Centrati i primi 51 obiettivi del
Piano nazionale di rilancio e
resilienza (Pnrr), per il 2022
andranno centrati altri 102
obiettivi per assicurarsi secon-
da e terza rata dei fondi euro-
pei, in tutto 40 miliardi. Intanto
il commissario Ue Paolo Genti-
loni ha dato il via libera all’iter
per la prima rata di aiuti che
vale 11,5 miliardi di euro in
sovvenzioni e 12,6 miliardi di
euro in prestiti, per un totale di
24,1 miliardi di euro.La notizia era nell’aria dopo le parolepronunciate mercoledì,nella conferen-
za stampa di fine anno,dal premier Ma-
rio Draghi sul conseguimento dei primi
51 obiettivi previsti dal Recovery Plan.
E ieri, mentre il presidente del Consi-
glio presiedeva la cabina di regia sul Pn-
rr ribadendo«che è un’occasione unica
per cambiare la percezione all’estero»,
da Bruxelles è arrivata l’ufficializzazio-
ne: il commissario europeo per l’Eco-
nomia,Paolo Gentiloni,dopo la firma
apposta dal ministro dell’Economia,
Daniele Franco, ha siglato gli accordi
operativi relativi al Piano italiano. Si
tratta degli atti formali con cui si stabili-
scono i meccanismi di verifica periodi-
ca su tutti i traguardi e gli obiettivi ne-
cessari per incassare le rate semestrali
delle risorse riconosciute all’Italia.
Va,dunque,in porto lo snodo preli-
minare necessario per poter presenta-
re la prima domanda di pagamento al-
la Commissione europea entro fine di-
cembre.Poi Bruxelles avrà due mesi di
tempo per adottare il preliminary as-
sessment (la valutazione preliminare),
che sarà reso pubblico e trasmesso al
Comitato economico e finanziario, il
quale,a sua volta,dovrà adottare la sua
opinione entro un mese.A quel punto,
sarà poi convocata una riunione del
comitato di esperti per approvare la
decisione definitiva che sbloccherà il
primo pagamento.La prima rata pre-
vista è di 24,1 miliardi,ma da questa ci-
fra andrà detratta, in proporzione, la
quota di prefinanziamento (13%) già
ricevuta dall’Italia,per una erogazione
netta pari a 21miliardi,come ricorda la
Relazione al Parlamento sullo stato di
attuazione del Pnrr.
I cui contenuti sono stati ieri al cen-
tro della cabina di regia sul Recovery,
l’organo politico con poteri di indirizzo,
impulso e coordinamento generale del-
l’attuazione del Piano, al quale hanno
preso parte i ministri e i sottosegretari
competenti, oltre ai capi delegazione.
Davanti a loro,Draghi ha quindi rimar-
cato il superamento del primo step fis-
sato dal Pnrr,ma ha anche lanciato un
messaggio molto chiaro.«Questo è solo
l’inizio di un lungo processo.C’è biso-
gno di un impegno quotidiano fino al
2026.Aver conseguito i 51 obiettivi pre-
visti dal Piano è importante ma non è il momento di adagiarsi per l’obiettivo
raggiunto».Anche perché,come si leg-
ge chiaramente nella Relazione-la pri-
ma trasmessa alle Camere che dovrà ri-
cevere un aggiornamento semestrale
sullo stato di attuazione del Piano -,
l’impegno per il Recovery Plan sarà an-
cora più arduo nel 2022 quando an-
dranno centrati 102 obiettivi, di cui 47
nei primi sei mesi dell’anno,in modo da
portare a casa per l’intero anno un asse-
gno complessivo da 40 miliardi.Poi,fi-
no al 2026,occorrerà lavorare per assi-
curarsi le altre 7 rate che porteranno il
totale complessivo dei fondi Ue,trasfe-
riti al nostro Paese, a 191,5 miliardi a
fronte dei 520 obiettivi da conseguire. (LE COSI' DETTE RIFORME STRUTTURALI.....!)
Uno sforzo ragguardevole,dunque, (PER NOI CITTADINI INDUBBIAMENTE....!)
che spiega i toni usati ieri dal premier
durante la cabina di regia dopo i rin-
graziamenti ai ministri, a cominciare
dal titolare del Mef DanieleFranco «per
l ostraordinario lavoro fatto dal suo di-
castero», alla presidenza del Consiglio
«per l’azione svolta», al Parlamento
«per il contributo essenziale»,ma an-
che alla Conferenza delle Regioni, al-
l’Upi(le Province)e all’Anci(i Comuni).
«Il Pnrr è un piano di risultati ha sot-
tolineato Draghi. Ad esempio,appro-
vare le leggi delega sulla giustizia pe-
nale e civile è importante, ma è solo il
primo passo. Serve un’attuazione at-
tenta delle deleghe e la predisposizione
di un sistema di monitoraggio conti-
nuo per controllare che si stiano giorno
dopo giorno raggiungendo gli obiettivi
finali indicati nel Piano, (DISTRUGGERE L'ITALIA !) in termini di ri-
duzione dell’arretrato e dei tempi dei
processi. E questo vale per tutte le altre
riforme». Alle quali, va detto, la Rela-
zione riserva un capitolo ad hoc per ri-
cordare che quasi un terzo di milestone
e target (154 su 520) indicati nel Pnrr ri-
chiede l’approvazione di riforme (che
saranno 66 per il 2022). Tra queste,poi,
più di un terzo (59 su 154) dovrà essere
soddisfatto mediante l’approvazione
di disposizioni legislative.
L’attenzione,quindi,dovrà essere
massima. Anche sugli investimenti
vista la scarsa capacità, ha aggiunto
Draghi,«di spendere le risorse dispo-
nibili nel passato. Vi chiedo è l’ap-
pello ai ministri di far passare questo
messaggio nelle vostre amministra-
zioni e di prepararle al meglio per i
compiti dei prossimi anni». La sfida,
insomma, è solo all’inizizio.
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