STUPIDA RAZZA

venerdì 24 dicembre 2021

Dati, morti, reazioni Il Cts scappa ancora dalle domande

 

L’incontro, da tempo richiesto a governo e Cts, è rimasto ancora una volta inascoltato così alcuni componenti della neonata Commissione medico scientifica indipendente hanno presentato loro dubbi e considerazioni in una conferenza stampa a Milano. I temi erano tanti, il titolo dell’incontro «Dal green pass alle vaccinazioni pediatriche: i dati non supportano le scelte fatte» li accennava, ma in quasi tre ore i relatori sono riusciti a esporre con chiarezza quella parte di contraddittorio scientifico che continua a mancare nella comunicazione sanitaria di questo Paese. Alberto Donzelli, specialista in medicina preventiva, già membro del Consiglio superiore di sanità, ha invitato ad approfondire i dati del network europeo di sorveglianza Euromomo in base al quale «anche i decessi 15-39 anni in Italia invertono nel 2021 una decennale tendenza al decremento». Va approfondita con urgenza l’associazione con campagne vaccinali, frenando intanto le ulteriori estensioni ai minori, ha detto il medico, soprattutto perché da giugno a settembre 2021, periodo di incremento delle inoculazioni, nella fascia 30-39 anni la mortalità è aumentata del 4 ,9 % . Sempre Don zelli ch ie de che venga modificato l’attuale prassi di scorporare eventi avversi e decessi che si verificano nelle prime due settimane dopo il vaccino. «Non si possono ascrivere ai non vaccinati, anche i Cds statunitensi riportano che oltre l’80% degli eventi avversi ai vaccini Covid-19, dei ricoveri e decessi si verificano entro 14 giorni dalla vaccinazione», ha ricordato. Dobbiamo tenere ben presente che su efficacia e sicurezza dei quattro vaccini somministrati fino ad oggi non possiamo contare su altri studi sperimentali, perché quelli autorizzativi si sono conclusi lo scorso anno. «Fino al 2023 saranno solo osservazionali, aggiungeranno ben poco. Quindi sulle complicanze gravi, le ospedalizzazioni, i decessi ci possiamo basare unicamente sui dati epidemiologici che le istituzioni raccolgono», ha fatto notare Marco Cosentin o, docente di farmacologia all’Università Insubria. «Ma quando si osserva una popolazione nel suo complesso sono tanti i fattori da valutare, numerosi gli studi che dovrebbero utilizzare grandi archivi di dati sanitari come schede di ricovero, di diagnosi, associate alle anagrafi vaccinali. E sulle cure, sapere anche come vengono gestiti i casi Covid prima di arrivare in ospedale», evidenzia il professore, che pone l’accento sull’eno rme vuoto di controllo degli eventi avversi dovuto alla farmacovigilanza passiva, alle segnalazioni spontanee che potrebbero arrivare come n o. L’endocrinologo G iova n n i Fra je s e ha invitato al dialogo tra pediatri considerando i dati, non basandosi solo su opinioni personali. Sulla vaccinazione ai più piccoli, ad esempio, invece di affermare che è «assolutamente sicura» basterebbe guardare al riassunto degli eventi avversi nella fascia 5-11 anni, raccolti attraverso diversi sistemi di sorveglianza e pubblicato il 13 dicembre da Cdc. Il professore ha citato dolore, febbre, fatica, «l’1% ha avuto bisogno di cure mediche, una percentuale molto significativa». Tra le segnalazioni al Vaers c’erano anche valori aumentati della troponina «che significa danno miocardico. Un danno permanente, irrecuperabile. Non ha senso parlare di miocarditi lievi», afferma Fra je s e. Le problematiche segnalate dopo le vaccinazioni dei più piccoli negli Stati Uniti comprendono infarto miocardico, trombosi del seno venoso celebrale, encefalite, infarto ischemico, convulsioni e molto altro, purtroppo. «Sono morti anche due bambini, di 5 e di 6 anni. Non c’è una correlazione chiara, ma è successo. Pure i nove bambini morti durante la pandemia in Italia non erano sani, erano perlopiù affetti da gravi patologie che potrebbero essere state la vera causa di morte, non il Covid», ha concluso l’e s p e rto. 

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