STUPIDA RAZZA

martedì 26 aprile 2022

Lagarde: prezzi alti più a lungo e crescita rallentata in Europa

«L’Europa sta entrando in una fase difficile. Nel breve periodo ci troveremo di fronte a un’inflazione più elevata e a una crescita più lenta. (TRADOTTO,NEL BREVE PERIODO STAGFLAZIONE E DOPO DEFLAZIONE DA DEBITI !) C’è una notevole incertezza su quanto grandi saranno questi effetti e per quanto tempo dureranno. Più a lungo durerà la guerra, maggiori saranno i costi economici...e tanto maggiore sarà la probabilità di ritrovarci negli scenari più avversi». È stata cupa, la presidente della Bce Christine Lagarde, descrivendo gli impatti economici della guerra vista come «shock dell’offerta», nel suo intervento ieri a un evento organizzato a Cipro dalla Banca centrale cipriota. Lagarde si è concentrata sull’inflazione più alta più a lungo, mentre in Europa fioccavano i dati sui prezzi in Spagna e in Germania saliti in marzo a livelli molto più elevati del previsto. L’aumento dell’inflazione ha detto la numero uno della Bce è dovuto a tre fattori: i prezzi dell’energia, che resteranno più alti più a lungo, con il gas salito del 52% e il petrolio del 64% da inizio anno; i prezzi degli alimentari, con Russia e Ucraina che rappresentano il 30% delle esportazioni mondiali di grano; la persistenza dei colli di bottiglia nell’industria manifatturiera mondiale, con la Russia esportatrice dominante di palladio e l’Ucraina che fornisce il 70% del gas neon essenziale per produrre semiconduttori. A questo si aggiunge la perdita di fiducia di famiglie e imprese. Per Lagarde, dunque, tanto più durerà il conflitto Ucraina-Russia, tanto maggiore sarà la possibilità che si concretizzino gli scenari più avversi ipotizzati nell’ultima riunione del Consiglio direttivo. L’incertezza resta dunque molto elevata. E in una situazione così incerta, la Bce userà ampi margini. Ancora ieri, Lagarde ha ribadito che la Bce adotterà «tutte le azioni necessarie per perseguire la stabilità dei prezzi e salvaguardare la stabilità finanziaria». Agendo su tre principi: opzionalità, gradualità e flessibilità. «Opzionalità significa che siamo pronti a reagire a una serie di scenari e il corso che seguiremo dipenderà dai dati in arrivo; il gradualismo significa che ci muoveremo con attenzione e adegueremo la nostra politica man mano che riceviamo feedback sulle nostre azioni; in terzo luogo, flessibilità significa che utilizzeremo la nostra cassetta degli attrezzi (SCASSATA !) per garantire che la politica sia trasmessa in modo uniforme in tutte le parti dell’area dell’euro».


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