma al contrario esiste «una guida e una leadership europea di questa crisi». Quanto al prezzo del gas da segnalare la proposta presentata dal presidente della commissione Bilancio del Senato, il pentastellato Daniele Pesco in due emendamenti al decreto Taglia-prezzi all’esame di Palazzo Madama. L’obiettivo è sterilizzare l’impatto del TTF(Title Transfer Facility) il mercato olandese «le cui speculazioni sono state stigmatizzate dallo stesso premier Draghi e dal ministro Cingolani» introducendo «un tetto massimo del prezzo di gas ed elettricità sul mercato tutelato fissato a un valore che non ecceda il triplo del valore medio 2017- 2019» o, in alternativa,«il prezzo minore tra quello del TTF e il prezzo d’importazione». Intanto il Copasir, nella relazione sulle conseguenze della guerra sulla sicurezza energetica sottolinea che la crisi in atto può diventare un’opportunità per l’Italia rendendola «hub mediterraneo e quindi europeo». Per riuscirci però va accelerata la riduzione della dipendenza della Russia e il raggiungimento dell’autonomia anche «attraverso il potere sostitutivo dello Stato e lo snellimento di ogni processo autorizzativo» finalizzato a incrementare la produzione nazionale. Obiettivo che in parte dovrebbe trovare una prima significativa risposta proprio nel decreto che sarà lunedì all’ordine del giorno del Consiglio dei ministri.

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