STUPIDA RAZZA

lunedì 27 dicembre 2021

L’Europa senza gas costretta a stare al gioco di Russia e Stati Uniti

 

Un’Europa che produce sempre me-
no gas ma che continua a consumar-
ne tanto e addirittura potrebbe con-
sumarne di più nei prossimi anni,per
sostituire il carbone
e in qualche caso
il nucleare. E che dunque sembra ine-
luttabilmente destinata ad aumenta-
re,invece che diminuire,la sua dipen-
denza dall’estero. Almeno finché le
rinnovabili non riusciranno a pren-
dere il sopravvento. (IMPOSSIBILE !)
Sono questi i motivi per cui ci ritro-
viamo nella situazione attuale: una si-
tuazione che può diventare davvero
difficile, come testimonia la corsa
sfrenata dei prezzi del combustibile,
quintuplicati negli ultimi tre mesi e
decuplicati in un anno.Putroppo,di-
versamente da come piacerebbe a
Bruxelles, siamo ancora in balia dei
grandi fornitori stranieri–in primis la
Russia,ma non solo–e delle loro stra-
tegie,che siano dettate da obiettivi di
ordine commerciale
,geopolitico o co-
me spesso accade entrambi.

Con il gas russo che continua ad ar-
rivare in quantità limitate e i tubi del
Nord Stream2 già in pressione ma pri-
vi dell’autorizzazione
ad aprire le val-
vole, qualche sollievo sul fronte della
sicurezza degli approvvigionamenti
(se non sul fronte dei prezzi) potrebbe portarlo il Gnl statunitense: le«mole-

cole di libertà»–propagandate come
la soluzione contro i ricatti di Mosca–
stanno finalmente arrivando,adesso
che il gas lo paghiamo a peso d’oro,più
dei cinesi e di chiunque altro al mondo.
C’è una flottiglia di metaniere Usa
in navigazione verso l’Europa,scrive
Bloomberg: i sistemi di rilevazione
del traffico marittimo evidenziano
che su un totale di 76 navi cariche di
Gnl Usa,ce ne sono dieci che indicano
come destinazione un porto del Vec-
chio continente e altre venti che stan-
no attraversando l’Oceano Atlantico,
con un carico totale stimato di 4,9 mi-
lioni di metri cubi di combustibile.
Alcune di queste metaniere stavano
andando in Asia,ma hanno cambiato
rotta nei giorni scorsi,quando la corsa
dei prezzi del gas si è fatta così impe-
tuosa
da rendere il mercato europeo il
più appetibile in assoluto: qui il com-
bustibile è arrivato a valere oltre 180
euro per Megawattora, che per il Gnl
recapitato nel Nord Europa significa
più di 57 dollari per milione di British hermalunits.Tanto per capirsi,sono
24 dollari in più rispetto al mercato
spot asiatico e ben 14 volte in più ri-
spetto alle attuali quotazioni del gas al-
l’Henry Hub negli Usa.
L’arbitraggio ci favorisce, insom-
ma.Almeno per ora,perché il merca-
to non sta mai fermo. E in Europa,
proprio sulla prospettiva di maggiori
forniture dagli Usa, il prezzo del gas
ieri è letteralmente crollato: al Ttf
olandese ci sono stati ribassi vicini al
30% e il combustibile (dopo il record
storico di inizio settimana, vicino a
189 €/MWh) è tornato a scambiare
intorno a 125 euro.Anche i prezzi del-
l’elettricità, su cui pesa la fermata di
reattori nucleari in Francia, si sono
raffreddati (il Pun italiano ieri ha
viaggiato intorno a 300 €/MWh per
gran parte della giornata).
La situazione sui mercati resta
quanto mai fluida e incerta.Sul fronte
russo Gazprom non ha prenotato
grandi capacità di trasporto sui ga-
sdotti europei nemmeno per gennaio.
E ieri,per il terzo giorno consecutivo,
le forniture andavano a ritroso sulla li-
nea Yamal-Europe: dalla Germania
verso laPolonia invece che viceversa,
come fa di solito il gas russo.
Con il 2021 che volge al termine è
probabile che molti clienti di Gaz-
prom abbiano esaurito la quota di forniture a prezzo bloccato dei con-
tratti take-or-pay, molto più econo-
mica degl ieventuali volumi extra of-
ferti dai contratti di lungo termine.

Il presidente russo,Vladimir Putin,
ieri ha puntato il dito contro la Germa-
nia, accusandola di lucrare sul gas di
Mosca rivendendolo in Polonia invece
di farlo transitare verso il resto dell’Eu-
ropa
dove potrebbe alleviare le carenze
raffreddando i prezzi.«Gazprom non
ha prenotato capacità (sulla Yamal-
Europe,Ndr) perché i clienti serviti da
questa rotta,soprattutto società tede-
sche e francesi,non hanno chiesto ul-
teriori volumi»,si è infervorato il capo
del Cremlino durante la conferenza di
fine anno. «Perché hanno invertito il
flusso sulla Yamal? Perché con i con-
tratti di lungo termine offriamo gas al-
la Germania a prezzi inferiori di 3-4
volte o addirittura 6-7 volte inferiori a
quelli del mercato spot. Rivendendo
solo un miliardo di metri cubi si può
guadagnare un miliardo di dollari».

Nel frattempo l’Europa,assetata di
gas con l’avanzare dell’inverno,con-
tinua ad attingere alle scorte a ritmi da
primato.Fino a pochi anni fa poteva-
mo contare molto di più sulle nostre
risorse. Ma la produzione autoctona
di gas–traUe e GranBretagna–si sta
riducendo sempre più in fretta, so-
prattutto a causa della progressiva
chiusura del maxi giacimento olan-
dese di Groeningen,ritenuto causa di
movimenti sismici, ma anche per la
foga di abbandonare al più presto i
combustibili fossili.

Secondo uno studio appena pubbli-
cato dall’Oxford Institute for Energy
Studies(Oies) tra gennaio e novembre
2019 – prima del Covid – avevamo
estratto“in casa” 70,3 miliardi di metri
cubi di gas. Nello stesso periodo del
2021 siamo scesi a54,1 bcm:una perdi-
ta di 16,2 bcm, più dei 14,6 bcm di im-
portazioni che abbiamo perso via ga-
sdotto (soprattutto dalla Russia, ma
non solo) e più dei 13,8 bcm che non
abbiamo potuto rigassificare,rispetto
a due anni fa, perché gli Usa e altri for-
nitori hanno preferito vendere il Gnl in
Asia,dove fino al mese scorso spunta-
vano prezzi più alti
che in Europa.


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