«L’Europa sta entrando in una
fase difficile. Nel breve periodo ci
troveremo di fronte a un’inflazione più elevata e a una crescita
più lenta. (TRADOTTO,NEL BREVE PERIODO STAGFLAZIONE E DOPO DEFLAZIONE DA DEBITI !) C’è una notevole incertezza su quanto grandi saranno
questi effetti e per quanto tempo
dureranno. Più a lungo durerà la
guerra, maggiori saranno i costi
economici...e tanto maggiore sarà la probabilità di ritrovarci negli scenari più avversi». È stata
cupa, la presidente della Bce
Christine Lagarde, descrivendo
gli impatti economici della guerra vista come «shock dell’offerta», nel suo intervento ieri a un
evento organizzato a Cipro dalla
Banca centrale cipriota.
Lagarde si è concentrata sull’inflazione più alta più a lungo,
mentre in Europa fioccavano i dati
sui prezzi in Spagna e in Germania
saliti in marzo a livelli molto più
elevati del previsto. L’aumento
dell’inflazione ha detto la numero
uno della Bce è dovuto a tre fattori:
i prezzi dell’energia, che resteranno più alti più a lungo, con il gas
salito del 52% e il petrolio del 64%
da inizio anno; i prezzi degli alimentari, con Russia e Ucraina che
rappresentano il 30% delle esportazioni mondiali di grano; la persistenza dei colli di bottiglia nell’industria manifatturiera mondiale, con la Russia esportatrice dominante di palladio e l’Ucraina che
fornisce il 70% del gas neon essenziale per produrre semiconduttori. A questo si aggiunge la perdita
di fiducia di famiglie e imprese.
Per Lagarde, dunque, tanto più
durerà il conflitto Ucraina-Russia, tanto maggiore sarà la possibilità che si concretizzino gli scenari più avversi ipotizzati nell’ultima riunione del Consiglio direttivo. L’incertezza resta dunque
molto elevata. E in una situazione
così incerta, la Bce userà ampi
margini. Ancora ieri, Lagarde ha
ribadito che la Bce adotterà «tutte
le azioni necessarie per perseguire la stabilità dei prezzi e salvaguardare la stabilità finanziaria».
Agendo su tre principi: opzionalità, gradualità e flessibilità. «Opzionalità significa che siamo
pronti a reagire a una serie di scenari e il corso che seguiremo dipenderà dai dati in arrivo; il gradualismo significa che ci muoveremo con attenzione e adegueremo la nostra politica man mano
che riceviamo feedback sulle nostre azioni; in terzo luogo, flessibilità significa che utilizzeremo la
nostra cassetta degli attrezzi (SCASSATA !) per
garantire che la politica sia trasmessa in modo uniforme in tutte
le parti dell’area dell’euro».
NEL 2012 NON CI SARA' LA FINE DEL MONDO IN SENSO APOCALITTICO,MA UN CAMBIAMENTO A LIVELLO POLITICO ED ECONOMICO/FINANZIARIO. SPERIAMO CHE QUESTA CRISI SISTEMICA ,CI FACCIA FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI SUL "PROGRESSO MATERIALE:BEN-AVERE""ECONOMIA DI MERCATO" FIN QUI RAGGIUNTO E SPERARE IN UN ALTRETTANTO "PROGRESSO SPIRITUALE:BEN-ESSERE"ECONOMIA DEL DONO,IN MODO DA EQUILIBRARE IL TUTTO PER COMPLETARE L'ESSERE UMANO:"FELICITA' NELLA SUA COMPLETEZZA".
STUPIDA RAZZA
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