Credevamo che le democrazie occidentali fossero immuni da derive totalitarie. La pandemia ci insegna che le cose non stanno così. Le restrizioni decise con la scusa del coronavirus e la digitalizzazione di tutti gli aspetti della vita quotidiana ci proiettano direttamente verso il modello cinese. E l’Ita l i a funge da apripista.Romano Prodi ha ammesso di recente che le democrazie sono in ritirata in tutto il mondo. Ha dimenticato di aggiungere: a cominciare dall’Ita l i a . È vero: dalla Russia alla Cina, dall’Iran alla Turchia all’America Latina e oltre, le libertà individuali e pubbliche garantite dalle democrazie liberali sono in ritirata. E l’Europa non è affatto in controtendenza. L’obbligo vaccinale prospettato per prima dall’Austria a suon di multe pesantissime - non potendo procedere con arresti e somministrazioni forzate dei sieri in cliniche per dissidenti - segna un passo importante verso un irrigidimento democratico che ha già caratteristiche pre totalitarie. Ma è in realtà l’Italia, fra gli applausi di politici e commentatori allineati, il Paese cui guardano in tanti. Da C o nte a D ra g h i , sono i greenpass più o meno rafforzati, gli obblighi vaccinali sempre più estesi, le scacchiere colorate più o meno arbitrarie in cui dividere il territorio, e soprattutto l’o c c upa z io n e monopolistica dei media, a rappresentare un modello. Sia per quanto riguarda l’ordine pubblico, da ottenere mediante controlli di polizia, divieti e arresti. Sia perché, passo dopo passo, si è potuto constatare grazie al laboratorio italiano che il passaggio dalla democrazia classica alla «democratura» - sistema in cui l’involucro resta democratico ma la sostanza è autoritaria - è una opzione effettivamente realizzabile in un Paese occid e nta l e. Proprio mentre la Russia di Puti n , cogliendo l’ap pa n - namento dei valori europei, comincia a premere sull’ac - celeratore, ammassando soldati al confine con l’Uc ra i n a , l’Italia adotta silenziosamente regole autoritarie, nonché il modello di controllo cinese, la «cyberdittatura». La celebrazione dell’informatica in ogni aspetto della vita - dall’e-banking al commercio online, dal pagamento con carta di credito incoraggiato dal cashback allo smart working - preludono alla registrazione di ogni nostro atto e al controllo centralizzato. Per esprimerci in termini cinesi, preparano il diwang , «la rete che si dirama dal cielo alla terra», su cui si basa la griglia del fa n - gko n g , per la prevenzione e il controllo generale, nonché l’a n fa n g , il sistema onnipresente di «controllo della sicurezza tramite l’i nte l l i ge n - za artificiale», con l’obiett ivo finale del w eiw e n , «il mantenimento della stabilità». Termini esotici solo in apparenza, perché la campana cinese, senza che i più se ne rendano conto, sta suonando anche per noi.
NEL 2012 NON CI SARA' LA FINE DEL MONDO IN SENSO APOCALITTICO,MA UN CAMBIAMENTO A LIVELLO POLITICO ED ECONOMICO/FINANZIARIO. SPERIAMO CHE QUESTA CRISI SISTEMICA ,CI FACCIA FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI SUL "PROGRESSO MATERIALE:BEN-AVERE""ECONOMIA DI MERCATO" FIN QUI RAGGIUNTO E SPERARE IN UN ALTRETTANTO "PROGRESSO SPIRITUALE:BEN-ESSERE"ECONOMIA DEL DONO,IN MODO DA EQUILIBRARE IL TUTTO PER COMPLETARE L'ESSERE UMANO:"FELICITA' NELLA SUA COMPLETEZZA".
STUPIDA RAZZA
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