NEL 2012 NON CI SARA' LA FINE DEL MONDO IN SENSO APOCALITTICO,MA UN CAMBIAMENTO A LIVELLO POLITICO ED ECONOMICO/FINANZIARIO. SPERIAMO CHE QUESTA CRISI SISTEMICA ,CI FACCIA FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI SUL "PROGRESSO MATERIALE:BEN-AVERE""ECONOMIA DI MERCATO" FIN QUI RAGGIUNTO E SPERARE IN UN ALTRETTANTO "PROGRESSO SPIRITUALE:BEN-ESSERE"ECONOMIA DEL DONO,IN MODO DA EQUILIBRARE IL TUTTO PER COMPLETARE L'ESSERE UMANO:"FELICITA' NELLA SUA COMPLETEZZA".
STUPIDA RAZZA
martedì 26 aprile 2022
Energia, cala il numero di offerte a prezzi fissi
Detto fatto. Il giornalista autore di
questo articolo ha aperto la pagina
del “paragonatore” gestito dall’Acquirente Unico per conto dell’autorità dell’energia Arera
(www.ilportaleofferte.it), ha compliato il questionario dettagliato
sul tipo di consumo, e ha accertato
che per il suo modo di usare la corrente ci sono 222 proposte di proposte elettriche a prezzo fisso, da
un carissimo contratto placcato
oro da 3.405,29 euro l’anno fino
all’economicissima proposta da
613,58 euro l’anno. Di 222 proposte commerciali adatte a quella tipologia di consumo, 15 sono più
basse rispetto ai 703,38 euro annui della tariffa pubblica tutelata
dall’autorità Arera.
Il mercato libero è uno degli strumenti con cui i consumatori possono evitare le sorprese sulle bollette
di luce e gas. Ci sono diversi comparatori commerciali di offerte tariffarie come — a titolo di esempio —
Facile e Selectra, ma per confrontare le soluzioni contrattuali c’è anche
il servizio gratuito, pubblico e indipendente dell’Arera.
Il mercato libero ha la possibilità
di scegliere fra contratti variabili e
contratti a prezzo fisso, una caratteristica che manca dal segmento di
maggior tutela presidiato dalle tariffe bimestrali dell’autorità. I contratti con il chilowattora invariato
ovviamente a ogni bolletta presentano valori diversi, perché è costante solamente il costo del singolo
chilowattora ma i consumi cambiano. Evitano i rincari ma al tempo
stesso cancellano i ribassi.
Le offerte commerciali censite dal
portale offerte dell’Arera il 31 dicembre scorso erano 3.881 (nel luglio
2021 erano un migliaio in più, 4.855).
È in diminuzione il numero di
proposte commerciali a prezzo fisso, proposte sulle quali l’anno scorso si sono sbriciolati i bilanci di diverse aziende elettriche che a inizio
del 2021 avevano proposto ai clienti
prezzi fissi alle condizioni di mercato di un anno fa e poi hanno dovuto fronteggiare costi d’approvvigionamento difficili da sostenere.
Le associazioni delle aziende energetiche in concorrenza, come l’Aiget e l’Arte, hanno spesso lanciato
allarmi sull’esposizione finanziaria
dei trader che comprano a prezzo
pieno e spesso devono rivendere a
prezzo scontato.
Sul mercato elettrico, delle 1.062
offerte per i clienti domestici quelle
a prezzo fisso sono scese dal 61 al
41%. Per i consumatori non domestici le proposte commerciali a
prezzo fisso sono scese dal 56 a 36%
su 974. Per il gas, sono a prezzo fisso
il 41% dei 786 contratti per famiglie,
il 44% dei 409 tipi di contratto condominiale e il 41% delle 619 proposte commerciali professionali.
Un cenno sui consumatori che
hanno preferito i contratti liberi.
Nel settore elettrico ha scelto fornitori in concorrenza il 59,7% delle famiglie e il 70,4% delle imprese, nel
gas il 62% dei clienti domestici. Il
contratto libero è preferito dai giovani (l’83,1% di loro è nel mercato libero); il segmento tutelato cresce
con l’età dei clienti.
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