STUPIDA RAZZA

giovedì 23 dicembre 2021

Il governo cede ai partiti sul Superbonus

 

 Continua la corsa a ostacoli verso l’ap p rovazione della legge di bilancio entro fine anno. Ieri si è risolto il nodo Superbonus 110%, che aveva bloccato i lavori in commissione Bilancio al Senato, facendo arrivare finalmente il testo in Aula. Lo stallo si era venuto a creare perché nella notte tra lunedì e martedì la maggioranza ha voluto prendersi del tempo per esaminare l’emendamento riformulato, dato che si temeva che il testo non rispettasse quanto concordato con il governo. Il decalage e il teleriscaldamento erano i due nodi principali che hanno tenuto in stand by il testo riscritto. Nella giornata di ieri si è però sbloccata la situazione con l’ap prova z io n e in commissione Bilancio al Senato dell’emendamento, che tra l’altro prevede la cancellazione dell’Isee per le villette, cavallo di battaglia dei grillini. Non a caso Giuseppe Conte ha esultato: «Ci siamo battuti senza risparmio e lo abbiamo ottenuto: eliminati gli ultimi paletti Isee alla proroga del Superbonus ideato dal Movimento 5 s te l l e » . «I proprietari delle case unifamiliari avranno più tempo, fino a tutto il 2022 per usufruire del Superbonus. Eliminata anche la norma che prevedeva un tetto Isee di 25.000 che era una misura davvero iniqua. Molto bene anche l’i n c lu s io n e nel Superbonus delle abitazioni servite dal teleriscaldamento», ha detto il senatore di Forza Italia, Adriano Paroli. «Certo se fosse stata accolta la nostra proposta di decalage del peso del bonus anche per gli anni 2023 e seguenti saremmo stati più soddisfatti perché si sarebbe potuto offrire la possibilità di programmare meglio e con più certezza gli interventi. Al momento ci accontentiamo ma ritorneremo a riproporre il decalage non appena possibile». Sempre lato Superbonus, è stata prorogata la misura fino al 2025 per gli interventi edilizi nelle aree colpite dal terremoto negli ultimi anni. È stato poi approvato anche un bonus mobili più generoso per il 2022. La maggioranza e il governo hanno infatti deciso di riformulare l’emendamen - to prevedendo che il tetto di spesa, in base al quale è calcolata la detrazione del 50%, salga da 5 a 10.000 euro solo per l’anno prossimo. Nel 2023 e nel 2024 tornerà invece il limite di 5.000 euro. Arriva poi un fondo da 10 milioni per il 2022 per cercare di aiutare i proprietari di case che non ricevono più l’a f f i tto. Emendamento approvato, anche se con qualche remora, dal presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, che su Twitter ha scritto: «Un emendamento alla manovra prevede l’istituzione di un fondo in favore dei proprietari vittime del blocco degli sfratti varato ormai 643 giorni fa. L’entità è molto ridotta e il sistema è complicato. Di buono c’è il principio». C’è poi tutta la questione legata alle cartelle esattoriali. Il governo ha dunque deciso di prorogare i tempi di pagamento delle bollette fiscali del primo trimestre del 2022 a 180 giorni invece dei soliti 60. Sempre nel testo approvato in commissione Bilancio si è deciso lo stop alla tassa per l’oc - cupazione di spazi e aree pubbliche (Tosap) sia per i commercianti sia per gli ambulanti per tutto l’anno prossimo. Estesa anche l’Ape social per gli edili e i ceramisti che potranno andare in pensione a 63 anni con 32 di contributi. Confermato poi lo stanziamento di 8 miliardi per il taglio delle tasse. L’Irpef è stata ridisegnata su quattro scaglioni (23% per i redditi da 0 a 15.000 euro, 25% da 15.00,01 a 28.000, 35% da 28.000,01 a 50.000, da 50.000,01 43%). Riscritte anche le detrazioni e deduzioni fiscali con una clausola per cercare di preservare i redditi bassi. Sempre nel pacchetto del taglio delle tasse c’è la cancellazione dell’Irap (fondi destinati 1 miliardo) per 835.000 autonomi. Per quanto riguarda le bollette e i rincari di gas ed elettricità previsti per il 2022, il governo ha confermato l’azzeramento degli oneri generali di sistema applicato sia alle utenze elettriche domestiche sia non a bassa tensione (potenza fino a 16,5 Kw) Per il gas è stata prevista la riduzione dell’Iva dal 10 al 5% per tutti i contribuenti e l’an - nullamento degli oneri generali di sistema per le bollette dei domestici e non. A queste misure si è anche aggiunta la possibilità di rateizzare le somme. Le famiglie potranno dunque scaglionare il pagamento della bolletta del gas e della luce da gennaio ad aprile dell’anno prossimo nel caso si dovessero trovare in difficoltà economica. Ok anche alla misura contro le delocalizzazioni che finisce in manovra e prevede una sanzione pari al doppio del contributo di licenziamento se l’azienda non presenta il piano per la delocalizzazione o se mancano gli elementi previsti, come la gestione di eventuali esuberi. La manovra, secondo il calendario uscito dalla conferenza dei capigruppo di Montecitorio di ieri, dovrebbe essere approvata tra il 23 e il 24 dicembre in Senato, per poi passare all’esame dell’Aul a della Camera il 28 dicembre con l’avvio di una discussione generale. Secondo la conferenza i lavori potrebbero proseguire anche nelle giornate del 29, 30 e 31 dicembre. C’è però anche l’ipotesi, non remota, che il governo possa mettere la fiducia per evitare di tirare la discussione troppo per le lunghe, scongiurando così il rischio dell’e se rc iz io p rov v i s o r io.

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