Ieri, per otto lunghe ore intervallate da circa novanta minuti di pausa, in un salone sotterraneo di un albergo romano, il Cavalieri Waldorf A s to r i a , si sono confrontate due figure di indiscusso rilievo: Jake Su l l iva n , consigliere alla Sicurezza nazionale degli Stati Uniti, e Ya n g J ie ch i , un peso massimo della diplomazia cinese. Ya n g è già stato ambasciatore in Usa (dove ha anche studiato), quindi ministro degli Esteri, poi direttore della Commissione centrale degli Affari esteri (la più alta istanza diplomatica del Partito comunista cinese), e infine membro del politburo. È considerato vicinissimo a Xi J i n pi n g , e si tratta di un uomo dalle posizioni durissime: si ricorderà il suo show (un’auten - tica provocazione per l’ammi - nistrazione di Jo e B id e n , allora appena insediata) nel vertice Usa-Cina in Alaska di inizio 2021, quando attaccò frontalmente gli Stati Uniti. Tra i registi della Via della Seta, ha un rapporto anche personale con Vladimir Putin, il che lo rende a maggior ragione un interlocutore pesante. Quanto a Su l liva n, il suo ruolo anche formale rende chiara e autoevidente la sua rilevanza. Nel giorno pre vertice, il National security advisor Usa si è fatto precedere da una dura intervista a Me et the press su Nbc, in cui ha prospettato misure contro chiunque i ntenda aiutare Puti n a bypassare le sanzioni Usa, rivolgendosi esplicitamente anche alla Cina: «Abbiamo chiarito non solo a Pechino ma a tutti i Paesi che, se pensano di poter salvare la Russia o aiutare Mosca ad aggirare le sanzioni, avranno dure conseguenze, perché faremo in modo che né la Cina né nessun altro paese possano controbilanciare queste perdite. Non ho intenzione di rivelare ancora come intenderemo farlo, ma lo comunicheremo privatamente alla Cina». Sempre il giorno prima del vertice, domenica, ha destato sensazione la notizia diffusa dal Financial Times s ec o nd o cui la Russia avrebbe richiesto sostegno militare e anche economico alla Cina: secondo il quotidiano finanziario, la richiesta sarebbe avvenuta subito dopo l’invasione. Mosca ha negato, e anche Pechino ha smentito ieri per bocca del portavoce del ministero degli Esteri, Zhao Lijian(che ha parlato di «disinformazione con conseguenze scellerate») e di L iu Peng yu, portavoce dell’ambasciata cinese in Usa (che ha detto di non aver «mai sentito» di una richiesta russa). Sta di fatto che ieri però, a vertice romano in pieno corso, il Financial Times ha tenuto il punto e ha addirittura rilanciato, citando fonti Usa, e sostenendo che Pechino abbia dato un riscontro positivo a Mosca sul versante del sostegno militare. Non è tuttavia chiaro, in questa ipotesi, se si tratti di un’apertura per il futuro, o se sia eventualmente già iniziata l’azione di aiuto. Per il Ft , gli Usa avrebbero inviato un cablo agli alleati europei e asiatici segnalando una sorta di insidiosissimo doppio binario cinese: da un lato, mostrare di muoversi per il cessate il fuoco; ma dall’altro, dare sostanzialmente mano libera aPuti n . Il quotidiano finanziario londinese cita un o f f ic ial americano che si sarebbe espresso in questi termini: «Abbiamo visto la Cina fondamentalmente dare tacita approvazione a quello che la Russia sta facendo, rifiutando di aderire alle sanzioni, dando la colpa a Occidente e Usa per l’aiuto che stiamo offrendo all’Ucraina, e dicendo di voler vedere un esito pacifico, ma essenzialmente senza far nulla per ottenerlo». Come si vede, un vortice di accuse, smentite e controaccuse. Nessuno può sapere se Sul - l iva n abbia con la stessa nettezza rinfacciato a Yang J ie ch i questi ipotetici comportamenti: ma è un fatto che, dopo le smentite russe e cinesi, la notizia sia stata rilanciata e aggravata. E ciascuno comprende che, se la cosa fosse disgraziatamente confermata, saremmo davvero a un passo dal precipizio: altro che dialogo. A maggior ragione, resta più che mai aperto lo spettro delle interpretazioni possibili. Prima lettura: Mosca sta diventando sempre più dipendente da Pechino, quasi più cliente che partner. Seconda lettura possibile: Putin vuole imporsi sul campo a tutti i costi, e quindi è disposto a pagare un prezzo pur di ottenere un aiuto decisivo. Terza interpretazione: èPuti n che vuole indurre la Cina a schierarsi con lui più apertamente di quanto sia avvenuto finora. Quarta interpretazione: sono Washington e Londra che, facendo uscire o confermando l’i n d i s c rez io n e, vogliono impedire che la circostanza si realizzi davvero, spingendo Pechino a non compiere passi troppo comprom ette nt i . A fine giornata, dunque, si resta appesi al solito enigma sul ruolo di Pechino. Che l’in - contro romano si sia tenuto, e che sia stato reso noto (pur senza conferenze stampa: sono stati ammessi solo un fotografo cinese e uno americano), dà la misura della rilevanza del confronto. Gli americani hanno sottolineato «l’i m p o rta n za di mantenere aperte le linee di comunicazione tra Stati Uniti e Cina». Nella direzione del pessimismo, gioca invece la mancanza di commenti pubblici, oltre alla pesantezza delle indiscrezioni del Ft . In ogni caso, già il summit in sé implica un prezzo politico rilevante: Pechino è riuscita a sfruttare le circostanze per tentare di trasformarsi da ciò che davvero è (un pericolo strategico per il mondo occidentale) in ciò che vorrebbe invece far credere di essere (il risolutore delle controversie). Non un buon segnale per l’Oc - cidente, specie considerando chi guarda le cose da posizioni geopolitiche «terze», a partire da Arabia Saudita e India. D’altronde, nel giorno del vertice romano, da Taiwan è arrivata una denuncia inquietante: 13 caccia cinesi sono penetrati nello spazio d’indenti - ficazione aerea dell’isola. La più massiccia incursione dell’ultimo mese.
NEL 2012 NON CI SARA' LA FINE DEL MONDO IN SENSO APOCALITTICO,MA UN CAMBIAMENTO A LIVELLO POLITICO ED ECONOMICO/FINANZIARIO. SPERIAMO CHE QUESTA CRISI SISTEMICA ,CI FACCIA FINALMENTE APRIRE GLI OCCHI SUL "PROGRESSO MATERIALE:BEN-AVERE""ECONOMIA DI MERCATO" FIN QUI RAGGIUNTO E SPERARE IN UN ALTRETTANTO "PROGRESSO SPIRITUALE:BEN-ESSERE"ECONOMIA DEL DONO,IN MODO DA EQUILIBRARE IL TUTTO PER COMPLETARE L'ESSERE UMANO:"FELICITA' NELLA SUA COMPLETEZZA".
STUPIDA RAZZA
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