STUPIDA RAZZA

lunedì 14 marzo 2022

Farina a +450%. Il pane schizza a 9,80 euro al chilo

 

 In periodi di crisi il mattone viene considerato un bene rifugio per eccellenza. Ma è così anche nella prospettiva di un aumento della pressione fiscale per la revisione del catasto? Per dare una risposta bisogna partire dalla considerazione che la crescita dell’infla - zione e i rincari del gas e delle materie prime avranno conseguenze anche sui tassi d’interesse. Ieri è arrivata un’a l tra notizia allarmante: il pane nel migliore dei casi raddoppia passando da 3 a 7 euro al chilo. Il record è stato toccato a Ferrara dove un chilo di pane comune veniva venduto a 9,80 euro. Il prezzo di due mesi fa era fissato a 3,50 euro il che significa un aumento del 380%. I listini della farina sono cresciuti del 450%; venerdì sulla piazza di Milano si pagava 610 euro al quintale. La michetta è diventata un bene di lusso e qualcuno si ricorderà che nei Promessi Sposi dopo la peste ci fu l’assalto ai forni. Dall’inizio della guerra, l’indice di riferimento per i finanziamenti a tasso fisso, l’Irs, è stato caratterizzato da una crescita che non si vedeva dal 2019 arrivando a superare l’1%. Agli inizi di febbraio era allo 0,64% e ha raggiunto l’1% il 25 febbraio. Nonostante la flessione recente, l’investitore può archiviare, per ora, i valori di un anno fa quando il tasso si muoveva attorno allo 0,15%. Ne consegue che i prestiti per comprare casa diventeranno più onerosi ma sarà anche più difficili chiederli. Il Taeg medio di mercato è intorno all’1,96%, lontano quindi da quell’1% con cui si poteva accendere un mutuo all’inizio del 2021. Da un calcolo sul sito Facile.it di inizio marzo, emerge che per un mutuo a tasso fisso da 126.000 euro al 70% da restituire in 25 anni il miglior tasso disponibile è pari a 1,44%, con una rata da 489 euro al mese. Un anno fa la stessa operazione era possibile con un tasso dell’1,04% e la rata era di 466 euro. In altri termini, per chiedere un mutuo a tasso fisso oggi bisogna sborsare 6.900 euro in più di interessi annuali rispetto a 12 mesi fa. Per i tassi variabili invece la situazione è stabile. La risalita è cominciata e il conflitto potrebbe accelerarla. Secondo un’ana - lisi di Nomisma di fine 2021, erano 3,3 milioni le famiglie intenzionate ad acquistare casa nell’arco di un anno. La pandemia avrebbe rafforzato l’a m o re per il mattone. E il legame tenderebbe a stringersi alla luce dell’aumento dell’inflazione che tende a premiare gli asset reali. Un altro motore è rappresentato dal prezzo delle case, rimasto fermo durante la pandemia. La prospettiva di una recessione potrebbe bloccare il leggero rialzo che gli esperti avevano stimato. Lo scorso anno Tecnocasa aveva rilevato per il secondo trimestre un aumento dei prezzi del 26,1% rispetto allo stesso periodo del 2019. Sullo sfondo c’è però lo spettro di un aumento dell’Imu, trainato dalla riforma del catasto. È un’operazione che potrebbe partire dal 2026. Il governo ha assicurato che le imposte non aumenteranno. Ma il contenuto delle norme lo smentisce. Cesare Rosati, fondatore della start up Salvacasa, sostiene che «da qualche anno l’immobiliare non è più un bene rifugio». E se si vuole guadagnare sul mattone la soluzione è la formula di comprare, ristrutturare e rivendere. Il tutto nell’arco massimo di 12 mesi: «Fino a un anno è possibile gestire gli eventi e gli imprevisti». Secondo l’esperto, «bisogna approfittare di questa finestra in cui l’inflazione è ancora contenuta e i tassi d’interesse sono bassi». Anche per le ristrutturazioni Rosati consiglia di muoversi con velocità. «I prezzi delle materie prime e dell’energia stanno aumentando. Ceramiche e piastrelle possono superare in breve tempo i preventivi di un lavoro». Sconsigliato l’acquisto finalizzato alla locazione: «Quando sorgono problemi con gli inquilini è sempre difficile liberare un appartamento». Quanto alla tipologia dell’immobile, «il mercato chiede i bilocali con giardino o terra z zo » . 

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