STUPIDA RAZZA

lunedì 7 marzo 2022

Ricciardi e la trincea del green pass: «Al chiuso deve restare in vigore»


 Con i pensieri appesantiti dall’elmetto calato a forza sulla testa, i più si sono dimenticati di quella che fino all’altro giorno era considerata l’e me rgenza più devastante di sempre, una minaccia a cui dedicare ogni briciolo di attenzione a costo di fare passare in secondo piano anche questioni di vita e di morte. Sì, abbiamo gettato il Covid nel cestino, seppellendo le intemerate dei virologi sotto un tappeto televisivo di servizi sul Grande Satana putiniano. Ma per fortuna c’è un uomo che non dimentica, un guerriero pandemico che non ha intenzione di deporre la spada e ancora veglia su tutti noi come un Guardiano della notte di Game of Thrones. È Walter Ricc i a rd i , gran consigliere di Roberto Speranza. Ieri, al Messag gero, ha dichiarato che non bisogna «abbassare la guardia sul fronte del Covid anche se la guerra in Ucraina sembra aver tolto il virus dal nostro radar». Ah, grazie al cielo c’è lui a ricordarci ciò che tutti fingono non esista più. Peccato solo per un particolare: sembra che da queste parti ci si rammenti del virus soltanto quando si devono confermare le restrizioni. A dire il vero, tutti saremmo ben felici di spedire la pandemia in soffitta e dedicarci ad altri e più stringenti affari. Per altro il conflitto ucraino ci sta mostrando quale differenza passi tra una guerra vera, combattuta sul campo (da altri, in questo caso) e una guerra immaginaria dichiarata alla malattia. Però non possiamo permetterci di comportarci come se il Covid non ci fosse più, e per un motivo molto semplice: ancora oggi sono in vigore restrizioni spietate che colpiscono una bella fetta di popolazione, che tolgono il lavoro a persone sane, impediscono ai bambini di praticare sport e continuano a lacerare la nazione. Tutta Europa ha eliminato divieti e barriere, noi no. Anzi, pare proprio che l’intenzione sia quella di non levarli più. R ic ci ard i ieri è andato dritto al punto: «Capisco che sia popolare eliminare le restrizioni, ma sarebbe assurdo tornare a inseguire il virus con nuove restrizioni in autunno», ha detto. Che fare dunque? Facile: «Mantenere il green pass all’aperto non ha più molto senso ma al chiuso è bene restare vigili. Non solo per il certificato ma anche per le mascherine». Messaggio ricevuto? Bisogna che il green pass resti per tutta l’estate, almeno per i luoghi chiusi. Così, qualora in autunno i contagi dovessero risalire ulteriormente, la carta verde tornerà operativa a pieno regime. Insomma, il grande occhio della Cattedrale Sanitaria non intende chiudersi. In queste ore fior di giornalisti italiani indossano gli scarponi militari e non certo per scendere battaglia: li sfruttano per spedire altri a fare la guerra a calci nel sedere. Ebbene, intanto che gli illustri colleghi belligeranti si dedicano a far rischiare la pelle agli ucraini in nome della libertà, qui la libertà vera resta un miraggio per molti. Non ci si può nemmeno azzardare a tirare fuori l’a rgo - mento, perché subito si viene zittiti: «Ma basta con queste storie! Non vedi che c’è la guerra?». Così tutto passa in cavalleria, la nuova normalità procede spedita dentro la nuova emergenza. Rimane comunque interessante notare quali siano le argomentazioni con cui viene sostenuta la persistenza del green pass. Sentite R ic - c i a rd i : «Primo: i contagi sono ancora moltissimi e abbiamo 200 morti al giorno. Secondo: a causa della invasione dell’Ucraina da parte della Russia di Puti n , in Europa è in corso una migrazione di milioni di persone poco vaccinate e senza protezioni. Terzo: in Africa solo il 5% delle persone è vaccinato. Dunque ci sono le premesse per una ripresa della pandemia e per l’arrivo di nuove varianti». Davvero sublime. Si tratta dello stesso R ic c i a rd i che nel 2020, mentre il sistema sanitario italiano era sulla via del collasso, firmava un appello per chiedere una sanatoria degli immigrati irregolari: «Dato che la regolarizzazione è innanzitutto per ragioni di salute pubblica, occorre rilasciare a tutti gli stranieri in condizioni di soggiorno illegale un permesso di soggiorno per asilo», recitava il documento sottoscritto dal nostro luminare.R ic c i a rd i arrivò addirittura a proporre di introdurre una sorta di reddito di sostentamento per gli stranieri provati dalla pandemia. Eppure adesso sostiene che dobbiamo mantenere le restrizioni proprio a causa del l’arrivo di migliaia di ucraini non vaccinati. Stando a quanto dichiarato dal sottosegretario Pierpaolo Sileri, anche i malcapitati profughi dovranno munirsi di green pass: se sfuggono alle bombe non potranno sfuggire a iniezioni e tamponi. Fatto curioso: quando, in epoca di lockdown, si faceva notare l’assurdità di chiudere in casa gli italiani mentre una marea di clandestini sbarcava sulle nostre coste, espertoni come Massimo Galli o P ie r Luigi Lopalcofacevano a gara per ribadire che «non sono i migranti a diffondere il virus». Ora che qualche geniaccio si fa scudo con i profughi per prolungare le restrizioni, pare che a tutti vada bene. Dunque il green pass resta in vigore. E anche se potremmo ridare la libertà a milioni di italiani in un lampo, non lo facciamo. Perché siamo troppo occupati a mandare a morire gli ucraini in nome di una libertà che non otterranno.


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