STUPIDA RAZZA

martedì 26 aprile 2022

Nel vertice virtuale tra Ue e Cina pressione per mediare con Mosca

 

Riecco il 23esimo Summit (virtuale, dati i tempi) Ue-Cina, slittato l’anno scorso a causa della pandemìa e delle ricorrenti tensioni tra i due blocchi. È di scena domani, a Bruxelles, il 1° aprile, e non è uno scherzo, l’impegno è stato confermato nonostante la guerra in Ucraina, una terribile novità che tiene Pechino costantemente sul filo del rasoio diplomatico. La Cina, da che parte sta? Intanto, la seconda potenza mondiale conferma l’amicizia con la Russia, lo ha ribadito ieri il portavoce del ministero degli Esteri cinese sulla scia dell’incontro bilaterale in corso tra i top della diplomazia di Russia e Cina sull’Afghanistan, di cui entrambi i Paesi sostengono il nuovo corso. Il ministro degli esteri Sergei Lavrov si è spinto oltre, ipotizzando «un ordine mondiale giusto e democratico da costruire insieme alla Cina». Con queste premesse il Summit ospitato idealmente dai 27 Paesi dell’Unione europea diventa un test importantissimo per cinesi, l’economia soffre per l’effetto combinato del conflitto alle porte dell’Europa e della nuova diffusione della pandemìa in casa propria. Il mercato europeo diventa sempre più strategico, come pure è cruciale migliorare i rapporti con i 27 Paesi dell’Unione. L’anno scorso la Cina ha segnato un surplus da record con l’Europa, la quale, al contrario, ha incassato un deficit della bilancia commerciale su base mensile come non capitava da anni. La Cina inoltre non si rassegna allo stallo dei negoziati per l’accordo sugli investimenti bilaterali, siglato in pompa magna a fine 2020. Agenda nutrita, quella del Summit, con molti punti scomodi per il presidente Xi Jinping, a partire proprio dall’Ucraina, l’argomento chiave, e di ampio respiro ben oltre le questioni economiche. Clima, ripresa globale, questioni regionali e, soprattutto, quelle dei diritti umani che tanto hanno inciso l’anno scorso sulle relazioni bilaterali, inclusa la posizione della Lituania su Taiwan. Il Paese Baltico ha aperto un ufficio diplomatico nell’Isola, l’ambasciatore cinese ha lasciato Vilnius, la Cina ha bloccato le esportazioni verso la Lituania che l’ha deferita alla WTO. L’Alto Rappresentante della Ue Josep Borrell e il ministro degli Esteri Wang Yi martedì hanno avuto un colloquio di preparazione. Borrell, che nella fase acuta dell’invasione russa aveva fatto appello alla Cina come unico possibile mediatore con Vladimir Putin, ha ribadito che la guerra di aggressione contro l’Ucraina viola gravemente il diritto internazionale e sta causando ingenti perdite di vite umane e danni a civili. Da Pechino le aziende europee guardano al Summit con trepidazione, per il presidente della Camera europea Joerg Wuttke il vero pericolo è che la politica prenda il sopravvento sull’economia. 

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