STUPIDA RAZZA

lunedì 13 dicembre 2021

Con queste soglie rischiamo il rosso

 

Da bianco Natale e giallo Natale è un attimo, anzi tre, quanti sono i parametri che le Regioni italiane devono sforare per cambiare di colore. Da lunedì, ricordiamolo, la Calabria passa in zona gialla, raggiungendo Friuli Venezia Giulia e Alto Adige. Il presidente della Liguria, G iovanni Toti, dichiara di «non illudersi sulla possibilità di restare in zona bianca per il periodo natalizio». Anche il Veneto rischia: «La prossima settimana», spiega il presidente della Regione, Lu ca Zaia, «il Veneto sarà ancora bianco, perché non abbiamo raggiunto il limite del 15% di ricoverati Covid in area medica, siamo all’11%, mentre siamo oltre gli altri due parametri nazionali richiesti, che sono il 10% di occupazione delle terapie intensive, siamo al 12%, e l’incidenza: siamo a 371,1 casi ogni 100 mila abitanti su un limite di 50. Se la prossima settimana dovessimo superare il parametro del 15% dei posti occupati in area medica», aggiunge Za ia , «vorrà dire che nella settimana di Natale saremo in giallo». Parametri, benedetti parametri: le soglie che, se superate, comportano il cambio di colore di una regione, sono tre. Si resta in zona bianca se si registrano meno di 50 contagi settimanali ogni 100.000 abitanti. In caso di contagi settimanali tra 50 e 150 ogni 100.000 abitanti, per restare lo stesso in zona bianca è necessario che il tasso di occupazione delle terapie intensive non superi il 10% o che il tasso di occupazione dei reparti ospedalieri non superi il 15%. Se i due parametri sono entrambi superati si passa in fascia gialla. Per passare da giallo ad arancione è necessario che si verifichi un’incidenza settimanale dei contagi pari o superiore a 150 ogni 100.000 abitanti e aver contestualmente superato i limiti di occupazione dei posti letto di area medica e terapia intensiva prevista per la zona gialla. Per finire in zona rossa una Regione deve avere u n’incidenza pari o superiore a 150 casi per 100.000 abitanti, il tasso di occupazione dei posti letto in area medica per pazienti affetti da Covid superiore al 40 per cento e il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva per pazienti affetti da covid superiore 30 per cento. Il parametro dell’i n c id e n - za dei contagi sulla popolazione è ormai anacronistico, obsoleto, superato dai fatti, e andrebbe modificato o completamente eliminato. Per una serie di motivi : la stragrande maggioranza della popolazione italiana è ormai vaccinata, e quindi anche chi contrae il virus corre pochissimi rischi di finire in gravi condizioni. I dati aggiornati a ieri riportano che 45.896.960 italiani hanno ricevuto le due dosi o, nel caso di Johnson e Johnson, la dose unica (il 77,45% del la popolazione); 10.855.405 persone, il 18,32% della popolazione, ha fatto anche la terza dose. Se i vaccini funzionano, e abbiamo visto che funzionano, che senso ha avere ancora tra i parametri che possono portare a un cambio di colore anche la percentuale di contagiati sulla popolazione? Nessuno: sarebbe il caso a questo punto di eliminare completamente questo valore, mantenendo solo quelli dei posti letto ospedalieri e delle terapie intensive occupate dai pazienti affetti da cov id . Un ragionamento di puro buonsenso, corroborato anche dalla circostanza che la famigerata variante Omicron sembra essere molto più contagiosa di quelle conosciute in passato ma non più pericolosa. Ciò vuol dire che se si dovesse espandere anche in Italia, Omicron produrrebbe un aumento dei contagi ma non del rischio legato all’infez io n e.

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