Nasce o non
nasce? L ’Ital ia
passa le ore che
precedono il Na-
tale in trepidan-
te attesa. Davan-
ti al presepe? No, davanti alla
cabina di regia. La Natività
del decreto è stata annuncia-
ta da giorni dall’a rca n ge l o
gazzettiere, ma su contenuti
c’era grande incertezza. Co-
me al solito si è detto tutto e il
contrario di tutto. E così ecco
qui, tutti a guardare la stella
cometa, sotto forma di Fran-
co Locatelli e Silvio Bru s afe rro, per scoprirequale astro del cielo Covid
scende stavolta nella divina
culla. Alla fine il responso di -
ce: a) durata del green pass ri-
dotto a sei mesi dal primo feb-
braio; b) terza dose possibile
dopo quattro mesi; c) obbligo
di mascherine all’aperto; d)
obbligo di mascherine Ffp2 al
chiuso su mezzi di trasporto
(treni, aerei, ma anche tram e
autobus), oltre che nei cinema,
nei teatri e negli stadi; e) nien-
te patatine al palasport e nien-
te popcorn davanti ai film; f)
niente feste all’aperto fino al
31 gennai o. Non è tanto. Ma
non è neppure poco. Basta che
ora non ci dicano che lo faccia-
mo per salvare il Carnevale.
La prima riflessione da fare
su queste misure, intanto, è
che esse ci sono. E se ogni volta
si richiedono misure nuove
qualcuno prima o poi dovrà in-
terrogarsi sul fatto che, forse,
le vecchie non hanno funzio -
nato tanto bene. Non vi pare?
Invece niente: in Italia le con-
ferenze stampa del premier,
Mario Draghi, si chiudono fra
gli applausi de i giornalisti
(quando si dice l’i n fo r m a z io n e
cane da guardia del potere) e
con cori di esultanza da curva
Sud perché ovviamente tutto
quello che fa il governo funzio-
na a meraviglia. Funziona così
a meraviglia che bisogna fare
qu a l c o s’altro nella sper anza
che funzioni meglio. Un po’ co-
me se un cuoco dicesse: questa
minestra è cotta al punto giu -
sto, perciò la lasciamo altre
due ore sul fuoco. Di fronte a
uno che ragiona così voi pen -
sereste che bisogna portarlo al
manicomio. Invece no. Da noi,
lo portano in cabina di regia.
Prendete il green pass: do -
veva salvare l’Italia, poi ci sia-
mo accorti che non funziona-
va. Ma anziché abolirlo, come
sarebbe stato giusto, noi che
siamo furbi abbiamo introdot-
to il super green pass. Il super
green pass doveva salvare il
Natale, poi ci siamo accorti che
neppure quello funzionava ma
anziché abolirlo, come sareb -
be stato giusto, ora introducia-
mo il mega green pass, cioè
quello che viene concesso a chi
fa la terza dose. Dunque, provo
a vedere se ho capito bene: c’è
il green pass normale che ser-
ve giusto per andare a lavora-
re. C’è il super green pass che
serve per andare al ristorante.
E c’ è il mega green pass che
servirà ad andare in discoteca
o in un locale nei giorni di Ca-
podanno. Si aspettano ora le
prossime cabine di regia per
varare il super mega green
pass, il giga super mega green
pass, il maxi giga super mega
mega green pass. E soprattutto
per varare il green pass extra
large deluxe che pare consen-
tirà ai fortunati possessori di
mandare a quel paese la cabi-
na di regia per sei mesi. Pare
sia il più richiesto.
Interessanti anche gli inter-
venti sulle tempistiche. In ef-
fetti i nuovi provvedimenti
sembrano studiati apposta
per facilitare la chiarezza che
gli italiani chiedono da tempo.
Per dire: il pass all’inizio dura-
va nove mesi, poi è stato allun-
gato a 12, poi è stato ridotto a
nove e adesso a sei. Sono nu -
meri buoni per la tombolata di
Natale, se volete, o per la lotte-
ria di Capodanno. Nel frattem-
po la copertura della seconda
dose che si pensava infinita è
stata ridotta a otto mesi, poi a
sei, poi a cinque. Avanti di que-
sto passo seconda e terza dose
le inoculeranno insieme: su
un braccio l’una, sull’altro l’al-
tra. E non immaginiamo la
quarta dose, che a forza di an-
ticipi forse cercheranno di
farcela anche prima della ter-
za. Sempre per via di quella
chiarezza necessaria nei rap-
porti con i cittadini.
E anche sulle mascherine
la chiarezza regna sovrana.
Per mesi infatti ci hanno detto
in tutte le salse della virologia
che le mascherine all’ap erto
sono pr essoché inutili. E ora
viene ristabilito l’obbligo di
portare mascherine all’ap e rto
in tutta Italia. Nel frattempo,
dopo due anni di pandemia,
decidiamo che al chiuso le chi-
rurgiche non vanno più bene:
bisogna avere le Ffp2. Ora: che
le Ffp2 proteggano più delle
chirurgiche non lo scopriamo
certo oggi. Lo sappiamo da
tempo. Sono 20 mesi che di -
scutiamo di mascherine. Sia -
mo degli esegeti delle masche-
rine. Dei cultori. E allora per -
ché diavolo oggi (solo oggi) sco-
priamo che sul tram o al cine-
ma non si può andare con la
mascherina chirurgica? Per -
ché è pericoloso? E ieri non lo
era? Spiegatemi, voi che siete
scienziati: non ci state dicen -
do che Omicron è meno letale
delle altre varianti? E allora
perché con Omicron per anda-
re sul tram o al cinema è obbli-
gatoria la Ffp2 mentre con le
altre varianti, più letali, non lo
era? Fino a ieri volevate am -
mazzarli i poveretti del tram o
quelli del cinema?
Fra l ’altro le mascherine
Ffp2 sono pure più costose. Si
parla di prezzo calmierato:
quando l’aveva fatto il governo
Conte era venuto giù il mondo.
L’avevano accusato di essere
illiberale. Se però non si mette
il prezzo calmierato le fami -
glie avranno un’altra spesa ri-
levante, oltre a quella per i
tamponi. Che farà D ra g h i? In
ogni caso, sappiamo già che fa-
rà benissimo e i giornalisti ap-
plaudiranno. Così come non si
può non applaudire una scel -
ta, questa sì, finalmente presa
in nome della salute: il divieto
di mangiare popcorn al cine -
ma e patatine al palazzetto del-
lo sport. Certo dà un po’ fasti-
dio che il governo ci dica anche
cosa mangiare (sul pranzo di
Natale nessun consiglio nel
decreto? Panettone o pandoro
possiamo scegliere noi?). Però
ce ne facciamo una ragione: i
popcorn e le patatine fanno
male. E dunque felici di questa
dieta imposta dal governo ci
mettiamo ad adorare il prese-
pe del decr eto appena nato.
Astro del ciel, green pass di -
vin. Il gregge c’è, anche senza
l’immunità. Buoi e asinelli fin
che si vuole. E pazienza se a
qualcuno scatta al voglia di di-
ventare E ro d e.
Fra l ’altro le mascherine
Ffp2 sono pure più costose. Si
parla di prezzo calmierato:
quando l’aveva fatto il governo
Conte era venuto giù il mondo.
L’avevano accusato di essere
illiberale. Se però non si mette
il prezzo calmierato le fami -
glie avranno un’altra spesa ri-
levante, oltre a quella per i
tamponi. Che farà D ra g h i? In
ogni caso, sappiamo già che fa-
rà benissimo e i giornalisti ap-
plaudiranno. Così come non si
può non applaudire una scel -
ta, questa sì, finalmente presa
in nome della salute: il divieto
di mangiare popcorn al cine -
ma e patatine al palazzetto del-
lo sport. Certo dà un po’ fasti-
dio che il governo ci dica anche
cosa mangiare (sul pranzo di
Natale nessun consiglio nel
decreto? Panettone o pandoro
possiamo scegliere noi?). Però
ce ne facciamo una ragione: i
popcorn e le patatine fanno
male. E dunque felici di questa
dieta imposta dal governo ci
mettiamo ad adorare il prese-
pe del decr eto appena nato.
Astro del ciel, green pass di -
vin. Il gregge c’è, anche senza
l’immunità. Buoi e asinelli fin
che si vuole. E pazienza se a
qualcuno scatta al voglia di di-
ventare E ro d e.
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