Via libera al decreto legislativo
che da marzo farà scattare l’asse-
gno unico e universale per i figli a
carico. Il Consiglio dei ministri di
ieri ha approvato la versione defi-
nitiva del provvedimento dopo
aver ricevuto il parere positivo dal
Parlamento. «È un giorno impor-
tante che segna la scelta di con-
cretezza del nostro Paese: rimet-
tiamo al centro le bambine e i
bambini, investiamo nelle fami-
glie, attiviamo il futuro delle no-
stre comunità» (🤔🙏🤔🙏) ha scritto su Twit-
ter Elena Bonetti, ministra alle
Pari opportunità e alla famiglia.
Lo strumento sostituirà diversi
altri aiuti ora in vigore a sostegno
delle famiglie con figli (CAMBIARE TUTTO PER NON CAMBIARE NIENTE....?) e avrà pe-
riodicità annuale, da marzo a feb-
braio. Ogni 12 mesi, a partire da
gennaio, si dovrà presentare una
domanda all’Inps tramite sito web
o call center oppure con l’inter-
vento dei patronati. Per il 2022
l’istituto di previdenza dovrebbe
essere pronto già dai primi giorni
di gennaio.
Comunque se la richiesta sarà
presentata entro giugno, verranno
riconosciute le mensilità pregres-
se; se più tardi, l’assegno sarà ero-
gato a decorrere dal mese succes-
sivo alla domanda. La domanda
non sarà necessaria per i percettori
di reddito di cittadinanza in quan-
to l’assegno unico verrà pagato
d’ufficio dall’Inps.
Per ottenere l’assegno si deve
avere un Isee valido, ma quest’ulti-
mo non deve essere allegato alla
domanda perché Inps ne verifica
autonomamente l’esistenza. Di
conseguenza la procedura messa
a punto dall’istituto di previdenza illustrata dal presidente PasqualeTridico il 14 dicembre in audizione
alla Camera dei deputati, è snella
e non richiede di allegare docu-
menti. In sostanza occorre indica-
re i dati dei figli e dell’altro genito-
re, quelli per il pagamento, sotto-
scrivere dichiarazioni di respon-
sabilità e l’assenso al trattamento
dati. La richiesta verrà presentata
da un genitore e il secondo com-
pleterà la parte di sua competenza
indicando gli eventuali ulteriori
dati per il pagamento in caso di ri-
partizione a metà dell’importo. I
figli maggiorenni potranno fare
domanda in sostituzione dei geni-
tori e chiedere la corresponsione
diretta della quota di assegno a lo-
ro spettante.
L’assegno unico riguarda circa
7 milioni di nuclei familiari a cui
corrispondono 9,6 milioni di figli
minorenni e 1,4 con più di 18 ma
meno di 21 anni. Tuttavia, almeno
per il primo anno, si presuppone
che non tutti gli aventi diritto frui-
scano della nuova misura. Infatti,
secondo la relazione tecnica al de-
creto legislativo, mentre è ipotiz-
zata una adesione del 100% delle
famiglie che già percepivano gli asse-
gni per il nucleo familiare, per
quelli che finora non hanno avuto
diritto a tale aiuto l’adesione è sti-
mata, nel 2022, tra il 65 e l’85% per
poi crescere successivamente. Ne
consegue che a fronte di una spesa
teorica di 18,4 miliardi, quella ef-
fettiva nel primo anno dovrebbe
essere di 13,9 miliardi.
L’assegno unico, che non con-
corre alla formazione del reddito,
ha un importo mensile di 175 euro
per ogni figlio minorenne e di 85
euro per i 18-20enni e i disabili
maggiori di 21 anni se l’Isee fami-
liare è fino a 15mila euro. Gli im-
porti decrescono all’aumentare
dell’Isee: se quest’ultimo vale
40mila euro, l’assegno vale rispet-
tivamente 50 e 25 euro e resta tale
anche se la ricchezza della fami-
glia è più elevata. C’è poi una serie
di maggiorazioni: per figli succes-
sivo al secondo (da 85 a 15 euro);
per figli minorenni non autosuffi-
cienti (105 euro); con disabilità
grave (95) o media (85) che diven-
tano 80 se hanno 18-20 anni. Que-
sta è una delle poche modifiche ri-
spetto al testo originario che pre-
vedeva 50 euro, oltre alla decisio-
ne di consentire di fare fruire della
detrazione per figli a carico da
parte dei genitori di figli disabili
con più di 21 anni .
Inoltre scatta la maggiorazione
di 20 euro se, con figli minorenni,
la madre ha meno di 21 anni op-
pure quella da 30 a zero euro se
entrambi i genitori lavorano; 100
euro aggiuntivi se i figli sono al-
meno quattro. Per i primi tre anni
ci sarà inoltre una maggiorazio-
ne, calante nel tempo, per nuclei
familiari con Isee non superiore
a 25mila euro che nel 2021 abbia-
no beneficiato degli assegni nu-
cleo familiare.
Il debutto dell’assegno unico e
universale si incrocia con l’abro-
gazione di altre misure oggi vi-
genti a sostegno delle famiglie
quali gli assegni per il nucleo fa-
miliare e quelli per le famiglie
con almeno tre minorenni, il
premio alla nascita, nonché la
modifica delle detrazioni per ca-
richi di famiglia. Parallelamente
verrà attuata la riforma dell’Irpef
e, almeno per il 2022, verrà ap-
plicato un taglio di 0,8 punti per-
centuali sui contributi per reddi-
ti fino a 35mila euro annui da la-
voro dipendente.
Le tabelle pubblicate a fianco,
ed elaborate dal Governo, illustra-
no gli effetti di questo mix di inter-
venti con benefici che oscillano
parecchio. Per redditi familiari fi-
no a 40mila euro, le maggiori en-
trate nei quattro esempi riportati
variano dal 2 all’11 per cento.
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