Il governo cede ai partiti sul Superbonus
Continua la
corsa a ostacoli
verso l’ap p rovazione della legge
di bilancio entro
fine anno. Ieri si è
risolto il nodo Superbonus
110%, che aveva bloccato i lavori in commissione Bilancio al
Senato, facendo arrivare finalmente il testo in Aula. Lo stallo
si era venuto a creare perché
nella notte tra lunedì e martedì la maggioranza ha voluto
prendersi del tempo per esaminare l’emendamento riformulato, dato che si temeva che
il testo non rispettasse quanto
concordato con il governo. Il
decalage e il teleriscaldamento erano i due nodi principali
che hanno tenuto in stand by il
testo riscritto. Nella giornata
di ieri si è però sbloccata la situazione con l’ap prova z io n e
in commissione Bilancio al Senato dell’emendamento, che
tra l’altro prevede la cancellazione dell’Isee per le villette,
cavallo di battaglia dei grillini.
Non a caso Giuseppe Conte ha
esultato: «Ci siamo battuti senza risparmio e lo abbiamo ottenuto: eliminati gli ultimi paletti Isee alla proroga del Superbonus ideato dal Movimento 5
s te l l e » .
«I proprietari delle case unifamiliari avranno più tempo,
fino a tutto il 2022 per usufruire del Superbonus. Eliminata
anche la norma che prevedeva
un tetto Isee di 25.000 che era
una misura davvero iniqua.
Molto bene anche l’i n c lu s io n e
nel Superbonus delle abitazioni servite dal teleriscaldamento», ha detto il senatore di Forza Italia, Adriano Paroli. «Certo se fosse stata accolta la nostra proposta di decalage del
peso del bonus anche per gli
anni 2023 e seguenti saremmo
stati più soddisfatti perché si
sarebbe potuto offrire la possibilità di programmare meglio
e con più certezza gli interventi. Al momento ci accontentiamo ma ritorneremo a riproporre il decalage non appena
possibile». Sempre lato Superbonus, è stata prorogata la misura fino al 2025 per gli interventi edilizi nelle aree colpite
dal terremoto negli ultimi anni. È stato poi approvato anche
un bonus mobili più generoso
per il 2022. La maggioranza e il
governo hanno infatti deciso
di riformulare l’emendamen -
to prevedendo che il tetto di
spesa, in base al quale è calcolata la detrazione del 50%, salga da 5 a 10.000 euro solo per
l’anno prossimo. Nel 2023 e nel
2024 tornerà invece il limite di
5.000 euro.
Arriva poi un fondo da 10
milioni per il 2022 per cercare
di aiutare i proprietari di case
che non ricevono più l’a f f i tto.
Emendamento approvato, anche se con qualche remora, dal
presidente di Confedilizia,
Giorgio Spaziani Testa, che su
Twitter ha scritto: «Un emendamento alla manovra prevede l’istituzione di un fondo in
favore dei proprietari vittime
del blocco degli sfratti varato
ormai 643 giorni fa. L’entità è
molto ridotta e il sistema è
complicato. Di buono c’è il
principio». C’è poi tutta la questione legata alle cartelle esattoriali. Il governo ha dunque
deciso di prorogare i tempi di
pagamento delle bollette fiscali del primo trimestre del 2022
a 180 giorni invece dei soliti 60.
Sempre nel testo approvato in
commissione Bilancio si è deciso lo stop alla tassa per l’oc -
cupazione di spazi e aree pubbliche (Tosap) sia per i commercianti sia per gli ambulanti per tutto l’anno prossimo.
Estesa anche l’Ape social
per gli edili e i ceramisti che
potranno andare in pensione a
63 anni con 32 di contributi.
Confermato poi lo stanziamento di 8 miliardi per il taglio
delle tasse. L’Irpef è stata ridisegnata su quattro scaglioni
(23% per i redditi da 0 a 15.000
euro, 25% da 15.00,01 a 28.000,
35% da 28.000,01 a 50.000, da
50.000,01 43%). Riscritte anche le detrazioni e deduzioni
fiscali con una clausola per
cercare di preservare i redditi
bassi. Sempre nel pacchetto
del taglio delle tasse c’è la cancellazione dell’Irap (fondi destinati 1 miliardo) per 835.000
autonomi. Per quanto riguarda le bollette e i rincari di gas
ed elettricità previsti per il
2022, il governo ha confermato l’azzeramento degli oneri
generali di sistema applicato
sia alle utenze elettriche domestiche sia non a bassa tensione (potenza fino a 16,5 Kw)
Per il gas è stata prevista la riduzione dell’Iva dal 10 al 5%
per tutti i contribuenti e l’an -
nullamento degli oneri generali di sistema per le bollette
dei domestici e non. A queste
misure si è anche aggiunta la
possibilità di rateizzare le
somme. Le famiglie potranno
dunque scaglionare il pagamento della bolletta del gas e
della luce da gennaio ad aprile
dell’anno prossimo nel caso si
dovessero trovare in difficoltà
economica. Ok anche alla misura contro le delocalizzazioni
che finisce in manovra e prevede una sanzione pari al doppio del contributo di licenziamento se l’azienda non presenta il piano per la delocalizzazione o se mancano gli elementi previsti, come la gestione di eventuali esuberi.
La manovra, secondo il calendario uscito dalla conferenza dei capigruppo di Montecitorio di ieri, dovrebbe essere approvata tra il 23 e il 24
dicembre in Senato, per poi
passare all’esame dell’Aul a
della Camera il 28 dicembre
con l’avvio di una discussione
generale. Secondo la conferenza i lavori potrebbero proseguire anche nelle giornate
del 29, 30 e 31 dicembre. C’è
però anche l’ipotesi, non remota, che il governo possa
mettere la fiducia per evitare
di tirare la discussione troppo
per le lunghe, scongiurando
così il rischio dell’e se rc iz io
p rov v i s o r io.
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