STUPIDA RAZZA

venerdì 29 aprile 2022

La Germania espropria raffineria di Rosneft

 

Nazionalizzare la raffineria di Schwedt an der Oder controllata dal colosso russo Rosneft e attraverso la quale passa il petrolio russo alla Germania. Entrare in recessione nel caso di sospensione delle forniture di gas russo alla Germania decise dall’Europa o da Mosca. Sono questi i due scenari estremi ipotizzati ieri dal ministro dell’Economia e del Clima Robert Habeck (Verdi) in occasione della presentazione delle nuove e cupe proiezioni del governo sulla crescita tedesca: il Pil 2022 è stato tagliato dal 3,6% previsto lo scorso gennaio al 2,2% e inflazione è stata quasi raddoppiata al 6,1% rispetto al 3,3% di tre mesi fa. A causa della guerra in Ucraina e del rialzo dei prezzi, la Germania «sta diventando più povera». «I rischi che gravano sulla situazione economica stanno peggiorando - ha detto Habeck -. Dopo due anni di pandemia, la guerra della Russia aggiunge un ulteriore fardello». Per il ministro, la Germania deve essere pronta a pagare il prezzo del suo sostegno all’Ucraina, che sarebbe più alto nel caso di uno stop al gas e al petrolio russo. La dipendenza della Germania da Mosca sta comunque calando, ha assicurato. All’inizio della guerra, Berlino importava il 55% del gas naturale dalla Russia: ora questa percentuale è calata al 35%. Resta l’obiettivo di arrivare alla totale indipendenza entro il 2024, ma non entro il 2023 perché questo «non è realistico». In quanto al petrolio, come dichiarato dal ministro a Varsavia martedì, la quota di greggio importato dalla Russia è scesa dal 35% prima del conflitto a circa il 12% e un embargo europeo sul petrolio russo sarebbe ora «gestibile». «Ciò non significa che un embargo non aumenterebbe significativamente i prezzi e che non ci sarebbero interruzioni localizzate dell’approvvigionamento, ma non porterebbe più ad un disastro economico nazionale». Il blocco delle forniture di gas deciso da Mosca per Polonia e Bulgaria non dovrebbe invece estendersi alla Germania, perché le aziende tedesche si stanno attenendo al protocollo concordato in ambito Ue, che funziona, ha assicurato Habeck: l’apertura di un doppio conto presso Gazprombank (un conto per i versamenti in euro o dollari, un altro conto per i rubli acquistati dalla banca attingendo dal conto in valuta estera). Il flusso del gas russo in Germania sta arrivando regolarmente. La nazionalizzazione della raffineria controllata da Rosneft potrebbe essere gestita assieme a una collaborazione di Berlino con la Polonia. Intanto la fiducia dei consumatori tedeschi attesa per maggio è precipitata ieri di nuovo a un minimo storico. L’istituto GfK ha stimato un indice a -26,5 punti, in calo di 10,8 punti rispetto ad aprile, secondo un’indagine su 2.000 persone. L’indice è sceso così sotto il suo ultimo record risalente al maggio 2020, a -23,1 punti, a causa dell’impatto della pandemia. «La guerra in Ucraina e l’elevata inflazione hanno messo a dura prova il morale dei consumatori». 

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